Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1055395
Abstract: 

I riflessi economici legati alla crisi del 1929 caratterizzano le scelte governative di molti paesi tra i quali gli Stati Uniti che, per risollevare le sorti della produzione, adottano contromisure quali il Public Works of Art Project che sostiene l¿assegnazione di incarichi da parte della committenza pubblica ad artisti professionisti in condizioni economicamente disagiate.
In Europa diverse nazioni, tra le quali l'Italia, adotteranno analoghe iniziative sotto forma di regolamentazione economica ed incentivo ideologico su prestazioni che nelle opere pubbliche, rischiavano di essere sacrificate a causa delle ristrettezze di bilancio. La legge 29 luglio 1949 n.717, Norme per l'arte negli edifici pubblici, nota come legge del 2 per cento in quanto prevedeva l'obbligo di destinare quella percentuale del costo totale di costruzione o ricostruzione di edifici pubblici per l'abbellimento mediante opere d'arte, di fatto abrogò, sostituendola, la Legge 11 maggio 1942 n. 839 che rimase in vigore dal 20 agosto 1942 al 28 ottobre 1949.
Tra i promotori dell'iter legislativo, che mediante un intenso dibattito culturale portò all'approvazione della prima stesura della Legge, Giuseppe Bottai, artefice delle normative di ordine culturale tra le quali la L. 1089, la L. 1497 del 1939, ed appunto la L. 839. Un acceso dibattito al quale parteciparono attivamente intellettuali quali Argan, Buzzatti, Gadda, Montale, Quasimodo, Ungaretti e molti altri, vide impegnati direttamente anche gli architetti più attivi del periodo, primo tra tutti Piacentini. I tanti temi progettuali affrontati nella lunga "stagione dei concorsi" di architettura promossa nel Ventennio ben prima del 1942, a ben vedere, divengono anticipatori della stessa Legge. Opere spesso dichiaratamente propagandistiche ma comunque coerenti, per quanto attiene la corrispondenza tra le scelte tematico-iconografiche e la specifica funzione e identità dei luoghi alla definizione dell'identità architettonica dell'opera progettata.

ERC: 
SH5_6
SH5_8
Innovatività: 

Si è accennato nell'ambito dedicato alla conoscenza dello stato dell'arte, sull'esistenza di più di un lavoro dedicato al tema dei prodotti artistici integrati all'architettura. Come accennato alcuni di questi lavori risultano finalizzati ad inquadrare gli esiti applicativi della Legge del 29 luglio 1949 n. 717 che abrogò, sostituendola, la cosiddetta Legge Bottai dell'11 maggio 1942 n. 717, una Legge che risultò operativa durante il periodo del secondo conflitto mondiale e che proprio a causa delle contingenti condizioni storiche, non ebbe in fondo esiti rilevanti.
Abbiamo inoltre accennato all'esistenza di alcune ricerche storico-critiche incentrate sul lungo percorso di approccio al tema arte-architettura, ed alle personalità che contribuirono a renderlo maturo per l'emanazione della stessa legge. Un percorso che, ripetiamo, trovò nella crisi economica mondiale del 1929 e nelle necessità di propaganda del Regime in Italia, un duplice innesco. Abbiamo anche ipotizzato come questo periodo, anteriore all'emanazione della norma nazionale e sostanzialmente regolato da linee guida e circolari locali, abbia offerto forse i migliori risultati sia in termini di coerenza e qualità, rispetto agli esiti prodotti nel lasso temporale compreso tra il 1949 e l'oggi, considerato che la Legge risulta ancora vigente anche se con numerose modifiche.
Il periodo architettonico inoltre, come accennato, risulta caratterizzato da una vivacità culturale che investe l'intero iter progettuale sia in termini tecnologici che comunicativi. Le tecniche di rappresentazione, il taglio dei disegni, il formato divengono testimonianza delle intenzioni intellettuali degli autori del periodo. Alla luce di quanto espresso il percorso di integrazione tra arte ed architettura caldeggiato con evidenti fini utilitaristici dall'establishment governativo, auspicato dagli artisti, e promosso dai progettisti ripropone quella consuetudine verso la molteplicità delle manifestazioni d'arte, rappresentando una esplicita conferma dell'universalità del pensiero e la logica conseguenza del convincimento che tutte le arti figurative non siano altro, se non espressioni differenti di unica ed unitaria mentalità.
L'individuazione, la raccolta documentaria, la classificazione e -per le opere realizzate- l'acquisizione finalizzata alla conoscenza, unitamente alla lettura critica delle documentazioni progettuali, riteniamo possano offrire l'opportunità di una inedita rilettura complessiva degli esiti artistici di un particolare ed unico periodo della nostra recente storia.

Riferimenti bibliografici
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Codice Bando: 
1055395

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