Sebbene la microgravità e la radiazione spaziale siano due fattori di stress concomitanti durante i voli spaziali, la comprensione degli effetti combinati di queste due condizioni sulle cellule e sugli organismi è ancora molto limitata. Lo studio di questi effetti rappresenta una delle priorità da parte dei diversi Enti Spaziali Internazionali (tra cui l'Agenzia Spaziale Italiana) che hanno come obiettivo la valutazione e la gestione dei rischi per la salute dei membri degli equipaggi coinvolti nei voli spaziali. I risultati più indicativi per il raggiungimento di questo obiettivo sono sicuramente quelli derivanti dagli esperimenti condotti nella stazione ISS. Dato che però opportunità di condurre esperimenti durante i voli spaziali sono rare, come alternativa, vengono utilizzati dei simulatori di microgravità, come bioreattori con contenitori rotanti (RWV), in laboratori a terra. Tuttavia, i risultati degli esperimenti condotti a terra e quelli ottenuti durante i voli spaziali appaiono in alcuni casi contrastanti. Ciò dipende principalmente dal fatto che i campioni a terra sono irradiati interrompendo la rotazione. Un sistema in grado di irradiare contemporaneamente alla simulazione di microgravità usando un clinostato 3D potrebbe, quindi, garantire un¿analisi più accurata sugli effetti combinati radiazione-microgravità. Lo scopo di questo proposal è di allestire la piattaforma RARITY (RAdiation and microgRavITY), la prima facility di Ateneo per lo studio degli effetti biologici dell'azione concomitante di radiazioni ionizzanti e microgravità nella risposta al danno al DNA in diversi sistemi cellulari. A tal proposito, intendiamo acquisire un generatore monoblocco per raggi X (MHF) e un bioreattore con RWV (RCCMax Dual) a perfusione che sarà stabilmente posizionato all'interno del cabinet per raggi X. Questa installazione permetterà l'esposizione dei campioni cellulari alle radiazioni ionizzanti simultaneamente alla loro crescita in un ambiente a ridotta gravità.
Il generatore monoblocco MHF (Gilardoni) che intendiamo acquistare, sarà collegato ad un cabinet Gilardoni per raggi X in ottime condizioni, precedentemente utilizzato con una macchina radiogena a 300 kVolts (con tensione limitata a 200 kVolts), dismessa da mesi per obsolescenza. Prima della definitiva dismissione, la macchina radiogena era costantemente utilizzata da unità di ricerca di diversi Dipartimenti. L'unità di irraggiamento sarà installata nella stanza dedicata 2-10 dell'Edificio di Genetica (CU022), un laboratorio con parete schermanti per radiazioni ionizzanti che ospita già il cabinet Gilardoni.