Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1456690
Anno: 
2019
Abstract: 

La osteoartrite (OA) è una patologia della cartilagine, un tessuto specializzato con funzione di sostegno, che permette lo scorrimento tra i due capi articolari. Quando la cartilagine si usura, le ossa nell'articolazione fanno frizione una sull'altra provocando dolore, tumefazioni e rimodellamento delle ossa stesse. Sono principalmente colpite le ginocchia, le anche e le piccole articolazioni. I sinoviociti contribuiscono al danno articolare secernendo mediatori dell'infiammazione e una maggiore quantità di liquido sinoviale, determinando un ispessimento della membrana sinoviale con rigonfiamento dell'articolazione.
Lo scopo del progetto è quello di analizzare gli aspetti biochimici e metabolici delle due componenti principali della OA, dolore e infiammazione In particolare caratterizzeremo i recettori presenti nei sinoviociti e la risposta di queste cellule a una miscela di composti con attività analgesica.
L'OA, in Italia, colpisce più di 4 milioni di persone ed è direttamente correlata all'età. Ha la massima incidenza fra i 75 ed i 79 anni e le donne risultano tre volte più colpite rispetto agli uomini a causa della carenza di estrogeni tipica della menopausa. Tuttavia molte persone lamentano i primi sintomi già dopo i 50 anni e quindi in età lavorativa, con grande limitazione dello svolgimento delle normali attività quotidiane e con forte ricaduta economica sul Sistema Sanitario Nazionale.
Ad oggi non esiste una terapia specifica anti-OA, vengono somministrati farmaci antidolorifici (paracetamolo), anti-infiammatori (FANS e inibitori selettivi della COX-2) e iniezioni intra-articolare di corticosteroidi. Si fa anche ricorso alla somministrazione di condroprotettori, allo scopo di stimolare i processi riparativi della cartilagine. Considerando le controindicazioni dei farmaci antidolorifici e antinfiammatori, vorremmo studiare il possibile ruolo analgesico e antinfiammatorio di nutraceutici utilizzando modelli cellulari in vitro.

ERC: 
LS3_5
LS1_2
LS3_1
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1883171
sb_cp_es_282865
sb_cp_es_282866
Innovatività: 

Gli aspetti di innovatività di questo progetto sono almeno tre.
Il primo aspetto di innovatività è proprio l'argomento. Nonostante vi siano un gran numero di studi volti all'identificazione dei recettori o delle molecole coinvolte nella trasmissione del dolore al fine di individuare trattamenti farmacologici mirati, i meccanismi biochimici che regolano la percezione del dolore sono scarsamente compresi. Inoltre, a fronte di questo gran numero di lavori riguardanti la nocicezione, in letteratura sono presenti pochissimi studi che riguardano la modulazione dei recettori dei neurotrasmettitori nei diversi componenti delle articolazioni, in particolare nella membrana sinoviale. La sinovia essendo sia innervata che irrorata è direttamente coinvolta nella trasmissione dei segnali nocicettivi. Pertanto uno studio biochimico che associ recettori dei neurotrasmettitori con l'attivazione delle vie intracellulari dell'infiammazione nei sinoviociti sarebbe estremamente utile per chiarire i meccanismi del dolore da una parte e di individuare possibili target farmacologici dall'altra.
Altro aspetto di innovatività è lo studio di molecole naturali che possano incidere positivamente sugli stimoli nocicettivi. Considerando che ad oggi vengono utilizzati farmaci antidolorifici, come il paracetamolo, e antinfiammatori, come i FANS e inibitori della Cox-2, che hanno molte controindicazioni, soprattutto in quelle patologie croniche, come l'osteoartrite, la possibilità di assumere sostanze nutraceutitiche, che non abbiano controindicazioni sarebbe certamente auspicabile. Bisogna tenere conto che i pazienti OA, soffrono di questa patologia non curabile per molti anni, per cui l'utilizzo di antidolorifici/antifiammatori si protrae appunto per lungo tempo con effetti collaterali molto negativi.
Infine, non ultimo va sottolineato come aspetto di innovatività il sistema di screening di molecole in vitro, utilizzando cellule primarie umane. In passato ASd ha collaborato con una microimpresa del Lazio, con la quale ha appunto sviluppato un tale sistema di screening, che è poi stato oggetto di brevetto, per il quale ad ASd è stato riconosciuto ruolo di inventore. Lo screening in vitro, consente di evitare studi in animali, in accordo con i regolamenti della Comunità Europea circa la sperimentazione clinica, considerando tra l'atro che è nostra intenzione mettere a punto nutraceutici e non farmaci.

Codice Bando: 
1456690

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