Le Antichità di Cora (1764) costituiscono, da diversi punti di vista, un caso speciale: per l’impegno editoriale in esso profuso dall’artista-impresario Piranesi; per il carattere monografico attribuito al pur limitato dossier; per la assoluta novità che l’eccentrico contesto avrebbe rappresentato nel panorama delle conoscenze sulle antiche architetture romane.
L’ultima tappa delle ricognizioni di Piranesi nella regione di Roma – la più remota ed eccentrica di un itinerario dedicato ai luoghi dei Colli Albani frequentati dalla corte pontificia di Clemente XIII Rezzonico, mecenate di quelle esplorazioni – portò l’architetto veneziano a Cori, l’antica città latina di Cora alle falde dei Monti Lepini, lungo l’itinerario storico e archeologico – ma, al tempo stesso, poetico ed estetico – della Via Appia.
Know since the second half of the Eighteenth century, the figural corinthian capitals of Cora (Latium) have not yet received adequate consideration and appropriate contextualization whthin this original type of Italic architectural decoration of the Hellenistic period. The present works analyses their form and meaning and highlights their formal, compositional and stylistic relationships with other and much better known series of similar artefacts from southern Italy and Etruria.
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