Chlamydia trachomatis, batterio intracellulare obbligato, è la principale causa di infezione batterica sessualmente trasmessa con più di 130 milioni di nuovi casi nel mondo. E' responsabile di cervicite ed uretrite nella donna ed uretrite nell'uomo, ma la maggior parte delle infezioni (90% nelle donne e 50% negli uomini) sono asintomatiche, favorendo lo sviluppo di gravi complicanze croniche, come l'artrite reattiva. Si stima che dall'1 al 15 % dei pazienti con una infezione genitale da C. trachomatis sviluppa artrite reattiva, generalmente 1-6 settimane dopo l'infezione acuta.
Il coinvolgimento di C. trachomatis nella patogenesi dell'artrite reattiva è supportato da numerosi studi che hanno identificato DNA, RNA e proteine clamidiali nel fluido sinoviale, e da studi in vitro che hanno dimostrato l'infezione di fibroblasti sinoviali da parte di C. trachomatis con la conseguente produzione di citochine pro-infiammatorie, come il tumor growth factor (TGF)-ß e IL-6. Se da una parte la risposta infiammatoria dell'ospite contro C. trachomatis è stata ampiamente studiata nell'ambito dell'infezione genitale, molto meno è noto per quanto riguarda il ruolo dell'attivazione della risposta immune innata nei fibroblasti sinoviali in seguito all'infezione clamidale. Risulta quindi importante approfondire i meccanismi alla base dell'attivazione della risposta infiammatoria in seguito all'infezione con C. trachomatis nel tessuto articolare, al fine di elucidare la patogenesi dell'artrite reattiva per favorire lo sviluppo di nuove potenziali strategie terapeutiche.
Pertanto, l'obiettivo della ricerca sarà quello di studiare il ruolo dell'inflammasoma mediato da NLRP3 in un modello in vitro di infezione di C. trachomatis in fibroblasti sinoviali primari umani.
L'innovatività della ricerca risiede nello studio, per la prima volta, il ruolo dell'inflammasoma nella risposta immune innata contro l'infezione da C. trachomatis in un modello in vitro di fibroblasti sinoviali primari umani che simula le condizioni fisiologiche dell'articolazione. Inoltre, l'utilizzo di un inibitore specifico per le caspasi cellulari permetterà di chiarire il ruolo patogenetico dell'inflammasoma nell'infezione da C. trachomatis.
I risultati di questa ricerca saranno di grande aiuto per aumentare le conoscenze sugli aspetti immunologici della patogenesi dell'artrite reattiva secondaria all'infezione genitale con C. trachomatis e potranno contribuire, in futuro, allo sviluppo di nuove potenziali strategie terapeutiche.