Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2119748
Anno: 
2020
Abstract: 

Nelle società contemporanee i mezzi di comunicazione digitale assumono un ruolo centrale nelle trasformazioni culturali e sociali. Internet ed i social media costituiscono l'ecosistema informativo dell¿esistenza materiale/simbolica degli individui immersi nella quotidianità digitale. Le piattaforme social e più in generale le risorse informatiche non sono ad oggi solo un mero moltiplicatore funzionale ossia non aumentano soltanto la capacità tradizionale di reclutamento, scambio di informazione, propaganda e proselitismo ma sono elementi centrali in cui si sostanziano le dinamiche esperienziali soprattutto dei giovani. In tale contesto trae origine il fenomeno delle cosiddette echo chambers che possono costituire terreno fertile ai fenomeni di radicalizzazione.
In considerazione dell'avvento dello scenario onlife, caratterizzato dall'elisione del confine dell'esperienza online e offline, occorre porre l'attenzione in particolare sulle nuove generazioni come bacino di vulnerabilità alla propaganda e disinformazione quali attivatori della radicalizzazione violenta.

ERC: 
SH3_12
SH3_5
SH3_13
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2746956
Innovatività: 

Il rischio globale della disinformazione, così come riconosciuto già nel 2013 dal Word Economic Forum , si pone al centro di una costellazione di rischi tecnologici e geopolitici che vanno dal terrorismo ai cyber attacchi al fallimento della governance globale. Sin dal 2015 l'Europa è stata colpita da un'ondata di attacchi terroristici condotti principalmente da gruppi e/o individui radicalizzati. Internet e i social media sono stati sfruttati come veicolo per la propaganda terroristica diffusa a livello globale. Alcuni studi sul fenomeno dimostrano che è improbabile se non impossibile delineare un percorso univoco di radicalizzazione individuale poiché diversi elementi concorrono al processo mentale, ideologico e decisionale del singolo. A tal proposito, occorre sottolineare la tendenza ad una forma di radicalizzazione non solamente motivata da un'ideologia religiosa. La radicalizzazione si basa su una serie di fattori globali, sociologici e politici e non corrisponde ad un unico profilo individuale. Essa interessa uomini, donne e soprattutto giovani cittadini europei di ogni estrazione sociale e livello di istruzione. Tali dinamiche si inseriscono in un contesto sociale, storico e culturale caratterizzato dalla pervasività informativa del sistema digitale che risulta essere tra l'altro, strumento primario d'influenza e riaffermazione polarizzante di potenza.

La ricerca si fonda su un approccio olistico che favorisca l'integrazione sistemica tra la prospettiva sociologica e quella mediologica. La tendenza degli studiosi a concentrarsi esclusivamente sulla propria disciplina e quindi la conseguente difficoltà di integrare diverse conoscenze è stato probabilmente uno dei fattori dell'insuccesso dei risultati e delle conoscenze sin ora proposte sull'argomento. L'obiettivo perseguito è quello di rafforzare la conoscenza e le capacità di gestire un simile fenomeno, in virtù di ciò è fondamentale adottare un approccio multidisciplinare che possa evidenziare i molteplici fattori, anche critici legati alla complessità che esso evidenzia. Il carattere multidisciplinare è fortemente evidenziato nella problematica indagata. Alcuni studi ad esempio, dimostrano che è improbabile se non impossibile delineare un percorso univoco e generico di radicalizzazione individuale. In tal senso è evidente che diversi elementi concorrono a determinarlo e diverse discipline tentano di spiegarlo. Verranno dunque presi in considerazione diversi approcci, da quello prettamente psicologico ed individuale alle dinamiche di gruppo. La connotazione comparativa sarà arricchita dal coinvolgimento di esperti e practitioners nell'attività di prevenzione e contrasto della radicalizzazione, educatori e professionisti operanti in diversi settori e che abbiamo esperienza del fenomeno trattato.

Essendo l'ambito indagato di recente interesse, la ricerca sarà di tipo esplorativo-comparativo. In tal senso, a partire dai risultati emersi nell'indagine "La tentation radicale, enquête auprès des lycéens[1]" - condotta in Francia dal CNRS in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione- si intende costruire una traccia di intervista da sottoporre a testimoni privilegiati[2] nel tentativo di individuare ulteriori approfondimenti. Si propone altresì di realizzare specifici focus group con esperti provenienti rispettivamente dal contesto francese ed italiano, al fine di discutere le principali evidenze emerse.

La ricerca sopracitata ha indagato le componenti determinanti delle attitudini radicali e violente in relazione alle istituzioni sociali, ai valori e alla cultura dominante nella società. Dalle analisi è emerso che la sfiducia nei media, la tendenza a credere alle teorie del complotto e la partecipazione al flusso informativo di contenuti radicali sono tra esse collegate. In tal senso gli autori parlano di "radicalizzazione informazionale", un concetto che si cercherà di approfondire nelle varie fasi della ricerca.

Obiettivo specifico della ricerca sarà quello di individuare il nesso tra dieta mediatica, disinformazione, teorie del complotto e radicalizzazione nel tentativo di colmare un vuoto nella letteratura francese e provare ad innescare un nuovo interesse di ricerca nel contesto italiano.

[1] Galland O., Muxel A. (2018), La tentation radicale. Enquête auprès des lycéen, Edition Puf, Paris

[2] Si è deciso di intervistare testimoni privilegiati in quanto l'oggetto della ricerca ricade in uno specifico ambito culturale, difficile da indagare in altre fasce della popolazione.

Codice Bando: 
2119748

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