Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2130887
Anno: 
2020
Abstract: 

Da diversi anni la teoria dell'enazione è al centro del dibattito scientifico e ha contribuito a ripensare numerosi ambiti di ricerca. Sin dalle sue prime formulazioni, infatti, la teoria si è sviluppata a cavallo tra biologia, scienze cognitive e filosofia, incrociandosi spesso con le teorie della "extended mind" e della "embodied cognition" in un più ampio ripensamento della soggettività. In ambito filosofico ha segnato soprattutto la riflessione di area anglosassone: neopragmatismo, neodarwinismo e in genere gli approcci naturalizzati.

Questo progetto di ricerca si propone di vagliare la prospettiva enattiva lungo tre direttrici: (1) attraverso un confronto con la tradizione analitica e pragmatista; (2) attraverso un confronto con la filosofia e le scienze del vivente; (3) attraverso un confronto con la produzione artistica contemporanea e con le pratiche dei nuovi media.

Quanto al punto (1) si tratterà sia di valutare in che modo la tradizione filosofica analitica e pragmatista e la prospettiva enattiva gettino luce l'una sull'altra, sia di ripensare le funzioni cognitive alla luce del nesso tra percezione e azione.
Quanto al punto (2), pensare in termini enattivi la reciprocità di individuo e ambiente permette di elaborare una concezione naturalizzata, evoluzionistica e biologicamente informata della soggettività, incontrando così questioni che investono tanto l'etica normativa quanto le scienze del vivente.
Quanto al punto (3) le pratiche massmediali, multimediali e transmediali che caratterizzano la cosiddetta "network society" sono oggi caratterizzate da una interattività, relazionalità, immersività e performatività che sollecitano un loro ripensamento in termini di enattività.

La novità di questo progetto di ricerca è, in primo luogo, quello di testare la teoria dell'enazione in ambiti in cui sembra promettente e che non hanno ancora sfruttato le sue risorse concettuali; in secondo luogo, di valutare le sue ricadute di etiche, estetiche e sociali.

ERC: 
SH5_9
SH5_10
SH4_13
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2695212
sb_cp_is_2704715
sb_cp_is_2701548
sb_cp_is_2695378
sb_cp_is_2710720
sb_cp_is_2711351
sb_cp_is_2697266
sb_cp_is_2701597
sb_cp_is_2701665
sb_cp_es_367649
sb_cp_es_367650
Innovatività: 

Il carattere innovativo di questo progetto di ricerca è, in primo luogo, quello di mettere concettualmente alla prova una teoria dell'enazione in ambiti in cui sembra essere promettente e che non hanno però ancora sfruttato le risorse concettuali di questa prospettiva; in secondo luogo, quello di valutare le ricadute di natura etica, estetica e sociale chiamate in causa dal dibattito filosofico contemporaneo.

L'innovatività di una riflessione morale che integri la teoria dell'enazione all'interno di una discussione dei rapporti tra esseri umani e non-umani e delle loro implicazioni etiche (DeMello 2012) va cercata soprattutto nel modo in cui deve essere ripensato l'agente morale. In base agli assunti sul carattere enattivo della percezione umana possiamo ipotizzare, infatti, che l'orizzonte di senso virtualmente presente al soggetto umano (prima ancora di formulare scelte e preferenze moralmente rilevanti attraverso la sua esperienza consapevole) sia popolato non solo da altri agenti morali "umani" ma anche da animali non-umani così come da ambienti naturali. Questi infatti non sono pensati all'interno di un agire strumentale, ma sono integrati all'interno dello stesso orizzonte di vita umano, attraverso una concezione estesa e naturalizzata della soggettività. Ne segue che non è possibile immaginare una riflessione sull'esperienza morale umana che non li abbia già preliminarmente assunti come elementi strutturali e integrati nelle stesse scelte vitali del soggetto umano. Filogeneticamente, tale passaggio avverrebbe in un momento che prelude l'emersione di una agentività morale propriamente detta, in virtù di una percezione enattiva che, interagendo con l'ambiente, condizionerebbe il processo formativo di tale agentività. In quest'ottica, una teoria dell'enazione permetterebbe di pensare il senso morale come già connotato da un'attitudine fondamentale (inclinazioni, preferenze) verso gli animali non-umani e verso gli ambienti naturali.

Dal punto di vista estetico, artistico e mediale, l'innovatività di questo progetto di ricerca sta, a nostro giudizio, nella forza interpretativa del paradigma enattivo. Infatti, se la produzione artistica odierna è caratterizzata da una dimensione di interattività, relazionalità, immersività e performatività, in gioco anche nella nostra esperienza quotidiana così strutturalmente medializzata, si tratta allora di ripensare la stumentazione teorica in grado di comprendere le sue forme e i suoi processi a partire da quelle forme che più esemplarmente le mettono in gioco, nel tentativo però di ripensare i principi che regolano anche la nostra esperienza comune. In quest'ottica quella enattiva sembra essere una prospettiva feconda ed efficace per ripensare il costituirsi di un'esperienza all'interno di una "network society" caratterizzata da forme di "partecipazione" e di "iperconnessione permanente".
Insomma, se le dinamiche della società e della cultura contemporanee impongono di trovare e di testare nuovi strumenti concettuali che permettano di ripensare la relazione tra individuo e ambiente, tra corpo e orizzonte esperienziale, allora riflettere sull'enazione all'interno del quadro teorico che il progetto si propone, significa occuparsi di categorie del tutto centrali per comprendere la contemporaneità: emozione, percezione, ambiente, immersività, interattività (solo per ricordarne alcune).

Codice Bando: 
2130887

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