Il progetto intende offrire una innovativa analisi delle memorie degli spazi monumentali legati all'epoca fascista nel tessuto urbano di Roma, utilizzando una prospettiva etnografica capace di cogliere le cornici politiche e culturali che influenzano la fruizione pubblica del passato e l'esperienza dei monumenti. Etnograficamente la ricerca si incentrerà sul contesto del Foro Italico per cogliere la pluralità di esperienze e interpretazioni che dal basso vivono, immaginano, praticano e contestano questo "monumento abitato" (Iuso, Fabre 2010). Il progetto si inserisce nel vasto dibattito interdisciplinare sull'uso pubblico della storia, sulla costruzione sociale della memoria, sul ruolo del patrimonio nella costruzione dello stato-nazione e sul recente dibattito attorno alla cosiddetta "cancel culture" e ai monumenti contesi.
All'interno di questo inquadramento teorico, il progetto si concentra su come diversi attori sociali praticano e immaginano il monumento abitato del Foro Italico. Quali collettività si costruiscono sul senso di appartenenza a questo luogo? Quali sono i valori e i temi promossi? Come vengono abitati i suoi spazi? Quale costruzione sociale del passato è promossa? Il progetto vuole rispondere a queste domande attraverso una prospettiva etnografica e bottom up, capace di cogliere la stratificazione di significati legati a questo luogo conteso. Il progetto intende dunque (a) produrre un inedito studio etnografico delle voci e delle esperienze di chi abita e fruisce lo spazio monumentale del Foro Italico quotidianamente; (b) contribuire al dibattito attorno al rapporto tra storia, memoria e pratiche urbane del quotidiano; (c) restituire i materiali di ricerca a un pubblico non solo accademico per aprire un inedito spazio di discussione pubblica dove rinegoziare i significati attribuiti a un luogo, quello del Foro Italico, che è oggi cruciale per la rappresentazione dell'Italia contemporanea tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale.