La vertigine di origine vestibolare ha una prevalenza globale di circa il 5% e un'incidenza dell 1,5%. E' associata ad un'aumentata frequenza di consulti medici, periodi di malattia e interruzione delle attività quotidiane. Nei pazienti più anziani, questo disturbo merita ancor più attenzione a causa della prevalenza aumentata che varia dal 38% al 59%, e della sua relazione con il rischio di cadute e la conseguente possibilità di disabilità permanenti, necessità di ospedalizzazione (10% dei casi) e morte.
L'utilizzo di un dispositivo capace di vicariare la funzione vestibolare può rivoluzionare il trattamento dei pazienti con disfunzione vestibolare. Lo studio è impostato come un clinical trial analitico, prospettico, open label non controllato per valutare con ripetute misurazioni i benefici clinici dopo impianto vestibolare su pazienti con ipofunzione vestibolare. Il campione è rappresentato da una popolazione che soffre di ipofunzionalità vestibolare bilaterale. L'obiettivo è stimolare il nervo vestibolare con un treno costante di impulsi per ridurre il disequilibrio dovuto al malfunzionamento degli organi otolitici e determinare l'efficacia dell'Impianto otolitico nel ripristinare la funzione vestibolare attraverso la misurazione del miglioramento con test oggettivi e soggettivi. Il progetto prevede la selezione di 3 soggetti che verranno poi impiantati presso la UOC ORL dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Andrea di Roma.
I recettori del sacculo e dell'utricolo (le macule) sono specializzati nel recepire le accelerazioni lineari. Dal momento che la gravità è un'accelerazione lineare, l'orientamento della testa in relazione alla terra viene percepito in ogni momento. Le macule determinano la posizione della testa nello spazio, indicando l'angolo di inclinazione della testa relativamente alla direzione della gravità rispetto alla verticale. Ciò è fondamentale per la percezione di sé e la coordinazione dei movimenti del corpo per mantenere l'equilibrio dinamico, specialmente durante il cammino. Pertanto, una ridotta sensibilità maculare può portare a destabilizzazione e rallentamento compensatorio della marcia. Nonostante ciò, non vi sono sul mercato o in studio dispositivi che possano vicariare la funzione sacculare o utricolare.
Allo stato attuale vi sono solamente dispositivi dedicati completamente all'ampolla dei canali semicircolari per scopi di ricerca. Il ristabilimento della funzionalità vestibolare non è stato possibile fino ad ora, data la complessità di accedere chirurgicamente al sistema vestibolare. L'obiettivo del progetto è lo sviluppo di un dispositivo capace di misurare i movimenti cefalici nei tre piani dello spazio e di codificare queste informazioni al nervo vestibolare per vicariare le cellule ciliate sensorie nella macula del sacculo e dell'utricolo, o di stimolare direttamente il nervo vestibolare con un treno costante di impulsi per diminuire lo squilibrio causato da malfunzionamento degli organi otolitici. Inoltre, uno step successivo è l'integrazione di un impianto cocleare e vestibolare per il trattamento della sordità e dello squilibrio vestibolare con lo stesso dispositivo.