Il quinto libro ad edictum di Domizio Ulpiano. Una prima ricognizione
Una palingenesi, con traduzione italiana e relativo commento storico-giuridico, dei frammenti a noi pervenuti di anche uno soltanto degli ottantatré libri ad edictum di Domizio Ulpiano, deve muovere le proprie ricerche dalla necessità di considerare il giurista severiano – per fare uso di una pioneristica espressione proposta da Alfred Pernice – innanzitutto «come scrittore» («Ulpian als Schriftsteller»), ovverossia come l’autore, tra le altre opere, di quel poderoso commentario all’editto perpetuo che neanche il «codice» giustinianeo fu in grado di oscurare.