L'abitazione sostenibile, mutazioni genetiche a Tor Bella Monaca

03 Monografia
Lenci Ruggero

Il titolo del libro L'abitazione sostenibile pone l'accento su un aspetto determinante per il futuro dell'ecosistema mondiale, non solo e non tanto in Italia quanto in quei paesi a rapidissima crescita demografica quali l'India, la Cina, il Pakistan, la Nigeria, per citarne solo alcuni. Per questo motivo si è introdotto sin da subito nella didattica del Corso il concetto di consumo di suolo, dal quale è derivata una forte attenzione per lo sviluppo di una tipologia in particolare, la torre, la cui progettazione caratterizza quasi tutti i progetti che seguono. Non vi è dubbio infatti che nel futuro dell'umanità, così come aveva capito bene Le Corbusier, gli interventi edilizi ad alto contenuto abitativo nel mondo non potranno più attuarsi secondo il modello della Garden City di Ebenezer Howard o della Broadacre City di Frank Lloyd Wright, energivori di suolo, ma secondo un modello nel quale torri abitative di qualità riescano a insediare in modo sostenibile i numerosi abitanti del futuro.
Il sottotitolo, Mutazioni "genetiche" a Tor Bella Monaca, nel designare l'area d'intervento sulla quale ha avuto luogo l'esercitazione progettuale del quadriennio didattico che va dall'A.A. 2011-12 al 2014-15, introduce il concetto di mutazione al quale è legato quello di genetica, a intendere che è necessario sviluppare un nuovo e più evoluto tipo di quartiere abitativo che, senza rinunciare a una densità che non può essere bassa a causa dell'aumento demografico previsto per il futuro, sia in grado attraverso l'architettura di soddisfare le esigenze dei fruitori innalzando gli standard attuali, quindi la qualità della vita.
Ciò è stato fatto nel quartiere in esame sia per mezzo dell'inserimento di nuove quantità abitative, sia con quelle che qui vengono definite demolizioni chirurgiche, ovvero con interventi di modificazione degli edifici esistenti. Se il primo caso ha dato luogo a una serie di progetti effettuati su aree libere (di cui si parlerà a breve) nelle quali sono stati ipotizzati nuovi assetti urbani comprendenti torri e altre tipologie edilizie, nel secondo si è operato in particolare lì dove sono ubicati i comparti M4 (le tre torri unite tra loro) ed R5 (il cosiddetto Serpentone) ambedue a firma dell'architetto Pietro Barucci. Con demolizioni chirurgiche si intende la possibilità di apportare quelle modifiche all'impianto originario del costruito - nella misura di circa in 10% del volume esistente - che siano in grado di riconfigurare il sistema abitativo a vantaggio del benessere dei fruitori, dell'architettura e del quartiere.

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