Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2024919
Anno: 
2020
Abstract: 

Un diario manoscritto di 1300 pagine di proprietà dell'Università Sapienza, ma non facilmente a disposizione degli studiosi o del pubblico, contiene importanti informazioni sulla scena artistica della Roma internazionale degli anni 1800-1820, che non sono mai state adeguatamente messe in valore. La ricerca si propone di riproporre all'attenzione generale questa importante risorsa del nostro Ateneo, finora utilizzata solo per altri tipi di informazione che contiene.

La ricerca è proposta nel gruppo 08 architettura, perché l'autore del diario era un matematico e, per questo, ha avuto soprattutto modo di frequentare gli architetti e ingegneri che avevano studiato matematica con il suo maestro Gioacchino Pessuti. L'architetto più stimato da Antonio Canova, Raffaele Stern (1774-1820), figura come uno dei protagonisti.

ERC: 
SH5_6
PE8_3
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2653386
Innovatività: 

C'è qualcosa di molto innovativo - nel campo specifico della storia dell'architettura - nell'utilizzo di diari privati, scritti per non essere letti che dal suo estensore, per ricostruire la carriera di un noto artista che è stato un suo amico, o perlomeno una persona che il diarista ha potuto osservare da vicino durante gli anni in cui Stern ha avuto una carriera pubblica prima nell'Impero di Napoleone e poi nello Stato Pontificio. Settele, inoltre, dell'architetto ha scritto una lunga biografia - destinata anch'essa a rimanere privata - che nessuno ha finora mai letto.
Per l'età neoclassica, nel campo degli studi di storia dell'architettura, la possibilità di avere a disposizione le carte private di un artista, o come in questo caso su un artista, è minima: a causa del tipo di formazione ricevuta, gli architetti avevano poca dimestichezza con la scrittura. Non si conoscono che pochi casi in cui hanno scritto diari o intrattenuto una regolare corrispondenza (come Gian Antonio Selva), perché altri che con tutta probabilità hanno scritto (Francesco Milizia e Gian Antonio Antolini), a causa delle vicissitudini politiche di fine Settecento hanno scelto a ogni repentino cambio di governo di distruggere le loro carte private.
L'immagine pubblica dell'architetto, finora solo nota attraverso i documenti amministrativi d'epoca, e la biografia ufficiale pubblicata alla morte di Stern (1820), può per la prima volta essere messa al confronto con quella privata restituita da Settele. Ciò, oltre portare ad un avanzamento delle conoscenze su Stern quale protagonista della scena artistica romana tra 1800 e 1820, permette anche di riflettere, più in generale, sugli strumenti in mano a noi storici dell'architettura per definire un artista.

Codice Bando: 
2024919

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