La stilometria computazionale è un metodo ormai assai diffuso e affermato nell'analisi dei testi letterari medievali, moderni e contemporanei, la cui applicazione sta portando ad acquisizioni nuove e apparentemente stabili anche sul versante delle attribuzioni delle opere anonime, pseudoepigrafe o di sospetta autenticità. Ancora embrionale è, invece, l'applicazione del metodo alle opere delle letterature classiche, che pongono una serie di problematiche specifiche, tali da rendere l'impiego di quegli stessi strumenti, che vengono adottati con successo nell'analisi di testi di epoche successive, non tanto più complesso, quanto maggiormente esposto a dubbi metodologici, e di conseguenza meno sicuro - per quanto si è potuto verificare sino ad ora - nei risultati.
Con il presente progetto ci si propone di mettere alla prova l'applicazione della stilometria computazionale a fini attribuzionistici ai testi letterari latini per mezzo di un esperimento sistematico su larga scala, teso a valutare empiricamente l'efficacia degli strumenti informatici più avanzati e affidabili (in particolare i programmi JGAAP e Jstylo) su un campione il più possibile ampio di testi, sia poetici che prosastici, di sicura attribuzione: si potrà stabilire così, in modo ragionevolmente sicuro e definitivo, se e in che misura gli attuali strumenti siano efficaci in relazione ai testi della letteratura latina classica, elaborando contestualmente i protocolli di analisi più adatti allo scopo; in un secondo momento, una volta stabilita quale sia, in media, la percentuale di attribuzioni corrette di testi sicuri sia possibile raggiungere con il metodo stilometrico, si potrà procedere alla sua applicazione ai molti testi anonimi, pseudoepigrafi o di dubbia autenticità (quali, ad esempio, il commentariolum petitionis attribuito a Quinto Cicerone o l'episodio di Elena nel secondo libro dell'Eneide), fornendo in tal modo un contributo innovativo al plurisecolare dibattito sull'attribuzione di tali opere.
La ricerca si propone di sottoporre per la prima volta a una verifica sistematica l'applicazione dei metodi e dei protocolli della stilometria computazionale al corpus delle opere della letteratura latina classica, affidando tale verifica a una squadra di ricercatori nella quale a uno specialista del metodo stilometrico (Prof. Paolo Canettieri) sia affiancato un gruppo di latinisti, esperti di diversi autori e generi letterari (Proff. Andrea Cucchiarelli, Giuseppe La Bua, Giorgio Piras, Francesco Ursini): un'operazione mai tentata prima su larga scala, che consentirà, da un lato, di individuare e definire i metodi e i protocolli di analisi più adatti ai testi latini in generale, e ai singoli generi letterari in particolare; dall'altro, di stabilire se - ed eventualmente in che misura - i metodi e i protocolli così individuati siano affidabili nel risolvere - o nel contribuire a risolvere - questioni attribuzionistiche all'interno del corpus dei testi della letteratura latina.
Il carattere innovativo della ricerca rispetto ai precedenti tentativi di applicare il metodo stilometrico a questi ultimi si sostanzia, dunque, in due distinti aspetti: il carattere sistematico dell'esperimento, idealmente esteso a tutti i maggiori autori latini classici; e il coinvolgimento di specialisti dei testi in questione, le cui diverse competenze scientifiche consentiranno di affrontare in modo più consapevole le problematiche specifiche poste da ciascuno di essi. L'unione di questi due elementi autorizza a definire quello che si propone come un esperimento mai tentato prima, potenzialmente in grado di far progredire in misura significativa, sia nel metodo che nel merito, la ricerca scientifica nell'ambito di pertinenza.
Se tale esperimento su larga scala dimostrerà una sostanziale affidabilità del metodo stilometrico applicato ai testi latini - come lascia ipotizzare il successo della sua applicazione ad altri ambiti di indagine, quali ad esempio quello delle letterature romanze -, la ricerca procederà ad applicarlo, per la prima volta in modo sistematico e metodologicamente organico, ai maggiori problemi di attribuzione posti dalle opere della letteratura latina, sempre con il coinvolgimento diretto di specialisti dei singoli autori o generi letterari: contribuendo, da un lato, alla soluzione specifica dei singoli casi; e, dall'altro, a una più generale messa a punto metodologica ed epistemologica delle questioni di autenticità e attribuzione nell'ambito della letteratura latina classica.
In questa seconda fase, il carattere innovativo della ricerca si sostanzia in una analisi originale sia nel metodo, sia - anche, naturalmente, laddove venisse confermata l'opinione già prevalente tra gli studiosi, che ne uscirebbe, nel caso, rafforzata da nuovi presupposti e argomenti - nei risultati, la cui valutazione sarà affidata a specialisti dei singoli autori o generi letterari, di alcune delle più dibattute questioni di attribuzione di opere latine, che riguardano in gran parte autori tra i più importanti, quali ad esempio Cicerone e Tacito tra i prosatori, Virgilio, Tibullo e Ovidio tra i poeti, Seneca tra gli autori di teatro (si veda l'elenco ancora provvisorio riportato sopra, nella sezione «Descrizione obiettivi progetto, conoscenza dello stato dell'arte nel tema specifico e impianto metodologico»); e, allo stesso tempo, in una innovativa riflessione metodologica che emergerà da una valutazione organica dei risultati ottenuti nell'analisi dei singoli casi.
Nel complesso delle due fasi sopra descritte la ricerca si presenta, di conseguenza, come altamente innovativa sia nell'impianto, sia nel metodo, sia nel merito dei risultati che essa mira ad ottenere.