Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_2189324
Anno: 
2020
Abstract: 

La letteratura ha evidenziato che periodi prolungati di quarantena si ripercuotono sul benessere psicofisico e diverse variabili concorrono a determinare tali esiti. Tra queste l'optimistic bias (OB) (la tendenza delle persone a credere di avere meno probabilità di esperire esperienze negative rispetto agli altri), è stata ripetutamente associata a migliore benessere mentale ma anche a sottostime della probabilità di incorrere in comportamenti rischiosi, con conseguente minore frequenza della messa in atto di comportamenti preventivi.
Rassegne su precedenti epidemie hanno anche evidenziato l'importanza delle motivazioni altruistiche nel rispetto delle norme di lock-down, ma non hanno indagato né il ruolo del social discounting sull'altruismo (diminuzione dell'altruismo all'aumentare della distanza sociale tra benefattore e ricevente), né dell'OB, entrambi fattori che potrebbero influenzarne l'adesione. Infine, recenti metanalisi evidenziano che i comportamenti prosociali siano a loro volta protettivi per il benessere mentale.
Il presente progetto intende capitalizzare su un precedente database ricontattando a distanza di circa 1 anno 402 persone che hanno risposto ad un 1° e un 2° questionario durante le Fasi 1 e 2 della pandemia, e ha l'obiettivo di valutare l'effetto congiunto e longitudinale (nell'arco di 1 anno) dell'OB e del social discounting sul benessere fisico/mentale e sulla messa in atto dei comportamenti di protezione/prevenzione legati al COVID-19.
Ci si attende di delineare il ruolo della percezione del rischio e dell'OB, e dell'interazione di questi due aspetti, sul benessere e sulla propensione a mettere in atto comportamenti preventivi. Di comprendere come i comportamenti altruistici durante una pandemia varino in base alla distanza sociale, nonché di capire come l'altruismo influisca diversamente sul benessere psicologico quando esso è rivolto agli altri vicini o a gli altri lontani, distinguendo i benefici immediati da quelli protratti nel tempo

ERC: 
SH3_9
SH3_4
SH4_2
Componenti gruppo di ricerca: 
sb_cp_is_2770447
sb_cp_is_2777610
sb_cp_es_383709
Innovatività: 

Un primo punto di innovatività del progetto è la focalizzazione longitudinale (nell'arco di circa 1 anno) sui fattori protettivi (Optimistic Bias, Positivity, Autoefficacia) rispetto allo sviluppo di disturbi psicologici e somatici. Le scorse pandemie hanno mostrato un chiaro effetto negativo della quarantena sulla salute mentale e fisica delle persone, ma l'analisi dei fattori protettivi risulta carente (Brooks et al., 2020; Rajkumar, 2020). È invece importante poter individuare precocemente dei fattori modificabili che possano influire nella traiettoria stress-->disturbi psicologici e somatici. In ultima analisi, i risultati darebbero indicazioni empiriche per supportare le scelte future in termini di indirizzo e gestione del benessere e intervenire precocemente sull'eventuale ruolo protettivo delle risorse personali.
Studi recenti e metanalisi (p.e. Curry et al., 2018) hanno evidenziato gli effetti benefici del comportamento prosociale per il benessere dell'individuo, mettendo però in luce la necessità di chiarire meglio gli effetti dei comportamenti altruistici al variare delle categorie specifiche di persone alle quali i comportamenti sono rivolti, nonché di distinguere i benefici immediati da quelli protratti nel tempo. Il presente studio permetterà di rispondere a tale domanda chiarendo in che modo l'altruismo influisca diversamente sul benessere psicologico quando esso è rivolto agli altri vicini o agli altri lontani e analizzando tali effetti in diversi momenti temporali, massimizzando la conoscenza sulla possibile efficacia di interventi prosociali finalizzati a promuovere il benessere.
I comportamenti prosociali possono essere certamente intesi come comportamenti legati alla sopravvivenza della specie (Lang & Fowers, 2019) e la loro attuazione potrebbe anch'essa variare a seconda che i beneficiari siano parte del proprio gruppo sociale o siano altre persone distanti. A tal proposito capire in che modo la distanza sociale sull'altruismo influenzi la messa in atto di comportamenti di prevenzione volti a salvaguardare la specie in un momento in cui vi è una chiara minaccia alla salute (come quella legata al COVID-19) è di estremo interesse. Ciò contribuirebbe anche ad aumentare le conoscenze sulle modalità più efficaci di veicolare le informazioni in campagne di comunicazione e prevenzione, con un chiaro potenziale applicativo.
Ad oggi non ci sono studi che analizzano gli effetti né dell'optimistic bias, né dell'altruismo durante una pandemia. L'analisi congiunta dei due aspetti (optimistic bias e distanza sociale sull'altruismo) ci permetterà di aumentare le conoscenza circa i processi di scelta, e di comprendere, a seconda dei livelli bassi, medi o alti dei due predittori quali caratteristiche hanno le persone che mettono in atto con più frequenza comportamenti di prevenzione. Un'analisi dei soli predittori prosociali della messa in pratica di comportamenti funzionali ad evitare il contagio dal virus (in quanto visti come comportamenti di solidarietà e altruismo verso gli altri) potrebbe nascondere un forte effetto di motivazioni pessimistiche (come la paura di essere infettati) che in realtà potrebbero guidare il comportamento di prevenzione. Similmente, l'effetto dell'optimistic bias nell'influire sui comportamenti preventivi potrebbe essere influenzato dal comportamento altruistico.
Un ulteriore punto di forza dello studio è l'utilizzo di paradigmi semplici e supportati dalla letteratura internazionale per la valutazione dell'optimistic bias e del social discounting (Ben-Ner et al., 2008; Kuzmanovic et al., 2015; Thielmann et al., 2016). La loro implementazione in un questionario online usando gli strumenti java proposti da Qualtrics® permette l'utilizzo di tecniche di sperimentazione comportamentali (che spesso presuppongono la presenza del soggetto in laboratorio) anche durante il periodo di pandemia, cercando di dare un piccolo contributo all'odierna richiesta d'implementazione di tecniche cognitive e comportamentali per l'analisi delle ripercussioni del COVID-19 sulla popolazione (Bavel et al., 2020).

Codice Bando: 
2189324

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