La mobilizzazione asettica è la causa più frequente di revisione di un'artroprotesi di ginocchio a medio termine. La sua genesi è spesso multifattoriale, ma si ritiene che un'insufficiente penetrazione del cemento (metilmetacrilato) nell'osso trabecolare adiacente alla protesi debba essere considerato come uno dei fattori determinanti. Il metilmetacrilato che provvede all'ancoraggio della protesi all'osso ospite può essere utilizzato con diversi gradi di viscosità in base alle caratteristiche di base del prodotto e al timing di utilizzo rispetto al tempo di polimerizzazione. A tutt'oggi, tuttavia, solo in pochissimi studi, e con risultati contrastanti, è stata analizzata la capacità del metilmetacrilato di penetrare nell'osso trabecolare in base al grado di viscosità del materiale.
Lo scopo dello studio è di valutare la capacità del metilmetacrilato di penetrare nell'osso trabecolare in base al suo grado di viscosità, su campioni di epifisi prossimali di tibia asportate con l'osteotomia tibiale durante l'intervento di artroprotesi di ginocchio. Ciascuna epifisi verrà suddivisa in due porzioni di simile superficie ove verrà applicato, rispettivamente, del metilmetacrilato a bassa viscosità e ad alta viscosità. Su entrambe le superfici verrà applicato un carico assiale di 5000 N attraverso apposito device metallico con area di contatto col cemento simile a quella normalmente presente in una protesi di ginocchio. I campioni ottenuti verrano quindi sezionati e sottoposti ad indagine radiologica standard e Tc per valutare il grado di penetrazione del metilmetacrilato nell'osso trabecolare
A nostra conoscenza nessuno studio è stato finora condotto per valutare gli effetti del grado di viscosità del metilmetacrilato sulla capacità penetrativa dello stesso nell'osso subcondrale in vivo.
Tale analisi può fornire informazioni rilevanti sul grado di viscosità da utilizzare durante l'intervento di artroprotesi, per ottimizzare la penetrazione del cemento nell'osso trabecolare. Ciò al fine di ridurre i rischi di una penetrazione insufficiente del cemento nell'osso adiacente e quindi di mobilizzazione precoce dell'impianto protesico.