Anno: 
2018
Nome e qualifica del proponente del progetto: 
sb_p_963646
Abstract: 

La ricerca, finalizzata all'applicazione del BIM nel campo della prevenzione dal degrado, della conservazione e del restauro architettonico, si inserisce nell'ambito degli studi internazionali sul HBIM (inteso nelle due accezioni di 'Historic' ed 'Heritage'),
La ricerca ha come obiettivo quello di contribuire all'avanzamento degli studi sul BIM (Building Information Modeling), termine con il quale si definisce un processo per la produzione e gestione di informazioni elettroniche strutturate, applicando questo processo allo specifico campo del restauro architettonico per definire una procedura BIM autonoma nominabile RIM, Restoration Information Modeling. La tecnologia BIM può offrire diversi vantaggi nel campo del restauro, legati soprattutto alla possibilità di archiviare informazioni in un unico modello tridimensionale, alla forte integrazione con modalità di rilievo strumentali, alla possibilità di avere informazioni integrate su elementi qualitativi e quantitativi e sui costi. Il RIM, progettato per la conservazione e la gestione di un edificio storico, deve mettere in grado l'utente di comprenderne il significato ed il valore storico ed estetico e di utilizzare le proprie valutazioni critiche; per arrivare questo obiettivo è necessario integrare, ma anche coordinare secondo precise sequenze temporali, una serie di conoscenze multidisciplinari.
Il RIM sarà pure delineato per offrire un valido supporto al processo di conservazione programmata che, come dice l'art. 29 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, deve basarsi su 'una coordinata, coerente e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro'. L'elaborazione di un RIM consentirà di colmare il 'gap' attualmente esistente tra la normativa che imporrà, a regime, l'uso del BIM per la gestione delle gare di opere pubbliche e il concreto sviluppo del processo che dal progetto porta all'intervento di restauro e all'auspicata conservazione programmata.

ERC: 
SH1_11
SH2_12
SH2_6
Innovatività: 

I caratteri innovativi della ricerca riguardano principalmente il campo del cosiddetto 'Data fusion', Fusione di dati, cioè il processo di integrazione di dati provenienti da più fonti.
In particolare, nell'ottica del restauro, possono essere sinergicamente integrate le informazioni provenienti da più discipline (rilievo, storia dell'architettura, storia dell'arte, archeologia, ecc.) in un modello che risponda alla metodologia BIM, ma con modalità più flessibili e meno rigide, superando così le criticità, che spesso si riscontrano, legate ad una lettura monotematica corrispondente ad uno solo dei campi citati.
Si ipotizza di organizzare l'acquisizione dei documenti testuali ed iconografici, finora effettuata con tecniche tradizionali di archiviazione prevalentemente costituiti da data base 'chiusi' e quindi rigidi, con schede appositamente studiate e sistematizzate con l'obiettivo della Fusione di dati, per consentire la massima integrazione delle informazioni provenienti pluridisciplinari.
Inoltre, disporre di un modello che consenta l'implementazione e la relazione di informazioni da e verso banche dati diverse favorisce la costituzione di un sistema di lettura integrata del complesso costruito, in un determinato ambito territoriale. La ricerca approfondirà inoltre l'utilizzo di metodologie e tecniche multispettrali per il monitoraggio, la prevenzione e il restauro architettonico finalizzate a definire programmi di conservazione programmata che possono essere sviluppati all'interno del RIM.
Il RIM sarà pure delineato per offrire un valido supporto al processo di conservazione programmata che, come dice l'art. 29 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, deve basarsi su 'una coordinata, coerente e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro'.
A tale fine, nell'ambito della ricerca si valuterà il migliore utilizzo delle tecniche di rilievo basate sulla acquisizione ed elaborazione di immagini digitali multispettrali, che danno precise informazioni sullo stato di degrado e sui materiali costitutivi del manufatto. Tali informazioni possono essere utilmente utilizzate nel processo di conservazione programmata delle superfici architettoniche e in particolare degli apparati decorativi.

Ciò con particolare attenzione a:
- conoscenza storica;
- acquisizione dei dati quantitativi e qualitativi;
- elaborazione di strategie d'intervento mirate;
- elaborazione di programmi di monitoraggio periodico finalizzate alla conservazione programmata.

Riteniamo importante sottolineare che nella progettazione del RIM qui delineata si cercherà di rendere sempre più agevole a) la raccolta, b) una prima elaborazione e c) la ridistribuzione delle informazioni. Per quanto riguarda il punto a), prevediamo di rendere più flessibili e rapide le modalità di inserimento dati (ad esempio, attivando in automatico in modalità wireless il riconoscimento di dispositivi come smartphone e fotocamere digitali); per quanto riguarda il punto b), prevediamo di implementare all¿interno del sistema informativo alcuni strumenti essenziali per l¿image processing (ad esempio, selezione di parti delle immagini, aumento/diminuzione della luminosità e del contrasto) e per l'elaborazione statistica dei dati numerici (ad esempio, ricerca della media, della varianza e dei coefficienti di correlazione, possibilità di visualizzare istogrammi e diagrammi di dispersione); per quanto riguarda il punto c), prevediamo, ad esempio, di rendere più user-friendly la condivisione via Web.

In definitiva, l'elaborazione di un RIM consentirà di colmare il 'gap' attualmente esistente tra la normativa che imporrà, a regime, l'uso del BIM per la gestione delle gare di opere pubbliche e il concreto sviluppo del processo che dal progetto porta all'intervento di restauro e all'auspicata conservazione programmata. Infine, quanto sopra descritto nell'ambito di questa ricerca verrà applicato in alcuni casi concreti come ad esempio il castello Orsini Odescalchi di Bracciano.

Codice Bando: 
963646

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