Dal turismo termale, che ha avuto grande sviluppo alla fine del XIX secolo e gli inizi del XX secolo, ereditiamo numerosi casi di stabilimenti dismessi che costituiscono un ingente patrimonio storico artistico disseminato nel territorio nazionale e internazionale. Si desume che il conseguente sviluppo delle città legate alla cura delle acque ha subito, nel secolo passato, un brusco arresto leggibile nelle alterazioni dell'odierno assetto urbano. Ciò nonostante il rinnovato interesse per il turismo del benessere offre oggi agli antichi centri un nuovo impulso propulsore di rigenerazione e valorizzazione. In tal senso, la ricerca proposta analizza il caso studio di Fiuggi come modello operativo per il rilancio e la valorizzazione delle città termali. Lo studio mira alla strutturazione di azione strategiche per la riconfigurazione delle architetture termali e dei servizi alberghieri, mettendo a punto un sistema integrato tra architettura, paesaggio e i recenti studi di salute e benessere nella qualità di vita urbana.
Marinetti proclamò "Fiuggi acqua ideale!" (Baldassarre D. 2008) ed effettivamente la città termale è stata in passato un modello per le stazioni di cura essendo dotata di uno dei primi piani regolatori per le città della salute prima ancora della legge del 1926. La strategica posizione geografica, per la vicinanza alla capitale, fa della cittadina un importante centro turistico a cui fa seguito la costruzione di numerose architetture d'autore (G.Magni, L.Moretti, F.Palpacelli, S.Calatrava, M.Paniconi, B.Zevi, E.Montuori). Le risorse patrimoniali e naturali costituiscono oggi un potenziale di grande interesse per le politiche di rilancio del centro. In quest'ottica la codificazione di una metodologia operativa finalizzata alla redazione di un masterplan e di linee guida per la valorizzazione della città di Fiuggi in relazione al tema del benessere e della prevenzione, può significare un modello pilota per altri centri con caratteristiche affini.
Uno dei focus principali della ricerca, e pertanto l'innovazione disciplinare che essa comporta, riguarda l'attivazione di viewpoints multidisciplinari in grado di interpretare, in termini progettuali, la complessità e "multi-dimensionalità" dell'area di studio (la città storica, il paesaggio e le risorse ambientali, la città termale, etc).
La ricerca aspira ad ottenere risultati inediti rispetto a tre temi fondamentali:
A. INNOVAZIONE DELLE MODALITÀ DI INDAGINE: dalla mappatura "discreta" (in termini matematici) alla mappatura multiscalare e multidisciplinare.
Attraverso la ricerca si intende approntare un nuovo modello d'indagine basato sull'utilizzo di strategie multidirezionali capaci di produrre delle mappature sperimentali degli edifici termali esistenti attualmente in disuso nelle quali integrare dati desunti da fonti diverse ed eterogenee, riorganizzati secondo un'analisi multicriteria. L'approccio metodologico è finalizzato a specifiche azioni di recupero architettonico e riattivazione sociale mettendo a sistema informazioni sugli spazi (oggetti del cambiamento) e sui soggetti (attivatori del cambiamento) desunte da forme di confronto diretto (seminari, social network dedicati, incontri pubblici con enti, istituzioni e associazioni).
Per questo motivo sarà indispensabile coinvolgere sia gli enti deputati alla gestione del patrimonio immobiliare esistente, sia associazioni e realtà sociali costituite che hanno dimostrato, attraverso il loro lavoro e la loro influenza, di riuscire ad incidere sulle sorti e la morfologia degli spazi della città, mediante innesti in aree residuali o abbandonate convertite in centri di servizio avanzati per la formazione, l'occupazione, l'inserimento lavorativo e sociale. Grazie a questa sperimentazione sarà possibile acquisire numerose informazioni sul territorio e sulla città di Fiuggi, stilandone letture tematiche dalle quali desumere uno schema potenziale d'azione per la riqualificazione architettonica, urbana, paesaggistica e sociale dell'intero sistema territoriale.
B. INNOVAZIONE DELLE MODALITÀ DI PROGETTAZIONE: da proposte definite a possibili soluzioni aperte e dialogiche.
La ricerca ambisce a superare la concezione del progetto come opera di un astratto gesto autoriale a favore di una sua riconversione a strumento di innovazione sociale, fondato sul coinvolgimento attivo dei destinatari primari dell'intervento (cittadini, associazioni, istituzioni), che diventano così attori, e non solo spettatori, del processo di messa a punto delle proposte progettuali finalizzate alla loro realizzazione. I risultati di questa procedura non saranno, dunque, delle prefigurazioni definite a priori di un nuovo statico e alieno, quanto piuttosto delle espressioni delle potenzialità intrinseche dei luoghi, le cui esplorazioni rimangono aperte e flessibili, individuando tuttavia alcune azioni irrinunciabili e alcuni dispositivi di avvio. Al fine di garantire la fattibilità economica e sociale degli interventi, saranno individuati e studiati indicatori e parametri per la valutazione preventiva dei risultati della ricerca rispetto a fonti di finanziamento comunitarie e regionali.
C. INNOVAZIONE DELLE POLITICHE / STRATEGIE DI RIATTIVAZIONE PER PAESAGGI DA VALORIZZARE
La ricerca propone un cambio di prospettiva nelle pratiche di riuso, recupero e riattivazione degli edifici (e delle relative aree di pertinenza) che versano in condizioni di degrado, utilizzando degli strumenti multidisciplinari che tengano conto:
delle relazioni evolutive tra le opere in disuso e il contesto ambientale, sociale ed economico in cui sono inserite, considerate come il perno su cui originare nuovi concreti cicli vitali.
La lettura delle dinamiche storiche del contesto e delle relazioni tra le parti agenti (contesto, economia, soggetti) permette la prefigurazione di scenari futuri possibili mirati alla risoluzione di conflitti, sovrapposizioni, ridondanze, marginalità dello spazio aperto su cui insistono, inteso non come quinta scenica ma come motore del recupero e della riattivazione: ovvero luogo privilegiato per lo svolgimento di attività di formazione e di inserimento lavorativo in sinergia con la natura (educazione ambientale, alla salute, alla pratica sportiva, al movimento, al wellness e agricoltura urbana con coltivazioni biologiche).
È attraverso queste rinnovate modalità d'indagine e di progetto che si intendono promuovere e alimentare processi di riattivazione economica, sociale, ecologica e, certamente, architettonica e urbana, riconvertendo la città, i suoi edifici e il suo territorio in condensatori di nuove economie e socialità inclusive e futuribili.