Metodologicamente articolato intorno alle quattro categorie tematiche di "manufatti", "enti di ricerca", "nomi" e "gesta eroiche" - sintetizzabili nell'acronimo M.E.N.G (sogno) -, il presente progetto si propone di ricostruire un profilo storico dell'esplorazione spaziale della Cina popolare. Integrando tra loro tali categorie, e combinando un'impostazione storico-politica con gli strumenti linguistici e interpretativi propri della sinologia, questo studio fornirà una disamina in grado di disarticolare il discorso storiografico-spaziale relativo al "sogno spaziale" promosso dal Presidente cinese Xi Jinping, indagandone le modalità di funzionamento, i temi messi maggiormente in evidenza e gli aspetti invece relegati ai margini. In maniera innovativa, dunque, questa ricerca fornirà una lettura dell'esplorazione spaziale della RPC che tenga conto della realtà sociale e culturale cinese nel suo complesso, introducendo nel panorama accademico nazionale una tematica finora poco indagata e superando, al contempo, alcune delle limitazioni delle analisi fino a questo momento condotte in lingua inglese.
La ricerca qui proposta presenta diversi elementi di originalità, non solo perché introduce nel panorama accademico nazionale una tematica finora poco indagata, ma anche perché, rispetto agli studi strategico-militari condotti in ambito internazionale, essa, in maniera innovativa, adotterà una prospettiva storico-politica, capace di cogliere il legame tra tecnologie spaziali e fenomeni socio-politici della Cina contemporanea. Si potrà così evitare l'appiattimento dell'analisi su una dimensione strettamente contingente, provando invece a cogliere l'evoluzione diacronica delle dinamiche aerospaziali interne alla RPC. Allo stesso tempo, l'adozione di una prospettiva storica permetterà di inserire l'analisi del programma extra-atmosferico della Cina popolare nel più ampio contesto degli studi di storiografia spaziale, rimasti finora ancorati alla ricostruzione della "Corsa allo spazio" (Space race) tra Stati Uniti e Unione Sovietica e poco attenti alle tante "storie spaziali" dei nuovi e numerosi attori emergenti nell'ambiente extra-atmosferico. [11]
Il progetto, inoltre, in maniera differente rispetto ad altri studi finora proposti, farà riferimento non solo a fonti in lingue occidentali, ma anche a materiali in lingua cinese. Si noti, però, che la maggior parte della pubblicistica cinese, quando accessibile, veicola una storia dell'esplorazione spaziale piatta e filtrata, fatta di slogan e dichiarazioni, tesa a celebrare i successi della nazione cinese. I materiali in lingua cinese, inoltre, sono spesso ricchi di significati simbolici e culturali non necessariamente espliciti, che, per essere colti, necessitano di una particolare capacità di lettura "tra le righe" e di una accurata attività di traduzione e decodificazione, da svolgersi attraverso quegli strumenti di cui spesso sono privi gli analisti occidentali non provenienti dall'ambito degli studi sinologici. Pertanto, in maniera originale, lo studio qui proposto abbinerà l'impostazione storico-politica all'utilizzo degli strumenti linguistici e interpretativi propri della sinologia, al fine di fornire una lettura dell'esplorazione spaziale della RPC che tenga conto della realtà sociale e culturale di riferimento nel suo complesso.
[11] Tale inerzia è già denunciata in Alexander Geppert, Imagining Outer Space: European Astroculture in the Twentieth Century, Palgrave Macmillan, Hampshire, 2012, p. 10.