Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_1149750
Abstract: 

L'Interpersonal Guilt Rating Scale-15-s (IGRS-15-s; Gazzillo et al., 2018) è un questionario self-report validato in Italia, con buone proprietà psicometriche e che consente di valutare in modo semplice e veloce i sensi di colpa interpersonali (da responsabilità onnipotente, da separazione/slealtà, del sopravvissuto e da odio di sé) secondo la prospettiva teorica della Control-Mastery Theory (CMT; Weiss, Sampson & The Mount Zion Psychotherapy Research Group, 1986). La CMT, in linea con le più recenti teorie evoluzioniste (Parravicini & Pievani, 2016; Wilson, van Vugt & O¿Gorman, 2007; Wilson & Wilson, 2008) e con la psicologia morale e sociale contemporanea (Tomasello, 2016; Haidt, 2012), sottolinea sia la funzione sana e adattiva del senso di colpa sia il suo ruolo nella formazione e nel mantenimento della psicopatologia. Se da un lato il senso di colpa svolge una funzione adattiva favorendo comportamenti pro-sociali utili al mantenimento dei legami di attaccamento, cura e cooperazione, infatti, dall'altro, se eccessivo o troppo scarso, può favorire la formazione e il mantenimento di sintomi, inibizioni e comportamenti aggressivi o auto-sabotanti, soprattutto quando, in conseguenza di traumi infantili, si lega a credenze patogene che associano il perseguimento di obiettivi sani e piacevoli per la persona a dei pericoli per sé, per gli altri significativi e per la relazione con loro (Gazzillo et al., 2018).
Lo scopo di questa ricerca è individuare empiricamente i cut-off delle scale dell'IGRS-15-s utili per discriminare tra livelli di sensi di colpa sani e adattivi e livelli di sensi di colpa patogeni. Riteniamo infatti che disporre di uno strumento user-friendly, valido e affidabile che permetta di valutare i sensi di colpa interpersonali prevalenti e di discriminare tra popolazione clinica e non clinica possa avere importanti ricadute applicative.

ERC: 
SH4_3
Innovatività: 

Questa ricerca presenta diversi aspetti innovativi. Sappiamo infatti che un'eccessiva attivazione empatica può condurre a uno sviluppo disfunzionale e disadattivo del senso di colpa (Locke, Shilkret, Everett & Petry, 2013; Meehan, O'Connor, Berry & Weiss, 1996; O¿Connor, Berry, Lewis, Mulherin & Crisostomo, 2007; O'Connor, Berry, & Weiss, 1999; O'Connor, Berry, Weiss, & Gilbert, 2002; O'Connor, Berry, Weiss, Schweitzer, & Sevier, 2000) e che i sensi di colpa rivestono un ruolo importante nello sviluppo di patologie psichiatriche e disturbi psicologici (Bruno, Lutwak, & Agin, 2009; Giammarco & Vernon, 2015; Tilghman-Osborne, Cole, & Felton, 2010). D'altra parte, come differenziare un senso di colpa eccessivo e, dunque, disadattivo, da un senso di colpa fisiologico e adattivo? Al momento non esistono questionari self-report validati in Italia per la valutazione del senso di colpa in grado di discriminare empiricamente tra popolazione clinica e non. Partendo dal presupposto che la ricerca in psicologia dovrebbe essere finalizzata non solo alla conoscenza, ma anche al contributo che la conoscenza può dare a clinici e pazienti nel loro lavoro quotidiano, riteniamo che i risultati di questa ricerca possano apportare un contributo aggiuntivo alle attuali conoscenze e, al tempo stesso, fornire una guida utile per la pratica clinica. L'IGRS-15s, infatti, è stato costruito per essere utilizzato, oltre che per scopi di ricerca, nella pratica clinica di tutti i giorni.
Dal punto di vista empirico, disporre di un questionario self-report valido, affidabile, poco oneroso in termini di tempo e risorse e in grado di discriminare la popolazione clinica da quella non clinica permetterebbe di condurre studi sul processo e l'esito delle psicoterapie tesi sia a monitorare l'andamento dei trattamenti (per es., valutando l'andamento dei punteggi dei sensi di colpa nel corso del trattamento), sia a discriminare le terapie a "good outcome" da quelle a "poor outcome", lì dove le prime potrebbero essere caratterizzate da una diminuzione dei punteggi dei sensi di colpa interpersonali al di sotto della soglia clinica. Inoltre, monitorare l'andamento nei livelli di sensi di colpa del paziente nella pratica clinica permetterebbe al clinico di valutare l'efficacia della terapia durante il processo terapeutico e, se necessario, ricalibrare i suoi interventi.
Ancora, i risultati di questa ricerca potrebbero favorire la pianificazione di studi tesi a verificare se e in che misura valori di sensi di colpa interpersonali sopra la soglia (considerati singolarmente e/o derivati dalla combinazione di due o più sensi di colpa) si associano in modo statisticamente significativo a specifici quadri psicopatologici. Risultati di questo tipo, oltre a favorire un avanzamento delle conoscenze in ambito psicopatologico, fornirebbero al clinico una guida per orientarsi dal punto di vista diagnostico.
Dal punto di vista clinico, inoltre, valutare in modo semplice e veloce quali sensi di colpa interpersonali fungono da impedimento al benessere di un paziente e se questi si attestano oltre la soglia di significatività clinica permetterebbe di corroborare empiricamente la formulazione del suo caso e di orientare meglio i propri interventi. Dalla letteratura empirica delle ricerche su processo ed esito delle psicoterapie condotte in ottica CMT sappiamo infatti che le terapie più efficaci sono quelle che favoriscono una disconferma delle credenze patogene, e dei sensi di colpa associati, del paziente (Silberschatz, 2017).

Codice Bando: 
1149750

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