Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2769052
Anno: 
2021
Abstract: 

La ricerca ha l'obiettivo di analizzare attraverso documenti e fonti inedite gli esordi teatrali di Giulia Masina al Teatro dell'Università di Roma (in seguito denominato Teatro Ateneo, Sapienza Università di Roma), nei primi anni Quaranta del Novecento prima che diventasse l'icona felliniana Giulietta Masina. La ricerca parte dal ritrovamento di fonti inedite all'interno dell'Archivio Audiovisivo dello Spettacolo (che ha ereditato l'ex archivio del Centro Teatro Ateneo che consta di circa 12.000 items). Il progetto quindi prevede l'inventariazione, la digitalizzazione delle fonti, il restauro digitale fotografico e dei documenti rinvenuti in collaborazione con il LABS, Laboratorio Audiovisivo dello Spettacolo, all'interno del quale è possibile applicare le più moderne tecnologie digitali per il Cultural Heritage. La ricerca ha quindi l'obiettivo di realizzare la messa in sicurezza delle fonti attraverso le più attuali tecniche di digitalizzazione e restauro digitale. Parallelamente, attraverso lo studio di copioni inediti, foto di scena, comparazioni di documenti di archivio, si redigerà una nuova narrazione dell'attrice Giulia Masina che vuole essere un primo tassello di un fondo dedicato alle donne nel Teatro e più in generale nelle arti perfomative: a partire dalle attrici, dalle coreografe, scenografe e registe, che si sono formate o hanno lavorato all'interno dell'Ateneo Sapienza.

ERC: 
SH5_4
SH5_8
SH5_12
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3535325
Innovatività: 

L'innovatività della ricerca risiede nel portare all'attenzione della comunità scientifica l'evidenza del ritrovamento di fonti inedite riguardo gli esordi e la formazione attoriale teatrale di Giulietta Masina, all'interno dei percorsi formativi e delle attività teatrali organizzate dall'allora Teatro dell'Università di Roma. La tendenza nella letteratura scientifica e divulgativa è quella di caratterizzare Giulietta Masina per i soli ruoli di attrice felliniana e nel ruolo di moglie di Fellini. Esemplificativo fin dal titolo, ad esempio, è il libro Giulietta Masina, attrice e sposa di Federico Fellini, Angelucci, 2014). O più in generale, schiacciando il discorso storico sulla principale attività di attrice cinematografica (Kezich, 1984) quindi attingendo a fonti archivistiche come ad esempio il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale (Angelucci 2021). In maniera assai marginale ancora, alcuni studi rileggono la figura di Giulietta Masina: partendo da una lettura in prima persona di Giulietta Masina riguardo il suo ruolo di Gelsomina, pubblicato in Gelsomina, Giulietta Masina racconta, Costantini, 2001), arrivando alla rilettura di una trasmissione radiofonica tenuta per diversi anni dalla Masina intitolata "Voi ed io '79 musiche e parole provocate dai fatti", Radio Rai, delle la corrispondenza con le lettrici del quotidiano La Stampa, tenuto dal 1968 al 1976, ora analizzate nel paper «Risponde Giulietta Masina»: discorso sessuale, corpo attoriale, contesto mediale attraverso la rubrica di posta, Comand, 2020. Alla luce di quanto fin qui detto, è evidente che l'avanzamento scientifico riguardo le specifiche competenze relative al modello recitativo teatrale, alle influenze su quello cinematografico (oltre alla contestualizzazione delle prime relazioni artistiche, non riconducibili necessariamente a quelle felliniane) concorrono a una più ampia e oggettiva riscrittura della figura di Giulietta Masina emancipandola dal ruolo di attrice felliniana. Il fondo Giulietta Masina andrà altresì a costituire il primo di un atlante delle donne nelle arti performative, con particolare attenzione a coloro che si sono formate o hanno lavorato all'interno dell'Ateneo Sapienza apportando un contributo e un avanzamento significativo nel proprio ruolo artistico e culturale.

Infine, l'apparato documentale, che necessita di una messa in sicurezza attraverso la digitalizzazione e il restauro digitale, sarà esplorato attraverso la consolidata metodologia derivanti dal Digital Cultural Heritage (Berlangieri, 2018; Berlangieri 2020; Kenderdine, Cameron, 2007; Mason,Vavoula, 2021; G. Miyakita, S. Arima, M. Yasui and K. Okawa, 2019; Barbuti, 2014). Ai fini dell'approccio storiografico introdurre metodologie consolidate all'interno del restauro digitale, e dello storytelling in ambito del Cultural Heritage, può garantire un avanzamento delle discipline storiografiche teatrali nell'utilizzo delle tecnologie digitali, non come meri strumenti, bensì come processi di analisi, compresione e comparazione integrati alla scrittura storica, anche su dati di vasta scala, cioè attraverso l'utilizzo di banche dati, potendo usufrire, per ultimo, delle attrezzature Medie Attrezzature denomianto DEEP DATA Form il cui P. I. è la dott.ssa Berlangieri M.G., allocate al LABS, Dipartimento Saras, progettate al fine di utilizzare l'intelligenza artificiale per esplorare una grande quantità di apparati documentali digitalizzati e metadatati.

Codice Bando: 
2769052

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