Ad oggi solo pochi soggetti con infezione da HIV sono stati inclusi nei trial registrativi di fase 3 per i vaccini anti SARS-CoV2, pertanto rimane sconosciuta la preparazione del loro sistema immunitario a rispondere allo stimolo vaccinale.
Il danno immunitario al compartimento delle cellule B e la conseguente alterazione nella produzione di anticorpi causata dall'infezione da HIV oltre ad una risposta generalmente deficitaria delle persone che convivono con l'HIV ad alcuni vaccini, in particolare nei soggetti con basso numero di cellule T CD4, potrebbero potenzialmente ridurre non solo le risposte umorali ai neoantigeni (ad esempio, la proteina spike SARS-CoV-2) ma anche la risposta dell¿immunità memoria in questa popolazione fragile.
Alla luce di quanto precedentemente riportato appare rilevante analizzare la risposta dei pazienti affetti da HIV ai vaccini sviluppati per COVID-19 al fine di definire la risposta immunologica e l¿eventuale necessità di dosi aggiuntive di vaccino per ottenere una piena immunità protettiva.
Nel mondo sono stati segnalati circa 25 milioni di decessi e oltre 110 milioni di casi di COVID-19. Sebbene inizialmente l'infezione da HIV non fosse considerata un fattore di rischio per la malattia associata al Sars-CoV-2, gli studi più recenti suggeriscono che le persone che vivono con l'HIV (in particolare quelle con una bassa conta di cellule CD4 o infezione) potrebbero avere un decorso clinico più grave rispetto a coloro che sono HIV-negativi. Ad oggi la risposta allo stimolo vaccinale dei pazienti che vivono con HIV non è ancora stata chiarita e i dati sono pochi e non conclusivi. l¿aspetto estremamente innovativo di questa ricerca real-life si basa sulla necessita di delineare un quadro chiaro e preciso sul profilo immunitario del paziente HIV positivo dopo il vaccino anti Sars-CoV-2. Lo studio relativo al coinvolgimento e comportamento dell¿immunità della memoria dopo il vaccino non è stato ancora ancora approfondito, questo progetto si pone proprio l¿obbiettivo di mettere in luce, nel paziente HIV positivo, il ruolo di queste cellule nei confronti della risposta al vaccino. La comprensione di questi meccanismi risulta infatti essere importante per valutare l¿eventuale necessità di dosi aggiuntive di vaccino per ottenere una piena immunità protettiva o per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche più incisive nei confronti del nuovo patogeno. In conclusione, nonostante vengano accumulati sempre più dati sull¿epidemiologia e la patofisiologia del COVID-19 anche in relazione all¿infezione da HIV, rimangono numerosi i gaps da riempire e su cui c¿è urgente necessità di far luce.