In risposta all'urgenza di superare il processo di produzione-fruizione-smaltimento degli artefatti, la ricerca nel campo dei materiali, sostenuta dal rapido avanzamento tecnologico della biologia, sperimenta alternative materiche biologicamente coerenti con il nostro ecosistema, ispirandosi al principio di equilibrio dei sistemi naturali che non contempla il concetto di rifiuto.
In questo scenario il design, storicamente legato a temi quali l'innovazione tecnologico-produttiva e la sostenibilità ambientale, fa propri i metodi della biologia ingegneristica e attraverso la bio-fabbricazione sperimenta approcci progettuali che individuano nel materiale l'input generativo del progetto e non una scelta dettata da esigenze formali o prestazionali; l'attenzione si sposta quindi dall'oggetto al processo portando ad una rivoluzione nella cultura del progetto e dando avvio a una transizione dalla semplice selezione dei materiali da una palette preesistente alla sperimentazione materica. Il designer dunque entra nella dimensione laboratoriale fornendo un contributo alla ricerca scientifica indirizzato all'agevolare l'applicazione in larga scala delle avanguardie materiche esplorando la "Material Experience" e considerando il materiale per la risposta emotiva che suscita nell'utente e che ne migliora l'esperienza d'uso. Lo scopo della ricerca è di indagare in che modo la figura del designer può fornire un contributo per favorire l'applicazione e l'apprezzamento dei nuovi bio-materiali al fine di determinarne un'identità propria che ne impedisca l'applicazione come mero sostitutivo delle materie sintetiche. Attraverso sperimentazioni pratiche ed utilizzando i più recenti approcci progettuali legati al "design dei Materiali", si esploreranno, documenteranno e valuteranno le proprietà sensoriali della nanocellulosa batterica ottenute attraverso l'ibridazione di autopoiesi e processi tecnologici.
Il designer storicamente, attraverso la progettazione, risponde ai bisogni della società in cui vive confrontandosi con i metodi e le tecnologie d'avanguardia; nello specifico contesto del bio-design, in particolare dei "growing materials" i suoi metodi si sovrappongono a quelli della biologia ingegneristica e sintetica e risulta necessario dunque definire i possibili contributi della disciplina; in questo contesto il designer agisce come medium tra ricerca scientifica ed utenza e contribuisce a fornire alle aziende una valutazione dei materiali che va oltre le prestazioni fornite dalle schede tecniche ma riguarda anche le caratteristiche morfologiche che investono la sensorialità e sono veicolo di significati e simboli, fondamentali nel determinare la qualità della "User Experience".
Il processo di crescita della nanocellulosa batterica incarna un'interazione tra progetto intenzionale e autopoiesi degli organismi viventi e le conferisce una vastità di elementi legati alla sfera percettivo-sensoriale dalle grandi potenzialità ancora inesplorate; il materiale presenta evidenti peculiarità estetiche e morfologiche e si presta ad instaurare un legame che potremmo definire più "sincero" con l'utente in opposizione a quello definito da Maldonado (1992) che si crea con i materiali "ingannevoli" in cui la reale essenza del materiale è nascosta da uno strato "virtuale" di "travestimento". L'utente, però, deve essere messo nella condizione di poter apprezzare tali proprietà e peculiarità, strettamente funzionali per l'utilizzo e la fruizione dei prodotti stessi.
Attraverso l'attività sperimentale pratica si cercheranno, nelle risposte "imprevedibili" del materiale ai processi, suggerimenti per determinare estetiche e linguaggi in grado di comunicare quello che Ashby (2013) definisce l> del materiale e che consente di individuare linguaggi che ne valorizzino le specifiche caratteristiche e ne evitino l'utilizzo in forma imitativa; I risultati pratici delle sperimentazioni materiche della ricerca proposta saranno inoltre lo strumento per indagare la risposta sociale alle loro innovazioni concettuali per poi indirizzare la ricerca progettuale verso soluzioni praticabili.