Controllando la pressione sanguigna attraverso il riflesso barocettivo, i barocettori carotidei, segnalano lo stadio di arousal cardiovascolare al cervello. Il presente progetto di ricerca mira ad evidenziare il contributo causale dei barocettori carotidei all'interocezione, definita come il processamento, la rappresentazione e la percezione dei segnali viscerali. A tal fine una tecnica innovativa, automatizzata e sicura, basata sulla stimolazione del seno carotideo (tramite neck suction) sarà combinata con compiti interocettivi consolidati (basati sul conteggio o sulla discriminazione dei battiti cardiaci) ed innovativi (discriminazione della cardio-dinamica). In questo modo stimeremo per la prima volta gli effetti di perturbazioni autonomiche sulla capacità dei partecipanti (sani) di essere consapevoli del loro stato fisiologico.
Nella misura in cui le dinamiche interocettive non sono pienamente riconducibili ai soli processi neurali, quest'approccio offrirà nuovi spunti e nuove opportunità di studio delle funzioni interocettive. Inoltre, i risultati di questo progetto potrebbero dare spunti importanti per identificare da un lato nuovi target terapeutici finalizzati all'aumento delle capacità interocettive in popolazioni che risultano essere deficitarie, e dall'altro a utilizzare training interocettivi in popolazioni con disturbi cardiovascolari.
Percepire i segnali provenienti dall¿interno del corpo è cruciale per il benessere psicofisico dell¿individuo e implica una inevitabile interazione tra meccanismi neurali e autonomici (Critchley & Harrison, 2013; Craig, 2002). In linea con l¿approccio centrato sul cervello che ha caratterizzato la ricerca sulla cognizione incarnata (embodied cognition, Craig, 2009; Gallese & Lakoff, 2005) la maggior parte degli studi in questo ambito si è focalizzato sui meccanismi neurali sottostanti l¿interocezione ad es., in clinica sono stati studiate le varie componenti dell¿interocezione, in pazienti psichiatrici, o neurologici. Sono state inoltre utilizzate tecniche di neuroimmagini che hanno messo in luce un network neurale interocettivo comprendente le cortecce somatosensoriali e somatomotorie, la corteccia insulare, la corteccia cingolata (ACC), le cortecce ventromediale e dorsolaterale prefrontale (Critchley, Corfield, Chandler, Mathias, & Dolan, 2000; Critchley et al., 2003; Critchley, Wiens, Rotshtein, Ohman, & Dolan, 2004). Inoltre, per fornire evidenze causali riguardanti il ruolo cruciale di alcune regioni cerebrali (in particolare dell¿insula) nel monitoraggio dello stato viscerale sono state create lesioni cerebrali virtuali attraverso tecniche di stimolazione cerebrale non invasive ossia stimolazione magnetica transcranica (utilizzando paradigmi di stimolazione ripetitiva (rTMS) o di continuous theta burst cTBS) e misurati cambiamenti a compiti interocettivi (interocezione cardiaca e respiratoria: Pollatos, Herbert, Mai, Kammer, 2016 o della percezione della temperatura: Ciampi de Andrade et al., 2002), talvolta sollevando importanti dubbi metodologici (Coll, Penton, Hobson, 2017) sull¿utilizzo di queste tecniche per alterare la normale funzionalità dell¿insula.
Il presente progetto di ricerca mira a studiare per la prima volta i correlati dell¿interocezione, nelle tre componenti di accuratezza, sensibilità e metacognizione interocettiva, considerando il ruolo fino ad ora negletto dei barocettori arteriosi carotidei. A tal fine utilizzeremo una tecnica innovativa e sicura, la stimolazione del seno carotideo, il cui strumento è stato progettato e realizzato dal Laboratorio del Dipartimento di Tecnologie e Salute dell'Istituto Superiore di Sanità con cui attualmente collaboriamo. Studi futuri cercheranno di comprendere se i cambiamenti ipotizzati a livello dell¿accuratezza interocettiva cardiaca si estendono anche agli altri domini della viscerocezione, ad es. respiratorio, gastrico etc.
Nella misura in cui le dinamiche interocettive non sono pienamente riconducibili ai processi neurali, quest¿approccio offrirà nuovi spunti e nuove opportunità di studio delle funzioni interocettive considerando gli aspetti periferici spesso negletti. Inoltre, i risultati di questo progetto potrebbero dare importanti spunti per identificare da un lato nuovi target terapeutici finalizzati all¿aumento delle capacità interocettive in popolazioni che risultano essere deficitarie e dall¿altro a utilizzare tecniche finalizzare all¿aumento della consapevolezza interocettiva in popolazioni con disturbi cardiovascolari.