
Il tumore al seno è una delle patologia che ha una rilevanza particolare per l'immagine corporea di una donna, la diagnosi e il successivo intervento chirurgico hanno notevoli conseguenze psicologiche per la paziente, comprese quelle relative all'immagine corporea. Il tema dell'immagine corporea in letteratura è stato affrontato solo in maniera parziale, data la sua complessità sia da un punto di vista strettamente tecnico/teorico, che da un punto di vista concettuale(operazionalizzazione). Ad oggi, grazie alla evoluzione delle psicologia sociale in ambito oncologico, alcuni modelli hanno valutato l¿applicazione di diversi filoni teorici al problema. Nel 2000 Craig White ha proposto un modello euristico cognitivo comportamentale della percezione dell'immagine corporea in ambito oncologico. Il modello pur prendendo in considerazioni diverse variabili di tipo soggettivo e individuale non considera le convinzioni di efficacia personale del paziente oncologico nel poter fronteggiare le modifiche corporee cui sarà sottoposto. Le convinzioni di efficacia, a tal proposito, di recente hanno acquisito notevole interesse da parte dei ricercatori nella loro definizione in ambito oncologico in relazione allo stress o alla qualità della vita esperita dal paziente.
Lo studio proposto si propone di valutare se l'integrazione del modello cognitivo comportamentale di White con variabili derivanti tipicamente dalla teoria socio cognitiva (convinzioni di efficacia) possa predire il distress di pazienti con tumore al seno, valutati in due fasi critiche: alla diagnosi e post intervento chirurgico. Le Ipotesi dello studio sono 1)che l'aggiunta delle convinzioni di efficacia al modello ne migliorerà la sua capacità predittiva;2)che le convinzioni di efficacia misurate al tempo 0 avranno valore predittivo del distress tramite le altre variabili (modello di mediazione).
I risultati, se verificati, potranno essere usati dai professionisti del settore per programmare interventi target.
Ad oggi nessuno studio, nè italiano nè internazionale, ha utilizzato tale modello in progetti di ricerca longitudinali, nello specifico, se le ipotesi di ricerca saranno confermate, il modello integrato offrirà nuove prospettive di intervento aventi un duplico obiettivo, da una parte supportare la paziente nel percorso di cura con trattamenti specifici sulla percezione dell'immagine corporea, dall'altra la possibilità di rinforzare tramite interventi tailored anche le convinzioni di efficacia della paziente moderando così la relazione tra percezione dell'immagine corporea e stress percepito.