Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1063334
Abstract: 

Il progetto si propone di analizzare lo spazio sacro degli edifici religiosi nell'area della Campania storica tra XI e XIV secolo. Il prodotto principale, che si offre quale avanzamento rispetto allo stato degli studi e strumento per le ricerche future, è la costituzione di un corpus degli arredi liturgici inerenti all'edificio chiesastico. Il tema si incanala in due linee di ricerca riguardanti, da una parte, la riflessione sulla relazione tra opera e spazio architettonico nel solco di alcune teorie socio-antropologiche e delle scienze cognitive sul concetto di "agency" nella storia dell'arte e, dall'altra, la visione degli arredi sacri non come "mere opere d'arte" ma oggetti connessi alla liturgia. Si intende, pertanto, applicare al progetto una metodologia che superi il precedente approccio storiografico a questi materiali esclusivamente incentrato sugli aspetti stilistici e iconografici - trattandoli di fatto come qualsivoglia scultura - per stabilire invece il necessario dialogo con lo spazio architettonico e recuperarne l'aspetto funzionale nel nesso con il rito sacro. L'obiettivo è dunque uno studio transculturale e multidisciplinare degli arredi liturgici così impostato:
1. Censimento sul territorio dei materiali.
2. Studio degli stessi con un approccio archeologico al manufatto e al frammento, trattandosi di pezzi isolati o ricomposti in pastiche moderni, attraverso l'esame autoptico, la documentazione d'archivio, le foto storiche. Analisi della tipologia dell'arredo per il recupero della funzionalità originaria in dialogo con lo spazio architettonico.
3. Creazione di un database compilativo dei materiali su base topografica e di un database relazionale, consultabile in modo trasversale.
Lo studio, dal taglio internazionale, si coordina con il più vasto progetto del Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte "Form and Perception of Ritual Space in Southern Italy", di cui Manuela Gianandrea è membro, nell'auspicio che la Sapienza possa esserne partner attivo.

ERC: 
SH5_6
SH5_8
SH3_10
Innovatività: 

Partendo dalle osservazioni svolte poc'anzi riguardo allo stato dell'arte sulla questione degli arredi liturgici medievali nella Campania storica, lo studio in oggetto intende superare alcuni limiti dell'approccio metodologico messo in campo in precedenza. Considerare pulpiti, recinzioni, cibori e altari esclusivamente per l'apparato decorativo - plastico o musivo - che li connota ha di certo gettato utili basi, che necessitano però ora di diventare le fondamenta per una comprensione a 360 gradi di questi manufatti. Ci si propone, quindi, di stornare l'analisi degli arredi al mero approccio stilistico e iconografico per inserirla nel quadro di un metodo che valuti le opere in seno allo svolgimento della liturgia, per la quale sono state pensate, recuperando così il corretto dialogo con l'edificio architettonico e togliendole da un dorato isolamento. Di fatto una migliore e piena conoscenza di questi oggetti, nella loro originaria funzionalità, e nel rapporto con lo spazio sacro, ossia con le architetture, consentirebbe di certo un progresso nella comprensione degli stessi edifici chiesastici che - dobbiamo ricordarlo - erano progettati e costruiti a servizio della liturgia. Inoltre dallo studio della tipologia degli arredi, attraverso un serrato lavoro filologico che unisca all'archeologia del monumento le fonti testuali e iconografiche storiche nell'analisi degli arredi ricomposti come nei frammenti erratici, potrebbe scaturire uno straordinario bagaglio di nuove conoscenze sulla materia.
Nella sostanza lo studio vuole collocarsi nel punto di intersezione tra discipline che si muovono tradizionalmente in parallelo, cioè la Storia dell'arte, la Storia dell'architettura, la Storia della liturgia, e mira a sviluppare un campo di studi ancora poco esplorato, che si è rivelato dai primi saggi terreno fertile per l'applicazione di una metodologia transdisciplinare volta ad unire storia, arte, archeologia, liturgia ma anche antropologia e informatica. Il progetto, oltre a un avanzamento nella metodologia generale per lo studio degli arredi sacri, si pone come obiettivo specifico un progresso delle conoscenze su alcuni siti in particolare, rimasti a margine della storiografia, pur nella loro importanza. E' questo il caso degli arredi delle cattedrali di Sessa Aurunca e Capua, fondamentali per capire la triangolazione culturale tra Roma, Montecassino e la Campania, e per spiegare dunque alcune interessanti interazioni nelle forme e funzioni degli arredi nei territori di confine tra Patrimonio della Chiesa e Regno. Totalmente mancante è uno studio sugli arredi liturgici delle chiese di Napoli tra XII e XIII secolo, rimasti a margine della storiografia per il pressoché totale focalizzarsi degli studiosi sulla fase angioina e durazzesca della storia artistica della città. Si auspica, inoltre, che il lavoro del gruppo di ricerca consenta di analizzare finalmente gli arredi della Costa d'Amalfi e, in particolare, quelli della cattedrale di Amalfi, della chiesa di San Giovani del Toro a Ravello o dell'abbazia di Cava de' Tirreni, rimasti ancora inesplorati, sebbene custodi per vocazione geopolitica e posizione territoriale di un importante scambio con il versante adriatico della penisola e con l'Oriente bizantino. La scelta di svolgere il lavoro di ricerca sul doppio binario dell'indagine sul campo e dell'elaborazione digitale dei materiali e dei risultati è finalizzata alla creazione di due database, uno compilativo e uno relazione, con l'obiettivo quindi di fissare all'interno di una mappa interattiva la posizione degli oggetti e un richiamo per tipologia, finzione, motivi decorativi etc. Lo scopo è la fruibilità più ampia possibile dei prodotti della ricerca e una facilitazione nella gestione di confronti e rapporti. Per questo aspetto ci si potrà avvalere della collaborazione, gratuita e a tempo pieno, del dottor Martin Raspe della Bibliotheca Hertziana di Roma. Il nostro progetto intende, infatti, collegarsi al più ampio progetto promosso dal Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte e dedicato allo studio degli arredi liturgici dell'Italia meridionale (XI-XIV secolo), in modo che la Sapienza possa figurare come partner alla pari del piano di lavoro.

Codice Bando: 
1063334

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