Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2813843
Anno: 
2021
Abstract: 

La penisola italiana è caratterizza da una notevole biodiversità ittica dulciacquicola, con 52 taxa nativi di cui circa il 30% endemico, la cui storia evolutiva è legata a passati eventi geologici e climatici.
Fra le specie ittiche endemiche dell'Italia la rovella, Sarmarutilus rubilio (Bonaparte, 1837), è di notevole interesse scientifico. Dal punto di vista conservazionistico la specie è presente nell'Allegato II della Direttiva Habitat e nella Red List IUCN. L'areale nativo della rovella, esteso a numerosi reticoli idrografici della penisola, lascia ipotizzare l'esistenza di diverse linee evolutive geograficamente localizzate. Tale ipotesi è stata confermata dalle analisi effettuate a scala interregionale nel corso del primo e secondo anno della mia ricerca di dottorato dal titolo "Diversità genetica e morfologica in Sarmarutilus rubilio (Bonaparte, 1837), un pesce d'acqua dolce endemico dell'Italia".
Le analisi effettuate sul DNA mitocondriale hanno evidenziato l'esistenza di linee evolutive mitocondriali intraspecifiche molto diverse fra loro talvolta compresenti in alcune popolazioni. Un'analisi filogeografica che tenga conto anche del DNA nucleare si rende quindi necessaria al fine di avere un quadro più chiaro sulle modalità con cui le diverse linee evolutive sono venute in contatto fra loro. Per questo è stato scelto come marcatore il primo introne del gene nucleare che codifica la proteina ribosomiale S7 (RpS7), già utilizzato in letteratura in altre specie affini per analisi filogeografiche complementari a quella basata sul DNA mitocondriale. Tale marcatore sarà utilizzato anche in altre specie simpatriche per identificare e quantificare eventi di ibridazione/introgressione, comuni tra i pesci della famiglia Leuciscidae a cui la rovella appartiene.

ERC: 
LS8_3
LS8_6
LS8_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_3605367
Innovatività: 

Il progetto proposto contribuirà a fare chiarezza sulla diversità genetica e la storia evolutiva della specie Sarmarutius rubilio, mai indagata finora. In dettaglio, questa ricerca è parte di un progetto più ampio che intende integrare analisi del DNA mitocondriale e nucleare e analisi della forma del corpo (morfometria geometrica). Tali metodologie, combinate fra hanno permesso negli ultimi anni di colmare lacune su specie e popolazioni scarsamente studiate (Kotlik et al., 2008), risolvere controversie tassonomiche (Markova et al., 2010; Tancioni et al., 2013) e identificare taxa criptici (Lucentini et al., 2011).
Nello specifico di questa ricerca, l'integrazione di dati genetici nucleari (da associare a quelli mitocondriali) consentirà di identificare eventi di contatto fra popolazioni precedentemente isolate altrimenti non osservabili col solo DNA mitocondriale: a causa della sua modalità di trasmissione esclusivamente materna la ricostruzione della filogeografia e degli eventi demografici potrebbe venire falsata, ad esempio da dinamiche dipendenti dal sesso degli individui. Il confronto fra i due tipi di marcatori permetterà inoltre di valutare per la prima volta in una specie italiana quanto l¿ibridazione interspecifica e l'introgressione di materiale genetico di altra taxa ittici influenzino la diversità fra popolazioni situate in regioni diverse dell'areale (Aboim et al., 2010; Perea et al., 2016). Questo progetto consentirà inoltre di valutare quanto l'ibridazione/introgressione influisce sulla morfologia degli individui, grazie al confronto con i dati di morfometria. I risultati ottenuti contribuiranno non solo ad aumentare le conoscenze sulla rovella, ma permetteranno di comprendere meglio le dinamiche che hanno permesso alle specie ittiche d'acqua dolce di spostarsi fra i reticoli fluviali italiani, definendone la struttura genetica. Questi stessi risultati e i protocolli messi a punto costituiranno quindi la base da cui partire per indagare la diversità in altre specie simili ancora scarsamente studiate. I dati ottenuti contribuiranno infine alla definizione e messa in opera di corrette azioni per la gestione e conservazione della diversità osservata, ad esempio con la creazione di aree protette.

Bibliografia:
Aboim, et al. (2010). Journal of Evolutionary Biology, 23(4), 817-828. https://doi.org/10.1111/j.1420-9101.2010.01953.x
Kotlik, et al. (2008). Molecular Ecology, 17(4), 1076-1088.
https://doi.org/10.1111/j.1365-294X.2007.03638.x
Lucentini, L., et al. (2011). PLoS ONE, 6(12): e25218. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0025218
Markova, et al. (2010). Molecular Phylogenetics and Evolution, 55(2), 488-500. https://doi.org/10.1016/j.ympev.2010.01.030
Perea, S., et al. (2016). PLoS ONE, 11(12), e0166292. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0166292
Tancioni, L., et al. (2013). PLoS ONE, 8(4), e60392. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0060392

Codice Bando: 
2813843

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