Valutazione dell'area a rischio e dell'area di necrosi con sequenze di mapping cardiaco in pazienti con infarto miocardico acuto sottoposti a risonanza magnetica cardiaca
Componente | Categoria |
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Carlo Catalano | Aggiungi Tutor di riferimento (Professore o Ricercatore afferente allo stesso Dipartimento del Proponente) |
La risonanza magnetica cardiaca (RMC) permette un¿accurata valutazione dell¿entità del danno tissutale in pazienti con infarto miocardico acuto (IMA), con diretta visualizzazione dell¿area a rischio (AAR) e dell¿area di necrosi (AN). Le recenti esperienze con le nuove tecniche di mapping miocardico hanno dimostrato un incremento dei valori T1 sia nell¿AAR che nell¿AN. L¿obiettivo dello studio consiste quindi nel validare l¿utilizzo dei valori di T1 e del T2 miocardico per l¿identificazione e la misura quantitativa dell¿estensione dell¿AAR e dell¿AN in pazienti con IMA.
30 pazienti con diagnosi di IMA sonos stati sottoposti a RMC entro 10 giorni dall¿evento infartuale. Il protocollo di acquisizione includerà sequenze modified look locker inversion recovery (MOLLI), T2 gradient echo, short tau inversion recovery (STIR) -T2 pesate e phase sensitive inversion recovery (PSIR) acquisite dopo somministrazione di mezzo di contrasto (tecnica del Late Gadolinium Enhancement). L¿AAR e l¿AN verranno identificate e misurate come aree di incremento di segnale nelle immagini STIR-T2 e LGE. I valori T1 e T2 saranno misurati nell¿AAR, nell¿AN e nel miocardio remoto (MR), e confrontati mediante ANOVA. Verrà successivamente effettuata l¿analisi delle curve ROC per valutare la capacità dei valori T1 e T2 nel distinguere tra AAR, AN e MR.