Regime alimentare di Salmo cettii (Rafinesque, 1810) in Italia central. Studio di una popolazione residuale di una specie minacciata mediante metodi non invasivi

01 Pubblicazione su rivista
Lollobrigidi Riccardo, Procacciante Marco, D’Orsi Amilcare, Seminara Marco

Lo scopo del lavoro è di ottenere informazioni dettagliate sulle abitudini alimentari di Salmo cettii (Rafinesque, 1810), a scopo conoscitivo e di miglioramento delle pratiche gestionali riguardanti questa popolazione di una specie minacciata. L'area di studio interessa il Monumento Naturale Oasi di Ninfa (Italia Centrale, Lazio, UTM 33T 41.582341, 12.955213), e comprende il lago, formato da alcune sorgenti, da cui origina il Torrente Ninfa che attraversa il Monumento Naturale. Un complesso reticolo microidrografico completa il sistema con canaletti, ruscelli e piccoli stagni intercomunicanti. Complessivamente sono stati raccolti tramite elettrostorditore 119 individui di S. cettii, sottoposti poi a lavanda gastrica come metodo non invasivo, in considerazione dello stato di minaccia in cui versa la popolazione e della scarsa densità dei suoi componenti. La strategia trofica di S. cettii è stata analizzata tramite il modello
Italian Journal of Freshwater Ichthyology, 2017 vol. 4 Atti XVI Congresso Nazionale Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci – Popoli (PE)
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grafico di Costello (1990) riportato in Amundsen et al. (1996). Dall'analisi risulta una forte specializzazione di Salmo cettii su Echinogammarus sp., con le altre prede decisamente di contorno. Gli indici di Shannon e l'evenness, calcolati per valutare l'ampiezza di nicchia, mostrano i più alti valori per le classi 1+ e 2+, numericamente le più rappresentate. La tendenza all'ittiofagia compare nelle classi di maggiore età. Il modello ANOVA basato sulle taglie medie degli individui ittiofagi e non ittiofagi dà una differenza significativa (p=0,02593), con taglie medie del primo e secondo gruppo rispettivamente di 31,39 cm e 21,93. Vengono discusse la marcata stenofagia e la scarsa tendenza all’ittiofagia, che suggeriscono una bassa capacità di S. cettii di esercitare un forte controllo top-down sulla comunità fluviale.

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