Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2497610
Anno: 
2021
Abstract: 

La ricerca si propone di indagare l'idea di "grammatica latina estesa" in Giappone tramite le due opere di descrizione grammaticale del giapponese prodotte dal missionario João Rodriguez (1562-1633?) sulla base del cosiddetto "modello greco-latino".
A tale proposito, dopo aver discusso del rapporto tra le grammatiche di Rodriguez e i testi di grammatica di latino cui il missionario si ispira, la ricerca sarà focalizzata sulle sezioni in cui il "modello greco-latino" viene alterato dal missionario, in modo da renderlo più adeguato alla descrizione di una lingua come il giapponese, così lontana dal latino sia dal punto di vista tipologico che genealogico. In particolare, ci si soffermerà sui casi in cui si nota un utilizzo, da parte del missionario, di un modello differente, come quello indigeno o quello di tradizione cinese, e sulle sezioni in cui si osserva una descrizione innovativa, e in autonomia dai modelli pre-esistenti, di alcuni aspetti della morfologia giapponese.
Tale approccio permetterà inoltre di offrire un contributo a una più puntuale definizione di "modello greco-latino", che viene spesso citato dagli studiosi di linguistica missionaria ma raramente ne vengono illustrate le caratteristiche. A tale scopo, i testi di Rodriguez sui quali l'analisi sarà prevalentemente condotta verranno poi comparati con altre grammatiche prodotte in oriente dai missionari cristiani. Inoltre, ciò consentirà di contribuire all'individuazione delle tradizioni grammaticali alloglotte le cui categorie linguistiche vengono adottate in Giappone, come quella cinese e quella indiana. Di tali tradizioni è infatti nota l'influenza sulla descrizione degli elementi di fonetica, ma assai meno discusso è il ruolo che esse ricoprirono nella descrizione degli aspetti morfologici.
La ricerca sarà finalizzata alla realizzazione di una presentazione congressuale in sede internazionale e di successivo articolo, che sarà propedeutico alla preparazione di una monografia sull'argomento.

ERC: 
SH5_3
SH4_10
SH4_11
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3149321
Innovatività: 

L'analisi delle descrizioni grammaticali offerte nei due testi di Rodriguez, in parallelo con il modello della grammatica latina di Álvares, con i trattati poetici giapponesi di epoca medievale (XIV-XVI secolo) disponibili negli anni in cui il missionario gesuita operò in Giappone e con le descrizioni grammaticali che adottavano terminologia cinese, porteranno a proporre un contributo originale in un campo spesso trascurato della linguistica missionaria in area estremo-orientale, ossia la deviazione dal modello "greco-latino" di partenza.
In particolare, per quanto riguarda i due testi di Rodriguez, ci si aspetta di chiarire l'approccio che il missionario offre nei seguenti campi:
- l'esame delle parti del discorso: si analizzeranno in particolar modo due classi ossia quella delle particulas, dimostrandone la sovrapposizione a una categoria, detta teniha, tipicamente presente nei trattati poetici classici giapponesi, e quella degli artigo, che sembra essere una innovazione autonoma del missionario (ipotesi che deve essere confermata tramite un attento confronto con altre grammatiche missionarie prodotte in estremo oriente);
- terminologia indigena: si tenterà di tracciare l'influenza subita da Rodriguez nell'utilizzo dei termini della tradizione indigena giapponese, come quelli inerenti le parti del discorso giapponesi di na, kotoba e teniha (citate sia in Arte, che in Arte breve in modo curiosamente diverso), quelli di sutegana e okiji, utilizzati dal missionario come sinonimo di "particella", oppure ancora l'opposizione lessicale, ma anche morfo-sintattica, tra koye e yomi;
- morfologia nominale: è la sezione più ricca. Si distingueranno alcuni livelli di analisi, che permetteranno di chiarire in modo più preciso l'approccio di Rodriguez, ossia 1) l'applicazione iniziale del modello greco-latino, ossia la categoria del caso utilizzata da Rodriguez; 2) il distanziamento consapevole da parte del missionario da tale categoria e dal modello originario; 3) l'utilizzo del modello indigeno nella descrizione delle particelle plurifunzionali (che Rodriguez sembra riprendere dai trattati poetici indigeni); 4) le innovazioni del missionario nel descrivere le particelle che esprimono i fattori informativi/comunicativi (non solo wa, ma anche ga).
- morfologia verbale: anche in questo caso Rodriguez sovrappone una descrizione sulla base delle categorie latine (come il perfetto) a una classificazione indigena dei tempi verbali (kako, genzai, mirai, ossia passato, presente, futuro) e sembra integrarle in un sistema unico. Si tenterà di rintracciare l'origine di tale terminologia giapponese e di confrontarla con l'applicazione di tali classi da parte di Rodriguez. Inoltre, si tenterà di comprendere se la sua innovativa descrizione degli aggettivi giapponesi possa configurarsi come un contributo originale da parte del missionario oppure se si debba a un influsso da una tradizione preesistente.
Dal punto di vista più generale, inoltre, ci si aspetta di fornire un contributo originale riguardo ai seguenti aspetti:
- definizione del modello "greco-latino": come detto, non è rintracciabile una definizione univoca e condivisa di tale modello, che viene però applicato costantemente negli studi di linguistica missionaria. Utilizzando non solo le grammatiche del giapponese di Rodriguez, ma anche le grammatiche di altre lingue orientali come il tamil (e ove necessario le grammatiche prodotte nelle Americhe), e comparandole con le grammatiche di latino che ebbero la funzione di modello (ossia de Nebrija 1481 e Álvares 1572), si tenterà di fornire un utile contributo nell'identificare gli elementi comuni alle grammatiche estese e fornire una descrizione più organica di "modello greco-latino". Tale modello, infatti, oltre agli elementi già notati in studi precedenti, influisce sicuramente anche nell'utilizzo di categorie come il plurale, il genere e così via.
- ulteriori "grammatiche estese" in Giappone: oltre all'influsso delle grammatiche latine, comunemente riconosciuto dagli studiosi, la tradizione grammaticale giapponese ha subito influenze da due ulteriori tradizioni, ossia quella cinese e quella indiana. Mentre l'influenza di tali due tradizioni grammaticali negli studi di fonetica sono noti, l'influsso sugli studi di morfologia sono meno chiari, e si indagherà in che misura le categorie e la terminologia utilizzate per descrivere i fenomeni morfologici in Cina e in India siano giunte in Giappone.

Codice Bando: 
2497610

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