Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_520059
Abstract: 

Il rapporto tra Epicureismo e politica è sempre stato controverso. A causa della ricezione errata e spesso malevola di affermazioni quali «vivi nascosto» (Plutarch., De lat. viv., 1128F) o «non fare politica» (Cicero, Ad Att., XIV 20, 5), gli Epicurei sono stati considerati come avulsi dalla politica e come parassiti della società, interessati unicamente al soddisfacimento del «piacere del ventre», senza contribuire in alcun modo alla vita della comunità e della società. In realtà, al contrario di quanto i detrattori dell'Epicureismo abbiano indotto a credere, Epicuro adotta un doppio registro, il che non è stato posto sufficientemente in evidenza dagli studi moderni: se, da un lato, sconsiglia la partecipazione attiva alla politica per coloro che ne sarebbero turbati e suggerisce di mettersi in una condizione di sicurezza all'interno del Giardino (Epicur., RS XIV), dall'altro, incoraggia gli amanti degli onori a prendere parte alle vicende politiche per poter godere di una vita piacevole (Epicur., RS VI), seguendo sempre i dettami epicurei e applicando costantemente il sobrio calcolo (Epicur., Ep. Men. 129).
Ma come è stato recepito tutto questo nella Roma del I secolo a.C.? La presente ricerca si pone come obiettivo quello di confrontare le posizioni di due figure cardine dell'Epicureismo italico: Lucrezio e Filodemo (in particolare il suo "De bone rege secundum Homerum"). Sebbene i due autori appartengano al medesimo contesto storico-sociale, non si può non tener conto del diverso atteggiamento che hanno assunto rispetto alla sfera politica e alla classe dirigente loro contemporanea. Bisogna per questo considerarli non ortodossi rispetto alla dottrina del fondatore del Giardino? Fine ultimo della ricerca sarà proprio dimostrare che entrambi i filosofi sono perfettamente in linea con il pensiero di Epicuro, sebbene si siano relazionati in modo diverso con la situazione politica, in virtù dello specifico ruolo che hanno rivestito nella società loro contemporanea.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_643235
Innovatività: 

Al centro della ricerca che si intende portare avanti, si avrà il corpus dei testi prodotti dagli autori presi in considerazione. I testi che saranno esaminati sono molto variegati e, come è stato già ricordato, comprendono anche fonti papiracee ed epigrafiche. Oltre all'epistolario di Epicuro e alla sua raccolta di massime ("Ratae Sententiae"), sarà importantissima la lettura del "De rerum natura" di Lucrezio e lo studio dei papiri filodemei rinvenuti ad Ercolano. Ai fini di questo lavoro, sarà utile la lettura critica di alcune opere del filosofo di Gadara, tra le quali si possono menzionare il "De bono rege secundum Homerum" (PHerc. 1507), il "De rethorica" e le "Pragmateiai" (PHerc. 1418). Un altro testo essenziale, sempre conservato ad Ercolano, è quello contenuto nel PHerc. 1044 che trasmette la "Vita Philonidis", di cui molto probabilmente Filodemo fu l'autore. Allo studio di queste fonti, va aggiunto l'esame della monumentale iscrizione del portico di Enoanda, nell'odierna Turchia, commissionata dall'epicureo Diogene nel II secolo d.C., in quanto ha tramandato alcuni importanti frammenti di Epicuro stesso. Va, infine, ricordato che l'analisi dei frammenti delle opere dei primi Epicurei, quali per esempio Ermarco o Colote, già iniziata per la ricerca di dottorato, sarà utile per avere un termine di paragone che permetta di comprendere quali siano le origini che hanno influenzato la riflessione romana sul rapporto tra l'Epicureismo, la giustizia e la politica.
È importante sottolineare il carattere innovativo di questo progetto. Nel panorama italiano mancano studi che forniscano uno sguardo sinottico e completo sul pensiero politico epicureo, soprattutto posteriore a quello di Epicuro. Ancora più nello specifico, non vi sono ricerche che si occupano di stabilire un confronto tra l'elaborazione filosofica della dottrina epicurea fatta da Lucrezio e da Filodemo.
Tale proposta si inserisce all'interno di un più ampio lavoro di ricerca che si sta portando avanti già da un anno e mezzo. La tesi di dottorato, infatti, verte sulle questioni riguardanti la politica epicurea, in particolare soffermandosi sull'Epicureismo greco. Con questi fondi, invece, si tenterà di approfondire le tematiche oggetto della dissertazione dottorale, ampliandone l'arco temporale. In tal modo, si avrà la possibilità di rendere più completa l'analisi dei rapporti che intercorrono tra Epicureismo e politica, inserendo così un'appendice al lavoro di ricerca triennale che si sta portando avanti. Il lavoro già avviato, infatti, si trova a buon punto e sarebbe auspicabile renderlo più completo e coerente, così da non lasciare inesplorati degli ambiti che sono fondamentali per conferire una maggiore originalità e innovatività al campo di studi affrontato.
Fine ultimo di questo progetto di ricerca, dunque, sarà quello di colmare una lacuna all'interno degli studi sull'Epicureismo e di mettere in evidenza quanto sia necessario rivalutare il pensiero politico e le relazioni intrattenute dai seguaci di Epicuro con le tradizioni politiche e sociali loro contemporanee. A differenza di quanto è stato affermato più volte, infatti, non si può ritenere che gli Epicurei siano vissuti lontani dalla politica e che l'abbiano disprezzata totalmente o ignorata del tutto. Questo lavoro, quindi, si propone di mostrare nel dettaglio quanto una descrizione di questo tipo sia parziale e poco precisa. Lo spettro che viene restituito dallo studio delle fonti epicuree, infatti, è molto più complesso e meno superficiale.
Oltre alle motivazioni già esposte, la decisione di focalizzare l'attenzione solo sul periodo romano è dettata da due principali ragioni:

1) in primo luogo, a questa altezza storica si collocano due forti personalità epicuree, che hanno influenzato e tramandato la filosofia di Epicuro in maniera tanto fedele quanto innovativa;

2) in secondo luogo, i due autori hanno percorso due diversi tipi di cammino nella società del loro tempo, cosa che ha inevitabilmente influenzato la loro riflessione filosofica, soprattutto in merito alla questione politica.

Le due differenti strade intraprese da Lucrezio e Filodemo dimostrano come l'Epicureismo potesse accogliere al suo interno sia uomini che come Lucrezio prediligevano una vita ritirata e dimessa, lontana dagli affanni della politica, sia personalità più vivaci che circondavano importanti uomini politici e che assumevano il ruolo di consiglieri ed educatori dei potenti, come ha fatto Filodemo presso il circolo dei Pisoni di Ercolano.
In virtù di tali discrepanze, si possono evidenziare ancor meglio le risposte ai quesiti da cui questa ricerca trae origine. Questo permetterà di compiere un avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte, poiché dall'esame delle fonti e delle biografie lucreziana e filodemea, risalteranno in maniera più chiara e netta le ragioni ultime che si celano dietro alle riflessioni filosofiche e dietro alle scelte di vita degli Epicurei seriori.

Codice Bando: 
520059
Keywords: 

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