La gastrite atrofica autoimmune (GAA) è una condizione infiammatoria cronica che interessa la mucosa ossintica del corpo/fondo risparmiando la regione antrale, condizione nota come antrum-spared. La mucosa ossintica è sostituita da tessuto fibrotico o metaplastico. I due tipi di metaplasia che si possono riscontrare sono: la metaplasia intestinale (IM) e la metaplasia pseudopilorica (PPM). La IM è una ben nota condizione precancerosa con un ruolo definito nella Cascata di Correa. La PPM rappresenta la sostituzione della mucosa ossintica con mucosa di tipo antrale, fenomeno noto come "antralizzazione". Il protocollo bioptico utilizzato per lo studio delle condizioni precancerose dello stomaco è l'updated Sydney system. Le evidenze, ad oggi, che possano farci riconoscere la PPM come una lesione precancerosa, alla stregua della IM, sono scarse. Inoltre, non si è a conoscenza se il sopracitato protocollo bioptico si adatti alla diagnosi di PPM. L'obiettivo del nostro progetto è provare l'associazione o meno della PPM con le lesioni cancerose dello stomaco in pazienti con GAA, potendo eventualmente considerare la PPM come una lesione precancerosa oppure come una condizione caratterizzante la storia naturale della GAA, priva di potenziale neoplastico. Inoltre, ci poniamo l'obiettivo di proporre un protocollo bioptico che consenta di valutare il numero minimo di biopsie per ottenere un'ottimale caratterizzazione della PPM. Verrà studiata una coorte di pazienti dal punto di vista istopatologico-immunoistochimico per definire l'eventuale presenza della PPM associata alle lesioni cancerose. Un'ulteriore coorte di pazienti verrà presa in esame per lo studio di un protocollo bioptico che possa puntualmente descrivere entrambi i tipi di metaplasia. Saranno inclusi pazienti con diagnosi di GAA diagnostica presso il nostro centro universitario di Gastroenterologia e seguiti tramite follow-up clinico ed endoscopico-istologico.
La GAA è una condizione infiammatoria cronica, riconosciuta come un fattore di rischio per il cancro dello stomaco. La cronicità del danno infiammatorio è tale da determinare l'acquisizione di un fenotipo cellulare diverso, normalmente non presente a livello della regione ossintica. Il perpetuarsi del danno infiammatorio è causa della trasformazione metaplastica con un imprescindibile aumento del rischio neoplastico. In particolare, la IM è una condizione ampiamente riconosciuta dalla letteratura scientifica come una condizione precancerosa dello stomaco che col tempo può evolvere verso lesioni neoplastiche. La PPM, l'altro istotipo metaplastico che possiamo riscontrare a carico del corpo/fondo in pazienti con GAA, non ha un ruolo definito nello sviluppo dell'adenocarcinoma dello stomaco. Per questo motivo, l'obiettivo del nostro progetto è quello di cercare di dimostrare se esiste una correlazione diretta tra la PPM e lo sviluppo di lesioni neoplastiche. L'analisi IHC a carico dei campioni bioptici delle lesioni cancerose permetterà di analizzare l'espressione fenotipica della metaplasia presente a carico delle cellule nel contesto del distretto epiteliale in cui si è sviluppata la lesione neoplastica. La verifica diretta dell'espressione dei markers specifici delle rispettive metaplasie permetterà di comprendere se si possa considerare la PPM come una lesione precancerosa a tutti gli effetti o come una condizione metaplastica caratterizzante la storia naturale della GAA, priva di potenziale trasformativo in senso neoplastico. Corroborare questa ipotesi con l'analisi IHC permetterebbe di proporre ai pazienti e anche ai clinici una migliore stratificazione del rischio neoplastico nei pazienti con GAA. Qualora fosse immunistochimicamente confermata la scarsa associazione della PPM con il cancro, questo potrebbe avere un'implicazione clinica importante perché la presenza della sola PPM al follow-up endoscopico-istopatologico ridurrebbe in modo considerevole la possibilità di sviluppare una lesione cancerosa dello stomaco. Diversamente, il riscontro di IM implicherebbe una maggiore attenzione da parte del clinico nei confronti del paziente in considerazione della dimostrata potenzialità degenerativa di questo istotipo metaplastico. Inoltre, considerando anche le recenti acquisizioni tecnologiche in campo endoscopico si potrebbe pensare anche di individuare dei pattern mucosali e vascolari specifici della PPM, con l'utilizzo della CE, in pazienti caratterizzati dall'esclusiva presenza di questo fenotipo metaplastico, potendo ampliare ulteriormente il campo diagnostico e le conoscenze endoscopiche. Ad oggi, infatti, la CE trova la sua applicazione nello studio dell'espressione e dell'estensione della IM nel follow-up endoscopico del paziente con GAA, senza dimenticare il suo ruolo nella caratterizzazione delle lesioni che eventualmente si riscontrano. Il nostro progetto si pone altresì l'obiettivo di meglio caratterizzare l'espressione della metaplasia a carico dello stomaco. Ad oggi, l'updated Sydney system è il protocollo bioptico proposto, sostenuto da un importante corpo di letteratura scientifica a sostegno, per lo studio delle condizioni precancerose dello stomaco. In altre parole, è il protocollo da applicarsi in pazienti con GAA, nel nostro caso, per avere una descrizione esaustiva della presenza e del grado, rispettivamente, di atrofia e di IM. Ad oggi, non esistono studi che abbiano dimostrato se tale protocollo possa essere adeguato anche alla valutazione della PPM o se fosse necessario un campionamento bioptico più ampio che possa caratterizzare meglio l'espressione della stessa. Per questo motivo lo scopo del nostro progetto è anche quello di appurare se tale protocollo possa essere adeguato anche per la descrizione della PPM o se è necessario applicare un protocollo bioptico nuovo che consista di un numero di prelievi bioptici più ampio.
La raccolta delle caratteristiche cliniche, laboratoristiche, endoscopiche ed anamnestiche è un'altra importante parte del progetto. Ci permetterà di ottemperare ad una visione, come imprescindibilmente richiesto oggi, di tipo olistico e interdisciplinare della GAA.
Questo progetto verrà svolto in un centro universitario di Gastroenterologia, centro di riferimento per la GAA, di cui è titolare il Professore Bruno Annibale affiancato dalla Professoressa Edith Lahner. Pertanto, per lo svolgimento del presente progetto, il proponente si potrà avvalere della pluriennale esperienza scientifica consolidata di un gruppo di ricerca presso un centro universitario per la gastrite atrofica, che possiede anche una pluriennale esperienza scientifica parimenti consolidata su altre condizioni complesse come la malattia celiaca e altre condizioni di malassorbimento, che ha portato a numerose pubblicazioni in questi settori scientifici specifici e che è stato finanziato dall'Università Sapienza negli ultimi 20 anni.