Il progetto intende prendere in esame gli elementi identitari rappresentativi dei paesi dell¿Unione europea sotto il profilo storico-culturale (eventi essenziali significanti dell¿assetto statale attuale), dell¿identità istituzionale (auto definizioni e valori fondamentali dei testi costituzionali), degli atti simbolici e relativi fondamenti culturali (inno nazionale, bandiera, festa nazionale, monumento della patria, stemma, motto, monetazione). Tale studio contribuirà ad una più precisa conoscenza dei fattori identitari e motivanti dei singoli paesi, tutti appartenenti ad un assetto istituzionale comune, l¿UE, per parte sua impegnata per ¿un¿unione sempre più stretta¿.
La ricerca si dedicherà inizialmente ad verificare i dati storico-politico essenziali di ogni singolo stato nell¿epoca attuale, a partire della conclusione della seconda guerra mondiale e alle nascita delle Comunità europee: ad. es., paese vinto o vincitore del conflitto, paese parte o meno del blocco sovietico, data di adesione alle Comunità o Unione, suddivisioni o unificazioni intervenute, etc. Poi procederà a raccogliere i dati significativi in merito agli assetti istituzionali (monarchie, repubbliche, stati federali, etc), nonché alle autodefinizioni di tali assetti contenute nelle rispettive carte fondative (ad es. ¿Repubblica fondata sul lavoro¿, ovvero disponibilità ad accettare trasferimenti di sovranità a livello sovranazionale, ecc).
Al tempo stesso la ricerca prenderà in esame i singoli inni nazionali, comparando testi (con eventuali varianti o riserve intervenute), identificando le date di creazione e di adozione, gli autori e le loro concezioni, con relativa poetica, le musiche associate a tali inni, con relative culture.
Con analoga impostazione metodologica saranno inoltre valutati: bandiera, festa nazionale, monumento della patria, stemma, motto, monetazione. Verrà infine operata una comparazione fra le peculiarità dei vari paesi, grazie anche alla piattaforma web creata ad hoc.
La ricerca si presenta come altamente innovativa, data la quasi inesistenza di ricerche complessive e metodologicamente omogenee sull¿autoidentificazione degli stati membri della UE sia sotto i diversi profili della propria autodefinizione ed autorappresentazione (giuridici, socio-politici, culturali, artistici e simbolici) nel corso dell¿epoca post-seconda guerra mondiale - in cui è stato avviato il processo di integrazione - e sia da un punto di vista comparativo. L¿innovatività è ulteriormente potenziata dal metodo collaborativo offerta dalla piattaforma web, oltre che dalla sistematica elaborazione e offerta di dati organizzati e comparati.
Grazie a significativi contributi, fra cui quelli del partecipante alla ricerca C. Curti Gialdino, auto definizioni e simboli sono stati già valutati per quanto riguarda l¿Unione europea. Tuttavia, proprio ai fini di una migliore comprensione dell¿Unione come entità socio-culturale, oltre che politica, si rende opportuna la conoscenza complessiva e comparativa delle caratteristiche identitarie ed autorappresentative dei singoli stati che ad essa partecipano. Una ricerca come quella proposta può pertanto accrescere le consapevolezze tanto in merito alla cittadinanza europea, nelle sue comunanze e nelle sue diversità interne al ¿popolo¿ europeo ¿ se non addirittura fornendo utili apporti al dibattito sull¿esistenza o meno di un popolo europeo - quanto agli ulteriori sviluppi del percorso di costruzione dell¿unità politica europea.
In particolare, con riferimento allo stato dell¿arte, come accennato, la ricerca di Curti Gialdino ha valutato, oltre agli aspetti istituzionali ed identitari sul piano dei valori e delle finalità della UE, anche il messaggio simbolico autorappresentativo contenuto nella bandiera a 12 stelle, nell¿Inno alla gioia, nel motto ¿Unità nella diversità¿, nella monetazione dell¿euro, nella giornata del 9 maggio.
Risulta fin troppo chiaro, d¿altro canto, che sussistono numerose ricerche riguardanti i singoli stati, fra cui, citando colleghi italiani : M. Ponzi, Identità Multipla. Heimat e identità culturale nella Germania unita, Roma 2013; Giovanni di Stefano, ¿I nuovi monumenti a Berlino: la Germania alla ricerca di una nuova identità¿, Rivista di Storia delle Idee 5:2 (2016).
Tuttavia, ciò che è importante accertare è proprio la specificità delle singole identità in riferimento all¿assetto collettivo rappresentato dall¿Unione, sia per comprendere il singolo caso nazionale in sé, sia per accertare affinità e differenziazioni rispetto agli altri. E¿ importante, a titolo di esempio, comprendere appieno su quali valori gli stati di recente assetto istituzionale (per esempio gli ex comunisti) abbiano voluto fondarsi e rappresentarsi, stante l¿importanza dei fattori identitari e valoriali di ognuno. Altrettanto significativo risulta l¿accertamento delle modifiche introdotte sotto i profili oggetto della ricerca, sia da stati, come la Germania, che si sono accresciuti nel tempo, ed anche da stati che non abbiano modificato i propri assetti, nonché della coerenza o meno fra i diversi elementi identitari e simbolici del medesimo stato. Al tempo stesso, una percezione puntuale, potenziata e sistematizzata dalla piattaforma web, delle affinità e diversità offre sicuramente una capacità di confronto e valutazione di significato altamente innovativo.
In argomento, il proponente F. Gui, ha compiuto alcune ricognizioni comparative sull¿identità storica di lungo periodo degli stati membri, aggiungendo un data-base accessibile del sito EuroStudium. Tuttavia, per quanto attiene all¿oggetto specifico della ricerca i contributi disponibili sono davvero assai scarsi. Tra gli altri: L'Europa nel terzo millennio. Identità nazionali e contaminazioni culturali, a cura di Paolo Proietti; Comparison of the constitutions of selected Member States of the European Union, Rule of law and social state principle, economic model and obstacles to military intervention, 2016 German Bundestag, Wissenschaftliche Dienste 3 - 3000 - 077/16; Le costituzioni dei paesi dell¿Unione europea, a cura di Elisabetta Palici di Suni Prat, Fabrizio Cassella, Mario Comba, con introduzione di Giorgio Lombardi, Edizione 2. ed. CEDAM, 2001.
La piattaforma web CommonSpaces consentirà di operare con una metodologia aperta ed innovativa permettendo di costruire un quadro di classificazione condiviso tra i responsabili delle sezioni e tra i responsabili di ciascun sotto-progetto nazionale. I dati raccolti in questa modalità e in accordo con i principi del Web of Linked Open Data saranno riutilizzabili in contesti diversi (riviste scientifiche online, pubblicazioni online) garantendo una potente disseminazione dei risultati. Gli Open Data saranno utilizzati in ingresso (dalla infrastruttura dati d DBpedia) e verranno resi disponibili in uscita dopo gli arricchimenti forniti dagli autori dei contributi della ricerca.