Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1232268
Abstract: 

Nell'ambito della ricerca sul funzionamento relazionale in età scolare, la letteratura scientifica evidenzia come il fenomeno delle prepotenze sia in costante aumento; è sempre maggiore, infatti, la percentuale di bambini e adolescenti che, incapaci di tollerare le frustrazioni e di controllare l'aggressività, la rivolgono contro se stessi e verso altri individui percepiti come più deboli sul piano fisico e/o psicologico (Guimond et al., 2018; Wang et al., 2018; Spensieri et al., 2017). Negli ultimi anni, inoltre, la ricerca si è indirizzata verso lo studio di specifiche componenti, come la timidezza e la qualità delle relazioni di attaccamento, che sembrano predisporre gli adolescenti allo sviluppo di pattern cognitivi e comportamentali disadattavi connessi al fenomeno del bullismo (Spensieri et al., 2017; Bar-Zomer et al., 2018; Charalampous et al., 2018). Il presente progetto vuole essere un contributo allo studio del ruolo della timidezza e della sintomatologia internalizzante (sintomi somatici e depressivi) nella vittimizzazione, nell'ottica in cui un bambino particolarmente timido risulta maggiormente ritirato sul versante internalizzante e si configura, con maggiori probabilità, come un'ipotetica vittima di prevaricazioni. Al fine di pianificare strategie di intervento di tipo preventivo sarà testata l'ipotesi di un effetto di moderazione della sintomatologia depressiva nell¿associazione tra vittimizzazione e timidezza, indagando, al contempo, il ruolo di quest'ultima nell'associazione tra vittimizzazione e qualità delle relazioni di attaccamento, ipotizzandone un effetto di mediazione. I partecipanti saranno reclutati all'interno di Istituti Scolastici nel territorio nazionale. A tutti sarà richiesto di completare i seguenti strumenti di misura: Children's Depression Inventory-2, (CDI-2); Children's Somatization Inventory (CSI-24); Children¿s Shyness Questionnaire (CSQ); Questionario sulle Prepotenze a Scuola; Inventory of Parent and Peer Attachment (IPPA).

ERC: 
SH4_3
SH3_3
Innovatività: 

La letteratura sulla vittimizzazione tra pari evidenzia come il fenomeno delle prepotenze sia in crescente aumento nei bambini e negli adolescenti. Diversi studi hanno esplorato le caratteristiche distintive di coloro che agiscono e subiscono azioni aggressive, sebbene la natura dei nessi causali non è stata ancora ben identificata. Prendendo come riferimento i principi di equifinalità e multifinalità del modello socio-ecologico (Cicchetti & Rogosch, 1996) è probabile che il contesto sociale influenzi la misura in cui alcuni fattori individuali costituiscano dei precursori o delle conseguenze del coinvolgimento nel fenomeno del bullismo. Relativamente alla timidezza, i bambini eccessivamente timidi potrebbero mostrarsi più vulnerabili a causa dei lori sentimenti di ritiro ed ansia connessi alle situazioni sociali, e apparire quindi come un target privilegiato per coloro che agiscono prepotenze. Al tempo stesso, si potrebbe ipotizzare che un bambino vittima di bullismo possa mostrarsi maggiormente timido ed introverso a seguito delle prepotenze subite (Swearer & Hymel, 2015).
L¿obiettivo primario del presente progetto di ricerca sarà, quindi, quello di esaminare il legame della timidezza con la sintomatologia somatica e depressiva, valutandone l¿impatto sulla vittimizzazione e il contributo della qualità dell¿attaccamento ai genitori e ai pari. Ipotesi di mediazione e moderazione inerenti il fenomeno della timidezza sono state esplorate in studi recenti, come quello di Bayram Özdemir e colleghi, in cui sono stati indagati alcuni fattori in grado di mediare la relazione tra la timidezza e il successo scolastico (Bayram Özdemir, Cheah, & Coplan; 2016), e quello di Ponti e Tani (2015) in cui è stato evidenziato il ruolo di moderazione delle relazioni amicali nell¿associazione tra la timidezza e l¿adattamento psicologico.
Il presente progetto mira ad esplorare, nello specifico, il potenziale ruolo di mediazione della qualità della relazione di attaccamento nella relazione tra timidezza e vittimizzazione, nell¿ottica in cui un bambino con elevati livelli di timidezza ed una qualità di attaccamento bassa tende ad essere percepito come più debole e, quindi, risulta maggiormente a rischio di diventare vittima di bullismo. Inoltre, si ipotizza che la timidezza abbia un effetto sulla vittimizzazione e che tale effetto sia guidato da una specifica condizione, la sintomatologia depressiva.
Nonostante alcuni studi abbiano indagato come la presenza di una sintomatologia internalizzante (ad esempio sintomi somatici e/o depressivi) nei bambini timidi possa compromettere il funzionamento psicosociale, il meccanismo per cui la timidezza esercita la sua influenza nella vittimizzazione tra pari non è stato ancora esplorato in misura approfondita.
Questo lavoro si propone, quindi, di indagare il ruolo della timidezza nel fenomeno del bullismo in età evolutiva, inteso quale distorsione del rapporto tra coetanei, come esito di una sequela di interazioni disadattive tra bambini e/o ragazzi con caratteristiche di dominanza e assertività (i prevaricatori) e bambini e/o ragazzi con caratteristiche di remissività e fragilità (le vittime), con un focus sulla percezione della qualità dell¿attaccamento ai genitori e ai pari ed un¿esplorazione della sintomatologia somatica e depressiva.
Il presente progetto di ricerca sottolinea l¿importanza della promozione della salute. Evidenziando, infatti, i profili di rischio di coloro che risultano eccessivamente timidi, risulterebbe possibile pianificare interventi preventivi precoci volti ad interrompere il legame tra specifiche caratteristiche personologiche ed il coinvolgimento in specifici pattern comportamentali disadattivi, come la vittimizzazione.

Codice Bando: 
1232268

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