L'insegnamento di Prisciano

02 Pubblicazione su volume
Rosellini Michela, Spangenberg Yanes Elena
ISSN: 0777-1673

L’attività di Prisciano come docente ufficiale di lingua latina dimostra quanto consolidato fosse il ruolo di questa lingua a Costantinopoli all’inizio del VI secolo. Tuttavia non è facile determinare quanto nella capitale il latino fosse parlato e se dunque si possa effettivamente parlare di un ‘uso corrente’ della lingua; e d’altra parte non sappiamo quali testi di autori latini Prisciano avesse a disposizione e potesse quindi studiare e citare direttamente nella sua opera. Attraverso l’analisi degli esempi d’autore introdotti negli ultimi due libri dell’Ars (dedicati alla sintassi e dunque nel complesso non derivati da fonti grammaticali latine), si documenta come in quella sezione dell’opera un numero molto limitato di testi sia messo a frutto: solo per quelli nei quali Prisciano seleziona personalmente gli esempi funzionali alla sua argomentazione è possibile stabilire che fossero effettivamente disponibili ai dotti della città; viceversa si può dimostrare che alcuni testi a noi ben noti, come il De senectute o il De divinatione di Cicerone, egli non poteva utilizzarli direttamente.

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