La ricerca si propone di applicare le metodologie e i principi critici propri della pragmatica della letteratura al Romancero. Più nello specifico si studierà la lingua, la genesi, l'impatto e la trasmissione di alcuni romances d'argomento religioso e politico pubblicati all'interno di una nutrita ed eterogenea compilazione a stampa, le "Silvas de varios romances". Si tratta di una raccolta riunita da Esteban de Nájera e pubblicata in tre parti a Saragozza fra il 1550 e il 1551: per struttura e contenuti segnano un'importante tappa nella storia della tradizione testuale del Romancero. Le Silvas, inoltre, non solo costituiscono un interessante campo di analisi per uno studio sulla ricezione e la fortuna dei testi che tramandano, ma forniscono anche numerosi spunti per rilievi di ordine linguistico, oltre che pragmatico-letterario. Partendo da queste premesse, si è pensato di isolare all'interno della compilazione del Nájera due nuclei tematici di particolare interesse, sia per la traiettoria del genere poetico che per il loro impatto socioculturale: il primo è quello dei romances di tema religioso, mentre l'altro è costituito dai cosiddetti romances noticieros (o 'de relación'), che informano il pubblico sui fatti più salienti dell'età di Carlo V, durante il cui regno vede la luce la silloge. Il progetto di ricerca mira a ricostruire le vicissitudini che orientano delle scelte tematiche ben precise all'interno delle Silvas e, al contempo, intende verificarne l'impatto sul pubblico. La presenza di una potente classe aristocratica e il suo complesso rapporto con la monarchia spagnola, insieme all'influenza dell'elemento religioso, con la rinnovata sensibilità comunicativa propria della Controriforma, fanno da sfondo all'iniziativa editoriale di Nájera, e al contempo vedono proiettata nei romances delle Silvas la propria immagine e le proprie aspirazioni.
Il presente progetto di ricerca mira a colmare una lacuna negli studi sul Romancero religioso, studiato prevalentemente dal punto di vista della produzione d'autore. Per altro verso, i romances noticieros sono stati ancora poco studiati dal punto di vista pragmatico e pubblicitario. Gli studi finora pubblicati tendono a considerarli soprattutto nell'ottica della circolazione delle notizie, come significativi precedenti della successiva stampa periodica. La ricerca proposta intende piuttosto inquadrarli all'interno di un disegno propagandistico coerentemente strutturato e organizzato attorno ai diversi circoli di potere che caratterizzano le strutture sociali dell'Antico Regime. L'ambito religioso e quello cronachistico-informativo vengono accomunati all'interno di uno stesso progetto volto ad indagare il Romancero in una prospettiva nuova, quella pragmatica, quale veicolo di programmi ideologici. Infatti, il progetto politico della monarchia asburgica, come già esposto in sede preliminare, si fondava sulla difesa e la propagazione del cattolicesimo. A tale disegno rispondono sia l'azione politica che militare dei sovrani spagnoli, impegnati sui versanti della lotta contro i protestanti e i musulmani.
Per illustrare le prospettive di ricerca del presente progetto sarà opportuno fornire in questa sede qualche sintetico rilievo in merito al corpus individuato. Il filone più cospicuo è rappresentato dai romances di argomento religioso, collocati da Nájera in posizione iniziale (e dunque preminente), al punto da costituire l'unità tematica più evidente e cospicua della delle tre Silvas. La sezione religiosa rappresenta uno degli apporti più originali di Nájera, in quanto una serie analoga non è presente nel suo modello più immediato, il già menzionato Cancionero de romances di Martín Nucio. È altresì vero che esistevano significativi precedenti di romances religiosi riuniti in repertori monotematici, come quelli dei predicatori dei Re Cattolici fray Íñigo de Mendoza e fray Ambrosio Montesino, autore quest'ultimo di un importante Cancionero pubblicato a Toledo nel 1508. È altrettanto certo che far cominciare una raccolta poetica con una sezione di poesia religiosa è pienamente in linea con la mentalità dell'epoca, ed ha almeno due precedenti illustri, il canzoniere d'autore di Juan del Encina e il Cancionero General del 1511.
La prevalenza di episodi neotestamentari all'interno di questo gruppo di romances appare oltremodo significativa e ancora poco indagata. Una prima ipotesi da verificare riguarda la possibile afferenza dei poemi a una matrice ecclesiastica, che sembrerebbe confermata dalla rubricazione, dove spesso si dichiara il passo evangelico dal quale è tratto il romance. Ad una prima e sommaria analisi linguistica dei versi si riscontra una rigorosa fedeltà al testo sacro, spia di una familiarità con le Scritture da parte degli autori dei poemi. Le indagini saranno volte ad approfondire i rapporti dell'editore sia con il destinatario più immediato delle Silvas (le élite culturali saragozzane) sia con i circoli devozionali che possono aver ispirato la raccolta e fornito il materiale che la compone. I romances religiosi testimoniano il confluire della poesia popolare in quella artistica, costituendo un campo privilegiato per ricerche in tal senso, anche rispetto ad un approccio pragmatico volto a identificare i condizionamenti interni al sistema letterario di riferimento e ai meccanismi di riscoperta e appropriazione della poesia popolare da parte di poeti e letterati professionisti, aspetto spesso trascurato a proposito del Romancero religioso.
Il gruppo di romances di tema cronachistico appare meno cospicuo di quello religioso ma con un incremento nelle tre parti. Ciò è in parte dovuto al criterio adottato per delimitare il corpus: restano infatti esclusi da esso tutti quei romances che, quantunque fossero stati 'noticieros' al momento della loro composizione, erano ormai considerati 'históricos' quando vengono pubblicati da Nájera, così come tutti quelli che, sempre da una prospettiva storica, promuovevano un lignaggio particolare, i «romances genealógicos» come forma di autocelebrazione e autopromozione dell'aristocrazia, di cui si è diffusamente occupato Beltran. Non scevri anch'essi da finalità propagandistiche, è parso più proficuo, almeno in sede preliminare, limitare il corpus ai soli testi che, in base ai fatti narrati, sono da ricondurre direttamente alla politica di Carlo V, per l'interesse che rivestono nello studio del loro impatto sul pubblico, poiché immediatamente vincolati alle esigenze imperiali di legittimazione e consenso. Per questa serie tematica sarà fondamentale valutare quale sia stato l'apporto di Nájera e delle sue Silvas al processo di affermazione del romance come genere narrativo-propagandistico su altre forme poetiche, come ad esempio le coplas, argomento che merita senza dubbio un approfondimento nell'ambito degli studi sul Romancero.