Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1538548
Anno: 
2019
Abstract: 

Il progetto di ricerca punta a documentare e a preservare l'insieme di tecniche e conoscenze ancora in vita nelle varie tradizioni del teatro di figura italiano. I sistemi di trasmissione relativi alla recitazione e alla manovra di pupi, marionette, guarattelle e burattini sono ancora affidati ad addestramenti più o meno strutturati all'interno delle modalità produttive degli spettacoli, secondo metodologie di apprendimento che si avvicinano al trasferimento delle tecniche artigiane. Si tratta di saperi performativi dall'inestimabile valore culturale, che rischiano l'estinzione definitiva.
La memoria e le pratiche di pupari, burattinai, guarettellari e marionettisti fanno parte dei beni immateriali, e vanno pertanto raccolti, repertoriati e conservati secondo gli impianti metodologici della storia orale e dell'indagine antropologica. La realizzazione del progetto prevede dunque due fasi:
1) Campagna di studi: ricerca bibliografica e d'archivio, raccolta di interviste e dimostrazioni di lavoro delle varie tradizioni del teatro di figura italiano. Il team di ricerca sfrutterà la collaborazione con il festival di teatro di figura organizzato dal Teatro del Drago «Arrivano dal mare!» (Ravenna). In quest'occasione, si allestirà un set di riprese audiovisive volto a documentare gli incontri con le compagnie di teatro di figura intercettate dal festival.
2) Analisi storico-critica: redazione e pubblicazione di un volume sulla cultura immateriale del teatro di figura, corredato da un DVD in cui si raccoglieranno le interviste e le dimostrazioni di lavoro dei pupari, marionettisti e burattinai incontrati nel corso della campagna di studi.
Il progetto sarà cofinanziato dall'Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare di Grugliasco (Torino), diretto da Alfonso Cipolla, che parteciperà attivamente alla ricerca, alla realizzazione delle interviste e alla stesura degli apparati critici del volume da pubblicare, mettendo a disposizione gli archivi dell'Istituto.

ERC: 
SH5_4
SH3_11
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_1920810
sb_cp_es_308784
sb_cp_es_308785
sb_cp_es_308783
sb_cp_es_308786
Innovatività: 

La nostra ricerca si pone il problema di documentare i saperi performativi e la loro trasmissione. I saperi del corpo sono un insieme di tecniche coerenti non codificate in formule, ma devono il loro ordine all'appartenenza a contesti operativi specifici in cui si articola il mestiere che le comprende. Tale ordine è caratteristico di ciò che viene chiamato "pensiero situazionale", ed è una peculiarità della mentalità orale. In una cultura senza scrittura, la trasmissione del sapere avviene per eventi, non per testi: l'allievo viene messo in condizione di apprendere attraverso la ripetizione dell'atto efficace in un contesto dato.
Ancora oggi molte tradizioni artigianali, le arti figurative, la danza e il teatro conservano dei processi pedagogici che resistono all'algoritmizzazione del sapere e trasmettono parte delle proprie tecniche attraverso l'imitazione e la ripetizione di ciò che fa il maestro. Tale ripetizione può essere agita direttamente o indirettamente. Nel primo caso, colui che insegna impone una serie di comportamenti obbligatori e ne sorveglia l'esecuzione (per esempio, l'insegnamento dell'educazione fisica in cui si richiede di imitare un esercizio mostrato); nel secondo caso, il maestro si limita ad agire in presenza dell'allievo che a sua volta deve carpire e riprodurre nel contesto dato l'efficacia dell'azione isolata dal continuum del processo a cui assiste. Per questo possiamo dire che nelle varie forme teatrali, compreso il teatro di figura, la memoria delle tecniche è inscritta nel corpo dell'attore.
Anche se i manovratori, i burattinai o i marionettisti si servono di un manufatto per realizzare i loro spettacoli, la loro arte è imprescindibilmente legata alle tecniche del corpo. Un manovratore è un attore la cui espressione si distilla nel manufatto, sia nel caso dei burattini, vera e propria appendice del corpo, sia nel caso della marionetta, in cui la relazione con il manovratore è mediata dai fili.
Il teatro di figura italiano ha ancora una relazione forte con la tradizione, malgrado la scomparsa di alcuni maestri come Eugenio Monti Colla o Otello Sarzi.

L'innovatività della ricerca consiste dunque nel preservare ciò che resta di questa memoria attraverso i ricordi dei discendenti di ciascuna tradizione e, laddove non ne esistano di diretti, come nel caso delle guarattelle napoletane, degli allievi che hanno fatto il loro apprendistato alla scuola dei vecchi maestri di tradizione.
La ricerca consiste dunque nella raccolta dei ricordi di quest'ultima generazione di attori-manovratori, e consentirà la realizzazione di una serie di avanzamenti delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte:
- Mappatura delle realtà del teatro di figura che discendono dalla tradizione esistenti in Italia;
- Documentazione audiovisiva e catalogazione delle testimonianze rilasciate dagli attori-manovratori coinvolti nel progetto;
- Analisi storico-critica dei fenomeni legati alla trasmissione delle tecniche e delle conoscenze appartenenti alle varie tradizioni del teatro di figura.

Codice Bando: 
1538548

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