Il progetto intende indagare il mecenatismo dei Medici fuori Firenze, nei maggiori centri italiani ed europei, dall'inizio dell'era ducale (1530) alla fine della Guerra dei Trent'Anni (1648), ponendo in luce le ramificate attività politiche e artistiche della famiglia, mediate da poco note figure di committenti, collezionisti, consiglieri e diplomatici del loro entourage. Un ruolo di primo piano spetta al ramo cadetto dei Medici di Ottaviano, finora trascurato dagli studi ma che gioca un ruolo fondamentale a Roma, Napoli, in Francia e in Spagna.
Per il periodo compreso tra il 1530 e il 1560 le committenze medicee e antimedicee saranno studiate in rapporto al fuoriuscitismo fiorentino, nei luoghi d'influenza dei Medici e nei centri di aggregazione della nazione fiorentina. Seguendo il consolidamento del potere ducale, ci si soffermerà sull'allestimento e ricezione delle collezioni medicee fuori Firenze, a partire da quella romana del cardinale Ferdinando. Grande attenzione sarà dedicata ai Medici di Ottaviano: all'arrivo a Roma di Alessandro (1594), poi papa Leone XI (1605), e dei 'suoi' artisti fiorentini, così come al trasferimento a Napoli del fratello Bernardetto (1567), il cui ruolo andrà rivalutato, oltre che per la sua collezione, anche in relazione alla presenza nella città partenopea di artisti toscani. L'affondo su Napoli porterà a considerare i rapporti dei Medici con le istituzioni vicereali e spagnole e con la nobiltà meridionale che, come nel caso di Matteo di Capua, prese a modello le strategie di autorappresentazione tipiche dei Medici. Alla luce dei mutati equilibri con le potenze europee, verrà indagata la committenza di Maria de' Medici in Francia (1600-42), caratterizzata da una complessa regia politico-diplomatica.
La ricerca, condotta in sinergia tra storici, storici dell'arte e archivisti, prevedrà lo spoglio di fondi documentari inediti conservati presso gli Archivi di Stato di Firenze, Roma e Napoli e il fondo privato dei Medici di Ottaviano.
Le principali innovazioni del progetto riguardano sia l'aspetto contenutistico sia quello metodologico. Lo studio di materiale archivistico inedito e un'attenta rilettura di argomenti, eventi e tematiche più o meno noti, permetteranno di acquisire nuovi dati, proponendo un sostanziale avanzamento nella conoscenza e nella comprensione critica delle modalità espressive proprie della cultura artistica medicea.
La critica ha rivolto principalmente l'attenzione alla presenza dei Medici nella città toscana dove, fin dai tempi di Lorenzo il Magnifico, i vari componenti della famiglia legarono le attività politico-amministrative a quelle mecenatizie e collezionistiche. Porre, invece, il punto di vista 'fuori Firenze' costituisce una chiave di accesso inedita, che consente di valutare due aspetti altrimenti di difficile leggibilità. Da un lato come i modelli culturali medicei seguissero, divenendone un fondamentale veicolo, le strategie di affermazione della famiglia nel fitto tessuto dei rapporti e scambi tra i diversi centri italiani ed europei; dall'altro il ruolo centrale svolto dalle figure di mediazione, spesso provenienti da lignaggi collaterali al ramo regnante, su tutti i Medici di Ottaviano. Innovativa anche la scelta di indagare i rapporti tra arte e politica: tanto la storia medicea, quanto le committenze artistiche, saranno rivalutate seguendo questo orientamento critico che, solo recentemente, si sta affermando negli studi storico-artistici.
La scelta di una simile prospettiva di indagine richiede un'aggiornata metodologia di lavoro. L'eterogenea composizione del team, caratterizzata dalla compresenza di diverse e specifiche competenze, permette di scegliere le strategie di lavoro in funzione degli obiettivi della ricerca. Dalla puntuale ricostruzione dei contesti storici, utili per comprendere a pieno le ragioni e le finalità dei fenomeni artistici considerati, si procederà all'inquadramento di casi studio che fanno emergere aspetti fondativi dell'espressione artistica famigliare: il riflesso della propaganda medicea sulla letteratura coeva, l'apertura al pubblico delle collezioni d'arte, la costruzione di residenze che divennero simboli dell'effettiva presenza sul territorio e, infine, la realizzazione di serie o cicli dagli scopi celebrativi. Nuova attenzione sarà dedicata ai vari membri della famiglia, sia in relazione al ruolo che ebbero nei grandi eventi storici e nelle committenze artistiche ufficiali, sia attraverso documenti e testimonianze che restituiscono le loro personalità, insistendo sull'importanza delle dinamiche famigliari che li legavano.