Background. E' considerato maltrattamento infantile (MI) qualsiasi atto di commissione o omissione da parte di un caregiver che determina danni, potenziali danni o minacce di danno a carico di un bambino. Qualunque forma assuma, il MI tende ad interferire con un adeguato sviluppo psicofisico del minore, poiché impatta a livello neurobiologico e neuroendocrino. Il MI, inoltre, è in stretta relazione con l'insorgenza di vari disturbi psichiatrici ed è associato a malattia mentale. Secondo la classificazione comunemente utilizzata, le principali forme di MI sono l'abuso emotivo, l'abuso fisico, l'abuso sessuale, il neglect emotivo e il neglect fisico. Ad oggi non è chiaro come le diverse tipologie di MI impattino a livello psicologico e quali siano i meccanismi neurobiologici che mediano le alterazioni associate alle singole tipologie di evento traumatico.
Obiettivo. L'attuale progetto si prefigge di indagare come e se l'esposizione a forme diverse di MI, quale l'abuso e il neglect, comporti lo sviluppo di una diversa sintomatologia psicologica associata a diverse alterazioni neurobiologiche.
Metodologia. Un campione di giovani adulti verrà reclutato e valutato per l'eventuale esposizione al trauma relazionale in età precoce e per la presenza di sintomi psicopatologici. In base a tale valutazione, il campione verrà diviso in un gruppo di soggetti con esperienze d'abuso, un gruppo che ha esperito neglect, e un gruppo cresciuto in un adeguato ambiente socio-relazionale. Le alterazioni biologiche associate alle diverse esperienze traumatiche verranno valutate attraverso l'analisi dell'espressione di geni candidati nel sangue con real time-PCR.
Risultati attesi. Dalla correlazione tra i parametri psicologici e quelli biologici ci si aspetta di identificare alterazioni biologiche, che all'interno dello specifico gruppo, siano associati con specifiche alterazioni psicologiche. Questo permetterà d'identificare potenziali biomarkers delle diverse esperienze traumatiche.
Sebbene numerosi lavori abbiano posto in evidenza che sperimentare esperienze di abuso possa avere un impatto diverso sui substrati neuroanatomici rispetto allo sperimentare esperienze di neglect, determinando l'insorgenza di distinte modificazioni (Teicher & Khan, Child maltreat., 2019; Teicher & Samson, Journal of child psychology and psychiatry, and allied disciplines, 2016; Whittle et al., Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 2013), non esistono ancora degli studi sulle alterazioni biologiche misurabili in distretti periferici, che permettano una effettiva distinzione tra queste due condizioni.
La potenzialità di questo lavoro, dunque, consiste nel cercare di colmare tali lacune, indagando i meccanismi biologici/molecolari attivati dall'esposizione all'abuso e al neglect infantile, i quali potrebbero essere implicati nell'eziopatogenesi delle alterazioni psicologiche e comportamentali degli individui.
Nel complesso, i risultati di questo progetto potrebbero essere di grande utilità per lo sviluppo di nuovi protocolli farmacologici e psicologici, atti all'opportuna classificazione dei diversi sottotipi di MI, e tesi alla formulazione di diagnosi sempre più precise ed accurate e di trattamenti sempre più adeguati nel contesto del MI.