Il progetto mira alla ricostruzione delle procedure tecniche e dell'organizzazione degli artigiani coinvolti nel cantiere costruttivo antico attraverso lo studio delle tracce in uno specifico caso studio, il tempio di Dioniso a Teos in Asia Minore. Il progetto rappresenta un approfondimento della ricerca attualmente condotta nell'ambito dell'assegno di ricerca annuale dalla proponente e intitolata "Archeologia dell'architettura in Asia Minore. Materiali, tecniche e artigiani della costruzione in età ellenistica e imperiale", la quale si inserisce nel quadro delle ricerche congiunte Sapienza (prof. M. Galli) e CNR (dott. T. Ismaelli) presso la missione archeologica a Teos (Università di Ankara, prof. M. Kadioglu), incentrate sul tempio di Dioniso, uno dei più importanti edifici templari ellenistici dell'Asia Minore, progettato alla fine del III sec. a.C. da Hermogenes di Priene.
La ricerca mira a ricostruire gli strumenti usati (tipo, dimensione, funzione) e le procedure adottate nella lavorazione della pietra nel cantiere del tempio di Dioniso, così comprendendo il ruolo della forza lavoro, ossia l'azione degli artigiani, la loro organizzazione e i diversi gradi di specializzazione. Il progetto intende applicare in modo innovativo il metodo tracceologico ripreso dall'archeologia preistorica e la fotogrammetria digitale per documentare in modo dettagliato i segni e le incisioni conservate sulle superfici lapidee: si realizzeranno macrofotografie, fotomodelli 3D di tipo close range e ultra close range. Questo tipo di documentazione consentirà di visualizzare e analizzare le tracce di lavorazione, interpretandole sia a livello di dettaglio che su scala maggiore nel contesto dell'edificio templare.
Tale studio offrirà un contributo decisivo per chiarire le fasi cronologiche dell'edificio, ancora dibattute; inoltre, l'applicazione innovativa della tracceologia, mai applicata nell'architettura in pietra, fornirà un protocollo di indagine replicabile in altri contesti.
La ricerca proposta intende affrontare il tema del cantiere costruttivo nell'Antichità attraverso una metodologia innovativa. In primo luogo, è importante sottolineare che verrà adottato un approccio contestuale, utile a valutare le specificità locali di Teos connesse alla disponibilità di materie prime ed alla cultura architettonica e artigianale della regione. Tale approccio è molto importante per superare le semplificazioni proprie dei primi studi sulla costruzione antica e dei principali manuali (A.K. Orlandos, R. Martin, J.P. Adam, ecc.), la cui ricostruzione del cantiere si basava essenzialmente sull'Atene classica da un lato, su Roma e l'Italia dall'altro, non valorizzando le molteplici realtà del Mediterraneo antico. Inoltre, il filone di studi di Archeologia dell'Architettura si è maggiormente sviluppato nella parte occidentale dell'impero romano, mentre solo di recente sta diventando attuale anche per l'Asia Minore, dove la forte tradizione ellenistica dell'architettura in pietra ha determinato lo sviluppo preponderante della Bauforschung tradizionale: è fondamentale, dunque, anche nel contesto microasiatico, analizzare il cantiere antico come un processo produttivo complesso. Attraverso questo studio sperimentale delle tracce di lavorazione si intende risalire al ruolo degli artigiani nel cantiere, affrontando il "fattore umano" nella costruzione, generalmente trascurato dagli studi architettonici, esclusivamente concentrati sul manufatto e sulle evidenze materiali.
L'applicazione concreta del metodo tracceologico, come si è detto, ha un carattere innovativo in quanto si tratta di un approccio ripreso dall'archeologia preistorica, le cui potenzialità nel campo dell'architettura antica in pietra non sono ancora state esplorate. L'uso della macrofotografia e della fotogrammetria digitale per documentare le tracce di lavorazione sulle superfici lapidee consentirà di mettere a punto un protocollo replicabile in altri contesti architettonici, anche in collaborazione con il Laboratorio di analisi tecnologica e funzionale dei manufatti preistorici e protostorici (LTFAPA) afferente al Dipartimento di Scienze dell'Antichità, contribuendo ad incrementare gli ambiti di ricerca di questa struttura.
Il positivo impatto del progetto sarà garantito non solo dalla metodologia innovativa, ma anche dal raggiungimento di concreti risultati, ossia l'acquisizione di nuovi dati sul tempio di Dioniso, uno dei più importanti edifici templari dell'Asia Minore ellenistica che, attraverso la canonizzazione operata da Vitruvio, è alla base della cultura architettonica romana. L'avanzamento delle conoscenze sul cantiere costruttivo di Teos appare di particolare rilevanza: lo studio delle tracce, affiancandosi all'analisi di altri aspetti portata avanti dal team internazionale di Teos (stratigrafia, ricomposizione e decorazione architettonica, decorazione figurata del fregio, ecc.), potrà contribuire a chiarire le fasi cronologiche dell'edificio, infatti è ancora dibattuto quale sia la parte costruita in età ellenistica e quali siano le successive modificazioni di età imperiale.