Assumendo il Paesaggio come un'opera collettiva, un palinsesto, un deposito di segni che evolvono nel tempo per l'effetto di forze naturali e per l'azione degli esseri umani; la ricerca si propone di indagare il rapporto, consolidato o possibile, tra il Paesaggio stesso ed i grandi segni architettonici, le Architetture_città, icone dell'urbanizzazione di ieri ma in parte anche di oggi ed occasioni di un acceso dibattito contemporaneo sociale/economico/ambientale.
Premesso che dare una definizione del successo e della qualità in architettura è problematico e sfuggevole, la qualità della morfologia urbana non può essere sicuramente disgiunta da quella territoriale e ambientale. Il grande segno architettonico sta nel paesaggio ma allo stesso tempo appartiene ad esso concorrendo alla sua definizione; rileggere ed interpretare criticamente l'evoluzione del loro rapporto rappresenta quindi uno dei primi strumenti per una strategica rigenerazione di quegli insuccessi del passato ,sopravvissuti alla tendenza demolitrice degli ultimi anni, e per garantire la consapevolezza e sostenibilità delle future trasformazioni territoriali.
Occorre siglare il rapporto città-natura, economia-ecologia, valorizzando le pressioni antropiche e i potenziali effetti positivi sull' ambiente e, soprattutto, progettando intelligentemente questi macro-spazi prossemici come componenti strutturanti del segno e come condizioni necessarie e sufficienti per il suo successo.