Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1618674
Anno: 
2019
Abstract: 

L'Unione europea sta dedicando crescente attenzione alle politiche pubbliche perseguite da alcuni Stati membri che rischiano di erodere le garanzie dello Stato di diritto.
La Commissione europea ha pubblicato lo scorso 3 aprile 2019 una Comunicazione tesa a rafforzare la "rule of law" all'interno dell'Unione europea (COM(2019) 163/final). Una Commissione di esperti (la cosiddetta Venice Commission) nominata dalla Commissione europea ha elaborato una griglia articolata di criteri che riguardano l'indipendenza della magistratura, le garanzie dei cittadini nei rapporti con gli apparati pubblici, le misure anticorruzione, ecc.
Il principio della rule of law sta assumendo dunque una dimensione sovranazionale. La ricerca si propone di ricostruire, anche in chiave comparativa, i fondamenti teorici del principio e la sua applicazione concreta nei vari ordinamenti europei. In particolare, dovranno essere ricostruiti e analizzati i numerosi documenti europei elaborati negli ultimi anni. Una particolare attenzione verrà prestata agli sviluppi negli Stati membri tenendo conto degli standard minimi comuni. E dei criteri elaborati dalla Venice Commission sopra citata.
La ricerca consentirà di precisare la portata e le potenzialità della rule of law, non solo in ordinamenti caratterizzati dal rischio di gravi violazioni ai principi dello Stato di diritto, ma anche in ordinamenti giuridici - come quello italiano - caratterizzati da una più consolidata maturità sotto il profilo del rispetto delle garanzie democratiche. In secondo luogo, consentirà di definire meglio quali forme di cooperazione e di assistenza reciproca sono prospettabili e auspicabili in sede europea al fine di assicurare un monitoraggio e un supporto continuativo ai processi di riforma istituzionale in atto nei diversi ordinamenti. In terzo luogo, la ricerca consentirà di sviluppare una riflessione sui sistemi di intervento dell'Unione europea in casi di effettivo pericolo di lesione della rule of law.

ERC: 
SH2_1
SH1_13
SH2_5
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2062458
sb_cp_is_2033248
sb_cp_is_2070964
sb_cp_is_2036534
sb_cp_is_2033977
sb_cp_es_277849
sb_cp_es_277850
sb_cp_es_277851
sb_cp_es_277852
sb_cp_es_277853
sb_cp_es_277854
Innovatività: 

L'innovatività della ricerca risiede nell'intento di offrire una visione organica e sistematica della rule of law negli ordinamenti giuridici contemporanei, soprattutto a fronte della più comune tendenza a prediligere l'analisi singolare di specifiche manifestazioni delle garanzie tipiche dello Stato di diritto (principio di legalità, teorica delle fonti, garanzie procedimentali e giurisdizionali nei confronti dei pubblici poteri, trasparenza, responsabilità e integrità dei funzionari).
Proprio in questa prospettiva, la ricerca tenterà di fornire un utile contributo al dibattito scientifico e culturale sulla rule of law, anche al fine di rispondere alle recenti sollecitazioni provenienti dall'Unione europea che, nella Comunicazione del 3 aprile 2019, ha chiaramente auspicato la costruzione di una «conoscenza e una cultura comune sullo Stato di diritto», sia al fine di rafforzare la sensibilità al tema dei cittadini europei, sia al fine di attivare processi di condivisione e di definizione di standard minimi comuni tra gli Stati membri (p. 11).
Quanto alle potenzialità di avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato dell'arte, la ricerca intende muoversi su una triplice prospettiva d'indagine.
In primo luogo, la ricerca consentirà di precisare la portata e le potenzialità della rule of law, non solo in ordinamenti caratterizzati dal rischio di gravi violazioni ai principi dello Stato di diritto, ma anche in ordinamenti giuridici - come quello italiano caratterizzati da una più consolidata maturità sotto il profilo del rispetto delle garanzie democratiche. E questo, innanzitutto con riguardo ai delicati rapporti tra funzione legislativa e funzione amministrativa, sotto il profilo della degenerazione del sistema delle fonti, della c.d. "amministrativizzazione" della legge, della "fuga dal regolamento", della diffusione di poteri regolatori impliciti. Ma anche con riguardo ai rapporti tra funzione amministrativa e potere giurisdizionale, sotto il profilo delle garanzie di indipendenza della magistratura, delle modalità di accesso alla giustizia, nonché della necessaria prevedibilità degli orientamenti pretori (anche per ciò che concerne l'intensità del sindacato concretamente esercitabile). Inoltre, la ricerca cercherà di esplorare anche ambiti e settori in cui le sfide della "rule of law" appaiono assai problematici, come nel caso dello sviluppo di poteri regolatori e amministrativi di natura "privatistica".
In secondo luogo, proprio la riflessione sistemica sui diversi "capitoli" della rule of law consentirà di definire meglio quali forme di cooperazione e di assistenza reciproca sono prospettabili e auspicabili in sede europea al fine di assicurare un monitoraggio e un supporto continuativo ai processi di riforma istituzionale in atto nei diversi ordinamenti. Fino a questo momento, infatti, molti processi di riforma sono stati incoraggiati a livello europeo soprattutto al fine di garantire un rafforzamento del mercato comune e delle garanzie economiche. Tuttavia, il consolidamento della rule of law nell'acquis communautaire dovrebbe ampliare e rafforzare gli spazi di intervento dell'Unione, anche al fine di favorire la circolazione di buone prassi e di standard comuni, indipendentemente dalla loro funzionalizzazione al tema delle libertà economiche.
In terzo luogo, la ricerca consentirà anche di sviluppare una riflessione sui sistemi di intervento dell'Unione europea in casi di effettivo pericolo di lesione della rule of law: come è noto, infatti, in caso di evidente rischio di violazione grave da parte di uno Stato membro ai principi dello Stato di diritto, il Consiglio può promuovere a maggioranza qualificata un procedimento di contestazione che può condurre anche alla sospensione dei diritti riconosciuti dai Trattati allo Stato membro incluso il diritto di voto in seno al Consiglio (art. 7 TUE). Stante la complessità e la gravità di una simile opzione, appare tuttavia necessario verificare - anche alla luce della prassi sin qui sviluppatasi - se tali modalità di intervento siano effettivamente efficaci o se sia auspicabile un'anticipazione del momento di intervento dell'Unione in presenza di segnali o episodi già sufficientemente critici per la "tenuta" delle garanzie democratiche, anche attraverso il ricorso a strumenti di "moral suasion" (raccomandazioni, segnalazioni, ammonimenti) da mettere in opera fin dai primi "segnali di pericolo".
D'altra parte, una simile riflessione appare di assoluta importanza nell'attuale momento storico del processo di integrazione europea, dal momento che proprio il consolidamento della rule of law potrebbe rappresentare una leva importantissima per rafforzare il clima di fiducia reciproca tra Stati membri e cittadini e, quindi, per sostenere la stessa costruzione di uno spazio giuridico realmente ispirato ai valori della democrazia, della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà.

Codice Bando: 
1618674

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