Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2795294
Anno: 
2021
Abstract: 

Se in passato era opinione condivisa che l'unico tratto distintivo dei soggetti plusdotati (o gifted) fosse un elevato quoziente intellettivo, al momento prevale una visione della plusdotazione di tipo multicomponenziale per cui è possibile riconoscere una serie di tratti comuni quali ampia gamma di interessi, intensa curiosità e sete di conoscenza, spiccate capacità comunicative, intuito, competenze logiche avanzate, immaginazione e creatività, profonda sensibilità ed empatia. In realtà, la plusdotazione, privata di un ambiente capace di riconoscerla e sostenerla, è destinata a non svilupparsi, costituendo una perdita sia per la crescita armoniosa dell'individuo che per lo sviluppo della collettività. La plusdotazione sembra, infatti, essere un processo dinamico risultante dall'interazione tra predisposizioni innate e ambiente di vita in cui variabili quali educazione e contesto familiare rivestono un ruolo non trascurabile agendo da moderatori o da catalizzatori. La famiglia, in particolare, sembra influire sullo sviluppo del potenziale intellettivo non solo per mezzo dei geni ma anche attraverso gli interessi che esprime, i valori, le aspirazioni, le opportunità educative e, talvolta, i disturbi e i conflitti.
La presente ricerca ha 3 obiettivi primari: 1) studio del legame tra personalità e intelligenza nei bambini e adolescenti gifted; 2) studio del legame tra intelligenza dei genitori e quella dei figli gifted; 3) studio del legame tra personalità dei genitori e plusdotazione dei figli.
Si programma di coinvolgere circa 80 bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e i 16 anni (e i rispettivi genitori) distribuiti in due gruppi: gruppo sperimentale di 40 soggetti ad alto potenziale cognitivo o gifted; e gruppo di controllo di 40 soggetti normodotati ma appaiati ai primi per età, genere e livello di istruzione di entrambi i genitori. A tutti i soggetti verranno somministrati test psicometrici che valutano aspetti cognitivi-intellettivi e di personalità.

ERC: 
SH4_7
SH4_1
SH4_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3571183
sb_cp_is_3613865
sb_cp_is_3614379
sb_cp_is_3571043
sb_cp_es_466678
sb_cp_es_466679
Innovatività: 

Nonostante il Consiglio d¿Europa con la Raccomandazione n. 1248 del 1994 abbia esortato i paesi dell¿Unione a investire per non disperdere il talento, non vi è dubbio che nello scenario culturale italiano la ricerca e l¿intervento nell¿ambito della plusdotazione risultino ancora piuttosto trascurati (Zanetti, 2017).
Colmare il ritardo presente in questo settore dovrebbe diventare per l¿Italia un obiettivo prioritario, dato l¿attuale momento storico in cui le competenze di individui capaci appaiono sempre più indispensabili e nessun paese può considerarsi tanto ricco da potersi permettere di sprecare talenti.
Se paragonato ad altre nazioni sia europee che extraeuropee, il nostro Paese presenta relativamente pochi studi che abbiano come oggetto la dotazione intellettiva e la gran parte di questi, tranne poche eccezioni (Matta et al., 2019), si focalizza esclusivamente sull¿analisi del profilo cognitivo dei soggetti gifted (Toffalini et al., 2017; Lang et al., 2019; Morrone et al., 2019).
Se si escludono i dati ottenuti da case study, mancano quasi del tutto informazioni attendibili e generalizzabili riguardanti le caratteristiche psicologiche e i profili di personalità di bambini e adolescenti plusdotati. Se possibile, ancor meno si sa delle caratteristiche psicologiche e cognitive dei genitori dei gifted, nonostante la letteratura scientifica abbia evidenziato come siano questi ultimi a fare la differenza nello sviluppo del potenziale dei loro figli (Runco et al., 2005).
Un primo aspetto di originalità del presente progetto va rintracciato, dunque, nella decisione di valutare in parallelo due ambiti che, seppur apparentemente distinti, di fatto risultano inevitabilmente interrelati (Gagnè, 2004; Heller, 2004): da un lato, le caratteristiche cognitive e i profili di personalità dei minori gifted; dall¿altro, il profilo intellettivo e le caratteristiche di personalità dei loro genitori.
Altro pregio ¿ a nostro avviso non meno apprezzabile ¿ è l¿accurata selezione degli strumenti da utilizzare per la valutazione dei costrutti di nostro interesse.
Per l¿analisi del profilo cognitivo di genitori e figli, ad esempio, la scelta è caduta sulle scale Wechsler poiché entrambe, con proprietà simili, trovano fondamento in uno dei più completi e autorevoli modelli attualmente esistenti sull¿intelligenza umana: la teoria Cattell-Horn-Carroll (McGrew, 2009).
Seguendo lo stesso criterio, per la stima dei tratti tipici di personalità sono stati scelti due questionari self-report totalmente costruiti in Italia e derivati entrambi dal FFM, un modello che nel corso del tempo ha dimostrato di possedere solide basi sia teoriche che statistiche (Poropat, 2009; Mammadov et al., 2018).
Sebbene un discorso simile non possa essere applicato al PAI e al PAI-A ¿ strumenti presentati dal loro costruttore come ateorici (Morey, 2007; Morey, 2008) ¿ questi sono stati preferiti ad altri questionari poiché in possesso di caratteristiche analoghe che li rendono, in ogni caso, facilmente confrontabili.

Codice Bando: 
2795294

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