Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2550968
Anno: 
2021
Abstract: 

In relazione alla ricorrenza del quarto centenario dalla canonizzazione di S.Filippo Neri (1622), considerato il 'secondo apostolo di Roma', la ricerca intende concentrarsi sui luoghi in cui si svolsero la vita, l'apostolato, le attività, le opere di carità del Santo che visse in vari siti: presso S.Girolamo della Carità, presso la SS. Trinità dei Pellegrini, presso S.Giovanni dei Fiorentini e alla Vallicella, dove morì. In tutti questi siti il Neri ha cercato di relazionare le fabbriche alle esigenze di vita concreta e di apostolato condividendo ciò con i suoi contemporanei (Ignazio di Loyola, Giovanni Leonardi, Camillo de Lellis, Felice da Cantalice), in costante confronto con le riflessioni di S.Carlo Borromeo (raccolte nelle Instructiones del 1577). Costituì con Persiano Rosa l'Arciconfraternita della SS. Trinità dei Convalescenti e Pellegrini, cui sarà affidato l'Ospizio/Ospedale dei poveri mendicanti e dei pellegrini, presso ponte Sisto.
La Congregazione sorta alla sequela di Filippo Neri si rivelò tra i principali ordini religiosi nella Chiesa Militante dell'età della Controriforma e collaborò alla riscoperta della testimonianza cristiana della vita dei primi secoli nella città di Roma, riproponendo la gratuità dell'azione caritativa proprio negli anni che seguirono il Concilio di Trento (1545-63), contribuendo alla Riforma Cattolica in risposta alla protesta luterana.
Di fondamentale importanza la pratica liturgico-devozionale della visita alle Sette Chiese (di origine medievale), ideata da S.Filippo a partire dal 1577, volta a valorizzare i luoghi più significativi della città, segnati dalla vita dei primi secoli del Cristianesimo nell'Urbe, che diventeranno veri e propri punti nodali del piano urbanistico elaborato da Domenico Fontana alla fine del XVI secolo per volere di Sisto V. La ricerca inoltre analizzerà gli sviluppi architettonici delle sedi della Congregazione nello Stato Pontificio e in Europa, con particolare riferimento alla penisola iberica

ERC: 
SH5_6
SH6_8
SH5_8
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3223758
sb_cp_is_3222302
sb_cp_is_3223743
sb_cp_is_3501367
sb_cp_is_3502407
sb_cp_es_462206
Innovatività: 

La ricerca proposta intende affrontare un momento della storia costruttiva degli oratoriani, tuttavia, poco indagato dalla critica la quale, soprattutto sotto il profilo dell¿architettura, ha sempre preferito concentrare la sua attenzione sulla costruzione della Chiesa Nuova (Santa Maria in Vallicella) e i suoi apparati esornativi, o sulla modernizzazione borrominiana del complesso adiacente condotta nella prima metà del XVII secolo.
Eppure, taluni aspetti caratteristici dell¿edilizia filippina potrebbero invece derivare in parte parimenti dalle prime esperienze di vita comunitaria di San Filippo e dei suoi seguaci. In tal senso, l¿indagine che si propone punta a individuare alcuni elementi precipui del ¿modus operandi¿ dell¿Ordine che, introdotti quando il santo era ancora in vita (e quindi, presumibilmente, con il suo apporto o ¿ quanto meno ¿ benestare), corrisposero alla più vera essenza della congregazione e informarono talune delle decisioni costruttive successive.
Inoltre, preso atto dell¿interessamento di San Filippo Neri per l¿apostolato e per l¿assistenza verso gli ultimi, pare potersi delineare una geografia urbana puntellata di siti legati alle attività della congregazione: luoghi della città di Roma che di lì a poco divennero parte integrante del progetto di trasformazione della città avviato sotto la spinta di papa Sisto V Peretti (Bonadonna Russo 1992). Questa coincidenza suggerisce infatti l¿esistenza di un relazione diretta fra i progetti di rilancio della capitale papalina e l¿azione delle corporazioni religiose attive all¿interno dell¿Urbe fra la seconda metà del Cinquecento e il primo Seicento (Benedetti 2011; Souza Lima 2011).
Poco approfonditi sono state, inoltre, le vicende costruttive dei primi luoghi in cui il santo abitò insieme ai suoi adepti. Ad esempio, le stanze in cui visse a San Girolamo della Carità alla Regola trovano collocazione in corrispondenza del transetto, della cappella Antamoro di Filippo Juvarra (1678-1736) e di parte del coro: spazi in cui si individuano degli affreschi che lasciano intendere un¿organizzazione diversa poi mutata nel corso del tempo e che inducono a ritenere i locali della residenza di Filippo organizzati differentemente da come oggi li si possono osservare ( Papaldo 1978; Millon 1985; Schelbert 2002). E anche alla Vallicella le cosiddette «stanze» riallestite da Francesco Borromini (1599-1667) non furono effettivamente quelle in cui il fondatore risiedette.
Da ultimo, una più chiara conoscenza della regola dei religiosi potrà favorire una lettura più precisa degli insediamenti da loro poi aperti nel resto della penisola o in Europa nel corso del XVII e XVIII secolo (Del Pesco 2009).

Codice Bando: 
2550968

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