Anno: 
2017
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_577674
Abstract: 

Il presente progetto di ricerca persegue il duplice obiettivo dell¿analisi critica del recente Accordo di Parigi sul cambiamento climatico e dell'indagine delle altre soluzioni che il diritto internazionale offre rispetto al problema del cambiamento climatico. L'opportunità di una ricerca che persegua detti scopi scaturisce principalmente dall'attrito tra la necessità di un'azione globale di contrasto al cambiamento climatico, appunto considerato un problema comune del genere umano, e la resistenza di interessi economici particolari, atteso il noto impatto delle misure di mitigazione del surriscaldamento globale sullo sviluppo industriale.
In effetti, l'Accordo di Parigi del 2015 rappresenta l'ultimo e più significativo esempio di tale attrito. In particolare, il fine della conclusione di uno strumento convenzionale ad ampia partecipazione è stato realizzato, diversamente da quanto era avvenuto col Protocollo di Kyoto. Tuttavia, siffatto risultato è stato raggiunto solo attraverso la previsione di impegni meno severi rispetto agli obblighi sanciti dal Protocollo. È evidente che se gli Stati fossero stati realmente intenzionati a intraprendere un'efficace azione di contrasto al cambiamento climatico, non sarebbe stato necessario un indebolimento degli impegni volto a garantire un'ampia partecipazione all'Accordo.
Il destino dell'Accordo di Parigi, adottato solo grazie a un'intesa informale tra gli Stati Uniti di America e la Cina, appare oggi ancora più incerto a causa dell'eventualità di una sua denuncia da parte degli Stati Uniti, secondo quanto prospettato dalla nuova amministrazione Trump. È allora essenziale che siano esplorate altre vie attraverso cui la comunità internazionale possa efficacemente contrastare la minaccia globale del cambiamento climatico.

Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_771625
sb_cp_is_769762
sb_cp_is_968462
sb_cp_is_883389
sb_cp_is_730330
sb_cp_es_120859
sb_cp_es_120860
sb_cp_es_120881
sb_cp_es_120882
sb_cp_es_120883
sb_cp_es_120858
Innovatività: 

Il presente progetto di ricerca intende contribuire all'avanzamento delle conoscenze in materia di azione internazionale di contrasto al cambiamento climatico andando oltre il recente Accordo di Parigi, di cui saranno messe in luce le criticità, e individuando le altre eventuali risposte del diritto internazionale alla minaccia globale del cambiamento climatico. La novità della ricerca emerge chiaramente dal duplice limite della dottrina giuridica in materia.
In primo luogo, ancorché i contributi dedicati all'Accordo di Parigi siano stati numerosi, anche in ragione dell'attesa suscitata dal lungo negoziato che ha condotto all'adozione di tale strumento convenzionale, essi sono prevalentemente concentrati sugli elementi di forza e novità dell'Accordo. Nello specifico, la dottrina ha salutato favorevolmente l'adozione dell'Accordo di Parigi, prima, e la sua rapida entrata in vigore, poi. A ciò si aggiunga l'ampia partecipazione all'Accordo di Parigi, le cui Parti contraenti sono oggi centoquarantasette, cioè oltre la metà di tutti gli Stati. Inoltre, è stato precipuamente enfatizzato l'indirizzamento dell'obiettivo della mitigazione dell'innalzamento delle temperature a tutti gli Stati, e non più ai soli Stati maggiormente industrializzati. È stata valorizzata anche l'adozione di un approccio bottom-up, secondo cui la quantità di riduzione delle emissioni di gas serra è unilateralmente determinata dalle Parti in conformità al principio delle responsabilità comuni ma differenziate.
La ritrosia della dottrina alla rilevazione delle criticità dell'Accordo di Parigi ha così provocato una lacuna, che il presente Progetto di ricerca intende contribuire a colmare. La necessità di tale sforzo è ancor più evidente non appena si osserva che i piccoli Stati insulari, notoriamente più esposti alle ripercussioni del surriscaldamento globale, e peculiarmente all'innalzamento del livello delle acque dovuto allo scioglimento dei ghiacciai, hanno ufficialmente espresso la propria delusione rispetto alla disciplina prevista dall'Accordo di Parigi. In particolare, ratificando l'Accordo, essi ne hanno dichiarata l'inadeguatezza rispetto alla sfida del cambiamento climatico.
In effetti, alcuni caratteri dell'Accordo di Parigi suscitano delle perplessità circa la sua appropriatezza e meritano un più approfondito esame. In particolare, si pensi alla vaghezza di numerose disposizioni dell'Accordo di Parigi e alla conseguente discrezionalità di cui godono le Parti dell'Accordo, ulteriormente accentuata dal già menzionato approccio bottom-up. La valorizzazione degli impegni procedurali e di adattamento alle ripercussioni del cambiamento climatico, piuttosto che di impegni sostanziali e di mitigazione dell'innalzamento delle temperature, così come la scelta di meccanismi facilitatori e non sanzionatori, costituiscono altri aspetti dell'Accordo di Parigi meritevoli di una più attenta analisi, in ragione della loro capacità di indebolire eccessivamente l'Accordo stesso.
In secondo luogo, è stata sporadica l'attenzione che la dottrina ha dedicato alle risposte del diritto internazionale alla minaccia del cambiamento climatico al di là della cornice della Convenzione quadro delle Nazioni Unite e, segnatamente, dell'Accordo di Parigi stesso. Vero è che alcuni autori hanno affrontato temi quali la responsabilità degli Stati per cambiamento climatico, il potenziale ruolo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nell'azione internazionale di contrasto al cambiamento climatico e la declinazione del diritto umano a un ambiente salubre anche nella prospettiva di un corrispondente obbligo statale alla riduzione delle emissioni di gas serra. Tuttavia, è altrettanto vero che tali argomenti sono stati esaminati isolatamente, cioè non in relazione alle criticità dell'Accordo di Parigi e, più in generale, all'eventualità di un fallimento del percorso avviatosi con la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Inoltre, tali contributi sono alquanto datati, risalendo perlopiù al momento di incertezza successivo al decorso del termine di riferimento degli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto. Solo allora, infatti, la dottrina ha rivolto la propria attenzione a forme di contrasto al cambiamento climatico altre rispetto a uno strumento convenzionale.

Codice Bando: 
577674
Keywords: 

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