Lo studio del tocco piacevole si è sviluppato principalmente negli ultimi quindici anni. Sono state infatti scoperte nella nostra pelle delle fibre che rispondono selettivamente alla stimolazione di una carezza, le fibre CT. È stato inoltre dimostrato come il tocco tra le persone possa veicolare degli stati affettivi positivi, inclusa la possibilità di ridurre la percezione del dolore, inducendo un effetto analgesico.
Recentemente, utilizzando la realtà virtuale immersiva, abbiamo effettuato una serie di studi in cui è stato ricreato il movimento naturalistico di una carezza, permettendo ai partecipanti di osservarla sia sugli altri che in prima persona su di un corpo virtuale esperito come proprio. Questa carezza, in assenza di una reale stimolazione tattile, è in grado di elicitare delle sensazioni altamente piacevoli nel partecipante.
Lo scopo del seguente progetto di ricerca è di creare un paradigma in cui la carezza virtuale sia in grado di modulare specificatamene la percezione del dolore. Verranno sviluppati due studi in cui verrà indagata la possibilità di modulare 1) un dolore acuto, provocato da uno stimolo laser; 2) un dolore prolungato, utilizzando la capsaicina. Verranno inoltre misurati alcuni indici fisiologici, come la conduttanza cutanea e il battito cardiaco, così da poter confrontare le risposte implicite e le risposte esplicite registrate tramite report soggettivi.
I risultati di questo progetto potranno chiarire la possibilità di utilizzare la carezza virtuale come modulatore del dolore e potranno essere utili al fine di costruire un paradigma applicabile al management del dolore, in particolare quando questo può diventare difficile da trattare.
La realtà virtuale immersiva è stata utilizzata spesso come distrattore dal dolore, attraverso per esempio l'utilizzo di videogiochi (Malloy et al.,2010). In questo studio, diversamente dai precedenti, verrà invece utilizzata per modulare il dolore non provocando una distrazione, ma utilizzando uno vero e proprio stimolo sociale già noto per le sue caratteristiche analgesiche.
Ad oggi, siamo uno dei pochi laboratori che sta cercando di indagare il potenziale del tocco virtuale in diversi ambiti, ora anche nella gestione del dolore.
Altri vantaggi intrinseci nell'utilizzo della realtà virtuale sono: 1) il poter controllare le condizioni in modo sistematico (per esempio la velocità dello stimolo) 2) la possibilità di utilizzare uno stimolo come la carezza in un'area dolorante senza effettuare una reale stimolazione tattile, la quale in alcuni casi potrebbe esacerbare allodinia (ovvero quando uno stimolo innocuo si trasforma in stimolo doloroso).
Inoltre i risultati dello studio potrebbero mettere in luce le similitudine o le differenze nella modulazione del dolore in due diversi tipi di dolore, quello acuto e quello cronico.
Questi due studi sono importanti poiché mettono la base per poter applicare successivamente il seguente paradigma nello studio e nel trattamento di pazienti che soffrono, per esempio, di un dolore cronico. Il seguente compito potrebbe essere utilizzato in quei casi in cui la terapia farmacologica non riesce ad apportare i risultati sperati o nei casi in cui non è possibile assumere determinati farmaci. Una possibile popolazione di pazienti che potrebbe beneficiare del seguente trattamento è quella dei pazienti con fibromialgia, un dolore cronico ancora poco conosciuto e per il quale non esiste ancora una vera cura. Altri esempi potrebbero essere rappresentati dai pazienti che soffrono di artrite reumatoide o dolore neuropatico post-ictus per i quali spesso il dolore localizzato negli arti non prevede una cura risolutiva. I dati ottenuti dallo studio della modulazione sul dolore acuto ci serviranno a capire se il paradigma può essere utilizzato per il trattamento non solo di patologie croniche ma anche di dolori transitori che affliggono momentaneamente il paziente.
L'applicazione del seguente paradigma potrebbe quindi essere trasversale e fornire un aiuto alla sofferenza quotidiana non sono in una situazione ospedaliera ma anche a casa. Infatti, è possibile acquistare ad una cifra ridotta (circa 300 euro) un Oculus Standalone che permetterebbe ai pazienti di effettuare il trattamento presso il proprio domicilio.