Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1560571
Anno: 
2019
Abstract: 

L'encefalopatia epatica (EE) è una delle complicanze più gravi e preoccupanti della malattia epatica allo stadio terminale. La prevalenza complessiva e l'incidenza cumulativa dell'EE sono difficili da definire a causa della variabilità dei sintomi e per l'esistenza di molteplici strumenti diagnostici.
Il presente progetto si propone di definire:
1. La frequenza dell¿ospedalizzazione per encefalopatia rispetto alle ospedalizzazioni per altre complicanze della cirrosi in pazienti e quindi il peso di questa complicanza sul sistema sanitario e le risorse assistenziali.
2. Le caratteristiche dei pazienti ricoverati per encefalopatia in termini di eziologia e gravità dell¿epatopatia .
3. La prevalenza dei vari gradi di severità dell¿encefalopatia manifesta e i suoi sintomi specifici.
4. La prevalenza e gli esiti clinici dei vari tipi di encefalopatia in termini di decorso temporale (episodica, ricorrente, persistente).
5. La prevalenza e gli esiti clinici della forma spontanea e di quella indotta da precipitanti.
6. La prevalenza e gli esiti clinici dei diversi eventi precipitanti e delle loro associazioni
7. La terapia utilizzata per la risoluzione dell¿episodio acuto (trattamenti attuati nella pratica clinica).
8. La mortalità ospedaliera dei pazienti con encefalopatia epatica e le sue cause.
9. Gli esiti dell¿encefalopatia in termini di recidive, ospedalizzazioni per qualunque evento e ospedalizzazione specifica per encefalopatia (peso economico delle recidive)

ERC: 
LS4_8
LS5_7
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1987889
sb_cp_is_2000743
sb_cp_is_2012425
sb_cp_is_1999075
sb_cp_is_2027581
sb_cp_es_248933
Innovatività: 

Nonostante la sua rilevanza clinica, pratica ed economica, l¿epidemiologia dell¿encefalopatia epatica è ancora poco nota. In particolare l¿incidenza e prevalenza dell¿EE sono derivate da studi piccoli e in genere non finalizzati a tale scopo che non permettono di stabilire con precisione le caratteristiche dei pazienti esposti a tale complicanza e i fattori di rischio per il suo sviluppo.
Dagli studi finora effettuati è possibile ricavare che i principali fattori di rischio per lo sviluppo dell¿encefalopatia epatica sono:
1. La severità del danno epatico (gravità della cirrosi)
2. La presenza di shunt porto-sistemici spontanei (11) (conseguenti all¿ipertensione portale) o iatrogeni (indotti dagli interventi di derivazione porto-sistemica finalizzati a ridurre le complicanze dell¿ipertensione portale) (12)
3. Il fatto di aver avuto un primo episodio di encefalopatia (13)
4. L¿essere affetto da encefalopatia epatica minima (o covert, secondo la terminologia usata nelle linee guida AASLD/EASL). (13) Quest¿ultima condizione è rilevabile solamente sottoponendo il paziente a test psicometrici in grado di evidenziare una alterazione subclinica dello stato mentale la cui presenza, pur non avvertita dal paziente, lo espone però allo sviluppo della forma manifesta di encefalopatia.
Oltre a questi fattori, derivati dall¿esame di cirrotici inseriti in studi specifici e non propriamente epidemiologici, sono stati descritti altri fattori di rischio quali, la denutrizione, l¿iposodiemia, l¿ipoalbuminemia e l¿utilizzo di farmaci anti secretivi gastrici.
Il peso relativo dei suddetti fattori di rischio, la loro prevalenza e l¿importanza relativa di ciascuno di essi sullo sviluppo dell¿encefalopatia epatica non sono noti, nel senso che non sono disponili studi epidemiologici in grado di valutarne la rilevanza attraverso una analisi multivariata e su un campione sufficientemente ampio. Potrebbero esserci infine altri fattori di rischio non ancora identificati. La conoscenza delle caratteristiche dei pazienti potenzialmente esposti a questa complicanza e i fattori di rischio per il suo sviluppo sono una condizione essenziale sia per la profilassi primaria che secondaria dell¿encefalopatia epatica ed è lo scopo principale di questo studio osservazionale.
Un altro punto importante che giustifica lo svolgimento di uno studio osservazionale è rappresentato dalla mancanza di dati epidemiologici sulle caratteristiche dell¿encefalopatia epatica. L'encefalopatia epatica è infatti caratterizzata, secondo le linee guida AASLD/EASL da:
1. diversi gradi di severità che variano dalla forma minima o subclinica fino al vero e proprio coma epatico (14) (EE covert o EE overt);
2. da un diverso decorso temporale (forma episodica, ricorrente e persistente);
3. dal fatto di poter insorgere spontaneamente (forma spontanea) e in seguito a un evento precipitante (forma indotta da un evento precipitante). La frequenza dei diversi eventi precipitanti, la loro importanza relativa nell'indurre encefalopatia e il fatto di poter essere presenti nello stesso tempo nello stesso paziente sono tutti elementi epidemiologicamente ancora non ben definiti.
E' del tutto evidente che anche l'acquisizione solida dei suddetti dati nel corso di uno studio osservazionale e in particolare della frequenza con cui i vari tipi di encefalopatia si manifestano in una casistica non selezionata, rappresenta una conoscenza che potrebbe rilevarsi utilissima al fine della profilassi primaria e secondaria di questa rilevante complicanza della cirrosi.
Inoltre la corretta definizione e classificazione dell'encefalopatia epatica in un numero sufficiente di pazienti non selezionati sarebbe in grado di fornire informazioni circa gli esiti delle sue differenti manifestazioni in termini di durata dei sintomi, recidive, ospedalizzazioni e influenza sulla sopravvivenza. Tutti questi dati sono al momento non disponibili in letteratura e anzi potrebbero validare l'attuale classificazione dell'encefalopatia epatica che è basata più sull'esperienza e il buon senso clinico che su una dimostrata differenza di esiti clinici tra le varie forme di encefalopatia epatica.
Infine lo studio potrebbe fornire informazioni importanti su come l'encefalopatia epatica viene affrontata nella pratica clinica (real life) in termini di diagnosi, trattamento dell'episodio acuto, profilassi delle recidive ed informazioni di farmacoeconomia (costi delle ospedalizzazioni, impatto della terapia di profilassi sulle ospedalizzazioni).

11. Riggio O et al. Hepatology. 2005; 42:1158-65.
12. Riggio O et al. Am J Gastroenterol. 2008; 103: 2738-46.
13. Riggio O et al. Clin Gastroenterol Hepatol. 2015;13:1346-52.
14. Conn HO et al. Gastroenterology. 1977; 72: 573-83.

Codice Bando: 
1560571

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