Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1203979
Abstract: 

La ricerca si propone di affrontare la delicata tematica del rapporto e delle influenze tra le architetture ellenistiche, in particolar modo quelle di ambiente microasiatico, e le forme architettoniche italiche nel periodo della tarda età repubblicana. A partire dal III secolo a.C. si assiste alla creazione di un fortissimo legame intrinseco e biunivoco tra le forme di rappresentazione italiche e quelle orientali-microasiatiche, con principale riferimento al regno di Pergamo, che entra nell'orbita romana definitivamente dalla metà del II secolo a.C. Dopo la morte di Attalo III, il re pergameno decide di lasciare il regno in eredità alla repubblica romana, padrona così di gran parte dell'Asia Minore. Le vicende storiche influenzano inevitabilmente lo sviluppo di un rapporto bidirezionale che si rispecchia in particolar modo nell'architettura e nelle arti. Le forme pergamene entrano a far parte del linguaggio architettonico italico così da mettere le basi per l'elaborazione di nuove forme architettoniche che possono, ad oggi, essere annoverate sotto il termine di "tuscanico".
Questo processo di formazione può essere esaminato e approfondito tramite lo studio delle particolari tipologie di capitelli definiti "a gola dritta", inizialmente sostituiti ai canonici capitelli di stile dorico con echino "a ovolo" ed in seguito elemento distinto dei capitelli cd. tuscanici a partire dalla prima età imperiale.

ERC: 
SH6_2
SH6_1
SH5_6
Innovatività: 

La ricerca propone di elaborare una casistica dei capitelli a gola dritta editi ed inediti, così da restituire alla storia degli studi una nuova proposta di identificazione e contestualizzazione, nell¿architettura antica, di questa particolare tipologia.
Oltre alla presa in esame di tutti questi esemplari in un unico e completo campo di ricerca, l¿accostamento con lo studio dei reperti microasiatici permetterà di elaborare nuove ipotesi sull¿origine di queste forme architettoniche che avranno poi particolarmente fortuna nel corso della piena età imperiale (si veda in primo luogo l¿architettura claudia).
La proposta innovativa, già emersa in parte nell¿ambito della ricerca di dottorato dello scrivente (l¿¿ordine¿ tuscanico nell¿architettura romana), vede in primo luogo la dimostrazione di un rapporto biunivoco di culture architettoniche tra Roma e l¿Asia Minore (Pergamo su tutti), così da creare una coscienza architettonica in grado di sviluppare nel corso della metà del I secolo a.C. nuovi sintassi architettoniche, che ancora oggi sono ¿imprigionate¿ sotto il termine di ¿tuscanico¿.
Da troppo tempo infatti si sono avanzate ipotesi e proposte che vedevano lo sviluppo di questa tipologia architettonica in esclusiva dipendenza dell¿ordine tuscanico etrusco. Sulla scia di questa tendenza, spesso, per quanto concerne i capitelli a gola dritta, si è voluta vedere una derivazione italica per l¿elaborazione della particolare forma dell¿echino. Si porta ad esempio il caso del tempio sull¿agorà superiore di Pergamo, interpretato da Höpfner come un tempio italico in ambiente pergameno, per la presenza del capitello a gola dritta e della base con plinto circolare. Tra i contributi essenziali su questo particolare monumento (contraddistinto da un'architettura ibrida che prevede una colonna composta da base a plinto circolare, fusto con scanalature ioniche e capitello a gola dritta) si evidenziano Rumscheid 1994, Höpfner 1997 e Rheidt 1996.
L¿obiettivo della ricerca quindi è quello di scardinare quelle regole fisse che sino ad oggi hanno costituito l¿unica storia degli studi esistente su queste particolari forme architettoniche. Per questo motivo, la presente proposta di ricerca, segue le proposte già avviate da Laufer nel fondamentale articolo sui capitelli a Kyma Recta (Laufer 2017).

Codice Bando: 
1203979

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