Configurazioni di pensiero e potenzialità politiche. Contro astrazioni e nazionalismi
Italian Theory» è un’espressione provvisoria, che allude – talvolta non senza una buona dose di ironia – alla definizione di «French Theory», con cui si è ormai soliti etichettare l’influenza e la ricezione del pensiero francese del Secondo dopoguerra negli Stati Uniti o, comunque, al di fuori dei suoi confini nazionali. Nostro intento, ora, non è quello di definire la sua legittimità, i suoi effetti, o di riflettere sull’opportunità di interrogarsi su cosa l’Italian Theory sia, sulla possibilità di specificare un suo proprio canone, i suoi autori o le sue categorie peculiari. Il fine di questo contributo è piuttosto quello di comprendere da quale tipo di bisogni o esigenze questo fenomeno abbia avuto origine ed, eventualmente, quale operazione politica e culturale configuri. Ci interessa insomma considerare in che misura l’Italian Theory – in quanto gesto e operazione teorica, culturale e politica – sia in grado di disfare e configurare diversamente tanto l’identità italiana quanto la theory.