
La Delizia del Verginese è un particolare sistema architettonico-urbano che rientra nella tipologia delle Ville Estensi, composto da un palazzo del XV secolo e dal suo giardino rinascimentale con torre colombaia. Il palazzo conserva all'esterno molti dei tratti architettonici originali e la struttura del giardino rinascimentale, mentre all'interno ha subito notevoli trasformazioni nel corso del tempo, rendendo particolarmente complessa una sua lettura storico-evolutiva. Inoltre la sua isolata collocazione a livello territoriale la rende un gioiello architettonico poco valorizzato, lontano dai principali centri culturali di Ferrara e Copparo e in ombra rispetto all'imponente Delizia di Belriguardo, reggia ufficiale degli Este nel XV e XVI secolo. La principale finalità del progetto di ricerca è quella di comprendere, attraverso una attività di rilievo, inteso nella sua accezione più ampia di complesso di operazioni atte alla comprensione dell'opera sotto i suoi diversi aspetti (formale, dimensionale, storico, materico, strutturale, etc.) la genesi e le trasformazioni formali della Villa Rinascimentale. Il rilevamento verrà eseguito integrando strumenti di rilievo digitale da terra e da drone. Il rilievo 3D all'esterno e all'interno dell'edificio porterà alla costruzione di un modello digitale della Villa, dal quale sarà possibile estrarre artefatti comunicativi utili per la sua comprensione e valorizzazione, alimentando il ruolo della Villa all'interno di quel complesso tessuto formato dalle Delizie Estensi rinascimentali nel territorio Ferrarese. La sperimentazione di questo progetto si propone come possibile progetto pilota replicabile in altre Delizie Estensi sul territorio.
La ricerca affronta un caso studio complesso nell'ambito dei Beni Culturali, poiché nella fase di analisi geometrica il rilievo è chiamato a risolvere una acquisizione a diversi livelli di scala, partendo da quella territoriale per passare a quella architettonica ed arrivare a quella di dettaglio di alcuni particolari tecnologici o scultorei. Questo significa prevedere una metodologia adattiva rispetto alle problematiche affrontate, che consenta di passare attraverso diverse strumentazioni e processi di elaborazione dei dati eterogenei, arrivando alla costruzione di un unico modello digitale ottimizzato.
Accanto alla integrazione del dato, un aspetto importante ed innovativo della ricerca è rappresentato dalla scalabilità ed adattabilità del percorso metodologico. In quanto progetto pilota, la sperimentazione dovrà prevedere delle procedure che possano essere facilmente riadattate e riapplicate in contesti diversi, caratterizzati da una differente dimensione e complessità. Questo consentirà di avere una metodologia replicabile ed adattiva ad altri casi studio del territorio,
Infine, data la complessità del tema affrontato, l'integrazione fra le diverse tecniche di rilievo passerà da una fase di validazione del dato acquisito, volta a dimostrare che le informazioni raccolte durante la fase di rilievo possano essere unite e che rappresentino un completamento rispetto alla sua conoscenza. In tal senso le particolari caratteristiche morfo-metriche della Delizia, date dalla variazione di scala e dal ricco contesto, la rendono un caso studio ideale per confrontare le diverse metodologie dal punto di vista metrico e conoscitivo.
Tutte le attività descritte rientrano nel filone di ricerca legato alla integrazione di sistemi di rilievo attivi e passivi nell'ambito dei Beni Culturali, che ha visto numerose sperimentazione nell'ultimo ventennio, ma che nel caso specifico viene arricchita sia dalla scalabilità del processo che dalla validazione del dato in fase di integrazione. Alcune ricerche hanno affrontato il confronto fra i dati metrici, ma si sono fermate alla sua validazione in fase di acquisizione, mentre la ricerca proposta vede nella integrazione dei dati di rilievo solo un passaggio, necessario ma preliminare alla costruzione di un modello digitale complessivo che consenta una interpretazione e rappresentazione esaustiva del dato, arrivando a produrre artefatti che facilitino la comprensione del Bene, siano si supporto alla eventuale progettazione di interventi, ne favoriscano la gestione a livello manutentivo e ne promuovano nel contempo la presenza nel territorio. Quindi di fatto un percorso dalla conoscenza alla valorizzazione della Delizia Estense.