amore elegiaco

Iucundus nominis error (Ov. Ars 3, 729). Procri rustica puella nell’Ars amatoria

Alla fine del terzo libro dell’Ars, Ovidio esorta le cultae lettrici a non dare spazio al sentimento della gelosia, estraneo all’adulterino mondo dell’elegia erotica, e introduce il mito dell’amore infelice di Cefalo e Procri (3, 683-746), exemplum ‘serio’ (non leve) delle nefaste conseguenze di un atteggiamento non moderato in amore.

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